27 Aprile 2015
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Continua a crescere il numero delle vittime in Nepal, mentre appaiono i primi bilanci sui danni economici e al patrimonio culturale.
Gravemente danneggiati almeno quattro dei sette siti UNESCO, patrimonio dell’umanità. Nelle immagini nei media, la devastazione a Katmandu, nella Piazza Durbar, presso la Torre Dharahara (anche nota come Torre Bhimsen), e a ovest della città, presso lo Stupa di Swayambhunath (anche noto come Tempio delle Scimmie).
Rasi al suolo diversi edifici nella Piazza Durbar a Patan, risalente al terzo secolo. A Bhaktapur distrutti molti edifici: tra questi Vatsala Durga, Fasi Deva e il tempio di Chardam. La Piazza Durbar e l’80% dei templi sarebbero danneggiati. Crollato anche il tempio Manakamana nel distretto di Gorkha, danneggiato anche il Janaki Mandir a Janakpur, e molti altri templi e monumenti nella regione.
Secondo Kunda Dixit del Nepali Times si tratta di perdite incalcolabili, da un punto di vista culturale, mentre per lo storico Prushottam Lochan Shrestha, le operazioni di ricostruzione sarebbero difficili e costose: e sarebbe perciò difficile riportare i monumenti al loro stato originale.


Link: WikipediaThe Nation; Telegraph.co.uk 1, 2Huffington Post Quebec; The New York Times 1, 2; BBC News 1, 2, 3; Nature
La torre Dharahara a Katmandu, nel Febbraio 2013, foto di calflier001 (KATHMANDU NEPAL FEB 2013 Uploaded by russavia), da WikipediaCC BY-SA 2.0, caricata da File Upload Bot (Magnus Manske).
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NEPAL: DANNI ENORMI A PATRIMONIO CULTURALE, FRANCESCHINI OFFRE COLLABORAZIONE MIBACT

“Alle drammatiche perdite di vite umane si aggiungono i danni al patrimonio culturale che mettono seriamente a rischio l’identità nazionale del Nepal”. Lo dichiara il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini che rende noto di aver contattato questa mattina le autorità nepalesi “per offrire, a fianco agli interventi umanitari di emergenza del ministero degli Esteri, le competenze e le professionalità del Mibact necessarie a definire e adottare le misure emergenziali per la preservazione e il recupero del patrimonio culturale danneggiato dal terremoto del 25 aprile”. “La fase dell’emergenza immediatamente successiva all’evento sismico – aggiunge il ministro – è infatti  la più  delicata perché  impone comportamenti e protocolli adeguati secondo procedure specifiche e consolidate. L’Italia – conclude Franceschini – dispone delle migliori professionalità sia per la gestione dell’emergenza che per il successivo  recupero e restauro del patrimonio artistico e monumentale ed è per questo che, tramite il console generale del Nepal, abbiamo offerto tutta la nostra disponibilità ad intervenire direttamente”.
Come da MIBACT, Redattore Renzo De Simone

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