28 Gennaio – 25 Aprile 2015
490-1702-1-PB
Un nuovo studio multidisciplinare mostra le prove osteologiche relative a 68 individui provenienti da 56 siti medievali irlandesi, per confrontarle con le fonti storiche e letterarie, cercando di comprendere le possibili ragioni e le pratiche mortuarie nel contesto storico. La decapitazione è una delle modalità di esecuzione più diffuse nella storia dell’uomo, diffusa superando i limiti di tempo e di spazio geografico. I colpi inferti sono descritti: in alcuni casi può trattarsi di esecuzioni pubbliche, con le teste poste su aste in pubblica mostra.

[Dall’Abstract: ] Lo studio esamina le prove osteologiche riguardanti la decapitazione da 30 insiemi di scheletri datati al periodo medievale (dal sesto al sedicesimo secolo) provenienti dall’Irlanda. Questa è la prima volta che questi dati sono stati esaminati secondo modalità comparative e attraverso la popolazione dell’Irlanda medievale. La decapitazione è tradizionalmente presentata e interpretata nella letteratura sulla base di caso di studio con le decapitazioni attribuite a un’azione portata avanti come risultato diretto della guerra o della pratica giudiziaria. Lo studio punta ad utilizzare i dati osteologici per esaminare queste interpretazioni in termini di dati irlandesi e per utilizzare questi dati assieme alle fonti storiche e letterarie per provare a ottenere una comprensione piena della decapitazione nell’Irlanda Medievale.
Lo studio “‘The Halved Heads’: Osteological Evidence for Decapitation in Medieval Ireland”, di Niamh Carty, è stato pubblicato su Papers of the Institute of Archaeology – University College London.
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Link: PIA; Medievalists
Teschio 9(a) dal No. 16. di Eustace Street, Dublino. Una giovane femmina adulta mostra anche prove di tagli sulla faccia, indicativi del taglio del naso (Image reproduced courtesy of the National Museum of Ireland). Da PIA, Copyright Niamh Carty, 2015, Creative Commons Attribution License.

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