L’Ancient Appia Landscapes (AAL) è un progetto che, grazie alla lungimiranza del team scientifico, in questi anni ha portato l’archeologia alla portata di tutti, uscendo dal rigido sistema accademico e fornendo, grazie ai social, un approccio alla materia molto fresco e fruibile. Questo non a discapito certamente della qualità della ricerca che c’è dietro il progetto e che vede sin dal 2011 l’Università degli Studi Salerno (Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, cattedra di Archeologia dei Paesaggi) d’intesa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, condurre indagini e ricerche archeologiche sul territorio ad est di Benevento.
Il progetto, seguendo i metodi propri dell’Archeologia del Paesaggio, punta al riconoscimento dei fenomeni ambientali, delle attività socio-economiche e produttive e alla ricostruzione delle dinamiche insediative e di popolamento dell’area di passaggio della via Appia compresa tra i territori dell’antica Beneventum ed Aeclanum. Il team, applicando un approccio multidisciplinare proprio della materia paesaggistica, indaga dal 2015 tramite survey e saggi stratigrafici di verifica, la località Masseria Grasso/Piano Cappella, con risultati assolutamente positivi per il recupero di informazioni storico-archeologiche di quest’area. Gli scavi infatti, realizzati su concessione del MIBAC, hanno messo in luce un porzione limitata dell’antico insediamento, ampio circa 8 ettari e con una continuità abitativa che è compresa tra il IV secolo a.C. e il periodo tardo antico. In particolare, due saggi hanno messo in luce un percorso viario in cui è riconoscibile una frequentazione che va dal IV secolo a.C. al V-VI d.C.
La misura, 5.6 metri, conferma l’ampiezza delle antiche strade consolari e quindi si può riconoscere nella porzione scavata uno degli assi della centuriazione di età triumvirale-augustea. Un ulteriore saggio ha invece evidenziato strutture pertinenti ad un complesso artigianale per la produzione di ceramica, un’area che si estende almeno per 300 mq con ambienti disposti attorno ad almeno due – tre fornaci. Gli abbondanti ritrovamenti di ceramica, di forme mal cotte o rotte come coppe, bicchieri e altro, lascia ipotizzare un utilizzo dell’attività tra età augustea-tiberiana e la metà del I secolo d.C.
Tante le informazioni raccolte, anche di una frequentazione che risale alla fine del IV secolo a.C. e tutte confermano l’ipotesi di identificazione della località Masseria Grasso con l’antico insediamento di Nucriola o Nuceriola, la statio nota dalla Tabula Peutingeriana al IV miglio della via Appia in uscita da Benevento che prosegue poi verso la successiva statio di Calor flumen che si trovava al X miglio, riconoscibile nei pressi di Ponte Rotto.
Il Progetto dell’Università degli Studi di Salerno non si limita solo a ricostruire il paesaggio antico ma, in linea con la “Convenzione Quadro del Consiglio d’Europa” si fa promotore di iniziative di rilancio culturale del territorio moderno che, poco valorizzato, è invece ricco di storia, archeologia e di memoria. Inoltre, grande obiettivo è quello di candidare l’Appia a Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e si spera che questo possa avvenire presto grazie alla condivisione dei contenuti e alla qualità delle ricerche condotte su questo grande e importante percorso viario.