Dal 26 maggio riapre anche il Parco Archeologico di Pompei con un percorso di visita che rientra nella fase 1 di riapertura che non deluderà gli appassionati visitatori. Tra restrizioni, contingenze e percorsi in sicurezza per evitare assembramenti, il Parco chiarisce cosa sarà possibile visitare e quali percorsi obbligatori bisognerà seguire
Immaginare Pompei come una città con ampi spazi dedicati al verde oggi è difficile. Ma grazie agli affreschi presenti in molte domus con raffigurazioni di giardini fantastici e agli ampi studi di archeobotanica, gli studiosi oggi sono riusciti a ricostruire quella che doveva essere l’area verde sia di una residenza privata sia del verde comune.
L’attività di una fullonica era una delle più redditizie per quanto riguarda l’economia dell’antica Pompei, diverse erano sparse per la città, ma le due più importanti si trovavano su due degli assi viari principali: via dell’Abbondanza e via Stabiana.
Pompei come simbolo di rinascita e di best practice nel mondo. Si conclude con la messa in sicurezza delle Regiones I, II e III il progetto di salvaguardia e di messa in sicurezza dell’antica città di Pompei
Il Museo Archeologico di Napoli riapre la collezione degli oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane. Sono cinque le sale che ospitano reperti provenienti dai siti colpiti dall’eruzione del Vesuvio che si datano tra la fine del I secolo a.C. e il 79 d.C.
Un’intervista a Liam D. Jensen, noto come The Lego Classicist, che ci ha parlato del suo progetto e delle importanti personalità dietro le minifigure
Questa volta si scende nel ventre della città antica e un gruppo di speleologi esplorano 457 metri di cunicoli e canali di drenaggio delle acque che attraversavano l’area del Foro da Porta Marina alla villa Imperiale.
Pompei viene raccontata da colui che assieme ad una grande squadra di collaboratori ha saputo ridare un’ennesima vita alla città vesuviana: Massimo Osanna
Dal 1 gennaio 2020 gli appassionati di Pompei potranno visitare i siti archeologici ogni volta che vorranno ad un prezzo agevolato, grazie all’abbonamento annuale Pompei 365.
Grazie ad un nuovo studio su alcuni ambienti della cosiddetta Casa di Orione, prima conosciuta come Casa di Giove, gli archeologi sono riusciti ad interpretare alcuni mosaici delineanti una professione molto nota nell’antica Roma e anche in Etruria.