IL GUSTO DELLE COSE
THE POT AU FEU (LA PASSION DE DODIN BOUFFANT)
un film di TRÀN ANH HÙNG
con JULIETTE BINOCHE, BENOÎT MAGIMEL
distribuzione LUCKY RED
dal 9 maggio 2024 al cinema
Il gusto delle cose, di Trần Anh Hùng, arriverà nelle sale italiane a partire dal 9 maggio 2024 distribuito da Lucky Red.
Presentato al Festival di Cannes, dove ha vinto il Premio per la Miglior Regia, e candidato dalla Francia per la corsa al Premio Oscar®, il film è ambientato nella Francia di fine ‘800 e vede protagonista la star Juliette Binoche nei panni della cuoca sopraffina Eugénie, da oltre vent’anni collaboratrice del famoso gastronomo Dodin (interpretato dal Premio César Benoît Magimel). Un sodalizio culinario che, col passare degli anni, si è consolidato in una relazione sentimentale. Eugenie, però, è affezionata alla sua libertà e non ha mai voluto sposare Dodin. Così, lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinare per lei.
“La bellezza della loro relazione risiede in quella resistenza” – spiega il regista Trần Anh Hùng – “Dodin è ancora innamorato di lei dopo tutti questi anni perché sente di non averla mai posseduta nella sua interezza. Una parte di lei resiste ancora. (…) Invece, quando si tratta del cibo, sono in perfetta comunione. Questa è la fonte della loro chimica; eleva la gastronomia a vera e propria arte. Cos’è l’arte se non una capacità di godere? La gastronomia punta su un senso estraneo alle altre arti: il gusto. Un artista gastronomico sa distinguere sapori che noi non riusciamo a distinguere con così tanta precisione; sa frullare, misurare, bilanciare sapori, profumi, consistenze, temperature…”.
I piatti realizzati nel film e la consulenza per le coreografie in cucina eseguite dai protagonisti sono state curate dallo Chef stellato Pierre Gagnaire.
“I ritmi della sala cinematografica e della cucina sono diversi, tanto frenetici in un ristorante quanto caotici al cinema”. – ha dichiarato Pierre Gagnaire – “Ma in entrambe le discipline il lavoro di squadra è vitale. Cosa potrebbe fare un regista senza il direttore della fotografia, senza gli elettricisti e i finanziatori? E cosa potrei fare io senza collaboratori, senza sous chef … Ed entrambi hanno la stessa idea di regia. Perché la gastronomia – come mostra bene Tran Anh Hung nel suo film – è anche sinonimo di spettacolo.”
Sinossi:
1885. L’Impeccabile cuoca Eugénie lavora da oltre vent’anni per il famoso gastronomo Dodin.
Il loro sodalizio dà vita a piatti, uno più delizioso dell’altro, che stupiscono anche gli chef più illustri del mondo.
Con il passare del tempo, la pratica della cultura gastronomica e l’ammirazione reciproca si sono trasformate in una relazione sentimentale. Eugenie, però, è affezionata alla sua libertà e non ha mai voluto sposare Dodin. Così, lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinare per lei.
CAST ARTISTICO
-
JULIETTE BINOCHE
Eugénie
BENOIT MAGIMEL
Dodin
EMMANUEL SALINGER
Rabaz
PATRICK D’ASSUMÇAO
Grimaud
GALATEA BELLUGI
Violette
JAN HAMMENECKER
Magot
FRÉDÉRIC FISBACH
Beaubois
BONNIE CHAGNEAU-RAVOIRE
Pauline
JEAN-MARC ROULOT
Augustin
YANNIK LANDREIN
Padre di Pauline
SARAH ADLER
Madre di Pauline
CAST TECNICO
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Regia di
TRAN ANH HUNG
Sceneggiatura
TRAN ANH HUNG
Art Director
TRAN NU YÊN KHÊ
Fotografia
JONATHAN RICQUEBOURG
Scenografia
TOMA BAQUÉNI
Montaggio
MARIO BATTISTEL
Suono
FRANÇOIS WALEDISCH
PAUL HEYMANS THOMAS GAUDER
Casting
GIGI AKOKA
VALÉRIE ESPAGNE
MARIE-PIERRE DELABRIÈRE
Manager gastronomico
PIERRE GAGNAIRE
Consulenza culinaria
MICHEL NAVE
NOTA DEL DIRETTORE GASTRONOMICO
Hung è venuto a pranzo a casa mia per la prima volta. Era una giornata invernale e ricordo di avergli servito la mia versione di pot au feu che era nel menù. Dopo tutti i complimenti, Hung mi ha detto che voleva fare un film basato su Dodin -Bouffant – “Un film sul pot au feu”. E ha detto. “Mi aiuterai?” Conoscevo già il suo lavoro di regista, il suo contegno gentile, la sua rara eleganza… Io vado d’istinto: ho detto di sì con entusiasmo.
