Disturbi alimentari, storie di affamati d’amore

È successo quando aveva ventitré anni e di mestiere faceva già la giornalista. Aveva poco più di vent’anni quando iniziò a rifiutare il cibo e quando poi si accorse di stare rifiutando anche la vita. Parliamo di un disturbo che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità rappresenta la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali. Ne vengono colpiti i giovanissimi dai 12 ai 25 anni di età, ma dopo il primo lockdown da COVID-19 si sono registrati persino casi di bambini di 8 e 9 anni. Parliamo dei disturbi del comportamento alimentare, su cui anche il Ministero della Salute a febbraio scorso ha dedicato una prima indagine epidemiologica nazionale: l’incidenza di anoressia e bulimia per effetto della pandemia non lascia adito a dubbi.

Foto di StockSnap

Quando aveva ventitré anni del problema però non si parlava. La malattia semplicemente deformava la realtà e quando il corpo si rifletteva nello specchio, l’anima ne usciva estraniata, compromessa. Solo dopo essersi resa conto, Fiorenza Sarzanini sceglie di guarire.

“Quando l’Italia è entrata in lockdown per il Covid-19 e sono arrivati i dati sui ragazzi malati di anoressia e bulimia, i racconti di bambini e ragazzi che tentavano il suicidio e si tagliavano gambe e braccia con forbici o coltelli travolti da una pandemia che non ha lasciato scampo, mi sono convinta che non si poteva più fare finta di niente. Ignorare il problema è la colpa più grave”, scrive così nel libro Affamati d’amore pubblicato con Solferino.

Il viaggio che compie in queste pagine segue la strada già intrapresa con Francesca Milano con cui ha realizzato il podcast Specchio prodotto da Chora Media, la cui immagine di copertina è il torsolo di una mela rosicchiata che rende bene l’idea di come, nell’abisso, la mente riduca il corpo.

La prima tappa era a Todi, in Umbria, dove a Palazzo Francisci la dottoressa Laura Dalla Ragione cura ragazzi e adulti che soffrono di disturbi alimentari. Lei, nell’affrontare la disperazione quotidiana, spiegava:

“Incontrare pazienti con disturbo del comportamento alimentare significa incontrare una profonda solitudine. (…) In questa solitudine il corpo non è più vissuto come proprio, ma come un corpo in esilio (…) ciò che si vuole evitare è proprio il confronto con l’esistenza, capace di grandi disillusioni, mantenendo intatta la dimensione ideale per cui il mio corpo, non abitando il mondo, non ne resterà sconfitto”.

L’inchiesta descritta in questo libro porta sia all’approfondimento del problema, sia alla conoscenza delle dinamiche con cui il disturbo può diventare cronico e destabilizzare l’intero organismo. Il racconto straziante di chi riesce a uscire dal tunnel e di chi invece non ce la fa. Aspre lotte che vanno oltre il mito della perfezione.

“Tenere a mente il brutto, per godersi il bello” scrive ad esempio di Marilù, quando riesce a ritrovare sé stessa oltre alla paura, oltre al blocco. Sono storie d’un tratto “difettate”, ossessioni che occupano la testa. Gli impercettibili desideri di una vita in cui la bilancia non è padrona delle emozioni, restano al margine e vengono spesso inghiottiti.

L’esposizione del corpo, nella sua forma maltrattata, pur riconoscendo denti rovinati, capelli che cadono e pelle spenta negli svantaggi del sintomo, compone nello specchio una realtà parziale e frammentata. Dalla quale non è facile uscire.

Affamati d’amore perciò non è solo il resoconto di una ricerca giornalistica o l’impegno messo al servizio della cronaca, ma è la testimonianza, quel ponte che avvicina.

“Io non mi sono nascosta” scrive l’autrice stessa a proposito dei ragazzi che ha incontrato, “anche io ho avuto questa malattia, so di che cosa parliamo. L’ho detto chiaro, l’ho detto a tutti. E loro si sono sentiti compresi”.

Affamati d'amore, Fiorenza Sarzanini, Solferino Libri
La copertina del libro Affamati d’amore di Fiorenza Sarzanini, pubblicato da Solferino Libri (2022)

Fiorenza Sarzanini, Affamati d’amore, ed. Solferino Libri 2022, pp. 144, 16 euro.

Il libro recensito è stato gentilmente fornito dalla Casa Editrice.

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