6 Giugno 2016
Un nuovo studio, pubblicato su PNAS, riporta la datazione al radiocarbonio e l’analisi del DNA di fossili di bisonte della steppa (Bison priscus). Questo ha permesso di tracciare la migrazione dell’animale in America durante il Pleistocene, attraverso un corridoio libero da ghiacci che si aprì nelle Montagne Rocciose, 13 mila anni fa.
Si considera il corridoio come un percorso potenziale attraverso il quale passare da regioni settentrionali come Alaska e Yukon nel resto del Nord America. Fino ad adesso però non era noto quando e quanto a lungo si sia potuto utilizzarlo. Il corridoio non sarebbe stato usato per la dispersione umana a sud della calotta glaciale, ma potrebbe essere stato usato per movimenti successivi, sia verso nord che verso sud.
Sembrerebbe dunque che il movimento iniziale verso sud nelle Americhe, 15 mila anni fa, sia avvenuto attraverso un percorso sulla Costa del Pacifico, ma le Montagne Rocciose conservano un ruolo di potenziale interesse per le migrazioni successive.
I fossili di bisonte sono quelli per il mammifero più diffuso nel Nord America occidentale, e sono particolarmente interessanti per il Quaternario, poiché sopravvissero le estinzioni alla fine del Pleistocene (al contrario delle altre specie di grandi mammiferi).

Lo studio “Bison phylogeography constrains dispersal and viability of the Ice Free Corridor in western Canada”, di Peter D. Heintzman, Duane Froese, John W. Ives, André E. R. Soares, Grant D. Zazula, Brandon Letts, Thomas D. Andrews, Jonathan C. Driver, Elizabeth Hall, P. Gregory Hare, Christopher N. Jass, Glen MacKay, John R. Southon, Mathias Stiller, Robin Woywitka, Marc A. Suchard, e Beth Shapiro, è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America.
Link: PNAS; EurekAlert! via University of California – Santa Cruz.