Il tempo è passato. Era giunto il momento di passare al sodo. Non avevo misurato la portata del progetto: c’erano tantissime scene con il cibo! Ci sono voluti solo tre giorni per dissipare i miei dubbi e cementare il mio rapporto con Hung e la sua troupe. Ho cucinato i piatti che Hung e io avevamo scelto – il pot au feu, il carré di vitello, la lattuga brasata, il famoso dessert alle pere – e la troupe ha filmato. Ero completamente al loro servizio. Come loro sono stato parte integrante dell’avventura. Il risultato sono stati dei legami forti.
Quei legami sono proseguiti con Juliette e Benoît. Hanno avuto poco tempo durante la preparazione, ma in quel breve tempo abbiamo lavorato e ci siamo divertiti: entrambi hanno prestato molta attenzione ai gesti che ho mostrato loro. Michel Naves, che è con me da anni, ha gestito la location.
Ho sempre amato il cinema. So apprezzare il movimento della macchina da presa e decifrare le sottigliezze come chi assapora un buon vino. Trascorro gran parte del mio tempo libero nelle sale cinematografiche, l’unico posto in cui sento che puoi veramente apprezzare un film.
Gastronomia e cinema sono collegati nella mia vita quotidiana? Non posso fare a meno di vedere una connessione tra loro. I loro ritmi sono diversi, tanto frenetici in un ristorante quanto caotici al cinema. Ma in entrambe le discipline il lavoro di squadra è vitale. Cosa potrebbe fare un regista senza il direttore della fotografia, senza gli elettricisti e i finanziatori? E cosa potrei fare io senza collaboratori, senza souschef… Ed entrambi hanno la stessa idea di regia. Perché la gastronomia – come mostra bene Tran Anh Hung nel suo film – è anche sinonimo di spettacolo. La sala del ristorante, con le sue luci, il design degli interni e i suoi personaggi, ogni posto a sedere diventa un piccolo teatro in cui ogni persona ha un ruolo da interpretare nello spettacolo. La qualità di un pasto non risiede solo nel piatto che offri all’ospite. Il suo successo dipende da ingredienti come quelli di un film. Guardate le reazioni emotive degli amici di Dodin al pasto che Eugénie ha preparato per loro – le loro reazioni a quel vol-au-vent visivamente sbalorditivo (il mio piatto preferito nel film), e la gioia che questo porta al cuoco. Il potere della gastronomia è che unisce le persone, crea legami, ispira emozioni. Come la buona musica, la buona pittura, il buon cinema o la buona letteratura, ti sollevano il morale.
Questo la rende un’arte? Un’arte importante? Spesso penso di sì. E se la penso così, è perché ha a che fare con le parole. Mi piace il vocabolario applicato alla gastronomia. Ma a parte alcuni lavori precedenti, è stato per la prima volta negli anni ’80 che due uomini, Christian Millau e Henri Gault, hanno iniziato veramente ad applicarvi le parole.
In THE POT AU FEU, Tran Anh Hung è stato abbastanza gentile – e malizioso – da offrirmi un ruolo. Mi ha chiesto di interpretare l’officier de bouche culinario del Principe d’Eurasia. È stato divertente. Ma sicuramente avrò ricevuto molte prese in giro da parte dei miei colleghi, considerando quanto lunghi e pedanti fossero i miei menu. È stato molto divertente. Ma questa non è la mia vita. Amo troppo la vita reale… Una vita à la Dodin, rispettando il passare delle stagioni, la possibilità di sedersi e prendersi il proprio tempo. Il film di Hung è un inno a quella filosofia.
Pierre GAGNAIRE
Testo, video e immagini dagli Uffici Stampa Lucky Red e Di Milla & Macchiavelli. Aggiornato il 10 aprile 2024.