IL QUIETO VIVERE, FILM DI GIANLUCA MATARRESE
EVENTO SPECIALE FUORI CONCORSO ALLE GIORNATE DEGLI AUTORI
Dopo il successo di “GEN_”, presentato quest’anno al Sundance, unico italiano in Concorso, Gianluca Matarrese torna per la quarta volta a Venezia con “IL QUIETO VIVERE”, Evento Speciale Fuori Concorso alle Giornate degli Autori, scritto con Nico Morabito, una co-produzione Faber Produzioni e Stemal Entertainment con RAI Cinema / Elefant Films con RSI, prodotto da Donatella Palermo con Alex Iordachescu.
Il film racconta una guerra di famiglia. Non una famiglia qualsiasi, quella del regista.
Come in “Fuori tutto” (premiato come Miglior Documentario al Festival di Torino nel 2019), Matarrese porta al centro del racconto la sua famiglia, che lo accompagnerà anche a Venezia. Protagoniste del film sono infatti le sue cugine Maria Luisa Magno e Imma Capalbo (cognate tra loro), sua madre Carmela Magno e le zie Concetta e Filomena, i cugini Sergio Turano e Giorgio Pucci e tutti i parenti del Cozzo.
«”Il Quieto Vivere” nasce da una storia vera, vissuta tra le mura della mia famiglia – racconta Matarrese. In un borgo calabrese dove il rancore è quotidiano e il conflitto è sacro, racconto la guerra domestica tra due cognate, Luisa e Imma. Attraverso un linguaggio che fonde documentario, finzione e teatro, metto in scena un universo chiuso e iper-reale, dove ogni lite è una performance e ogni pranzo un campo di battaglia. Con ironia e crudeltà, esploro l’anticamera del crimine, quel momento sospeso in cui la tragedia del reale può ancora essere evitata, forse, grazie al cinema».
Ogni famiglia è infelice a modo suo, soprattutto quelle che si odiano perché costrette a vivere nella stessa palazzina di uno sperduto borgo calabrese, un piccolo agglomerato di abitazioni situate in cima a un colle che tutti chiamano il Cozzo. E in ogni famiglia infelice, a ben guardare, c’è sempre qualcuno più infelice degli altri, che pensa solo a come sbarazzarsi dei suoi nemici. Qualcuno come Luisa Magno, cinquantenne in guerra col mondo da sempre. Apparentemente ribelle ai valori tradizionali, Luisa si divide tra lavori precari, l’affetto per i figli e la nipotina, e le furibonde liti con la madre, il fratello e la cognata Imma, vera ossessione del suo quotidiano. Mentre le due donne si sfidano tra denunce e insulti, tre zie anziane, coro tragicomico, cercano disperatamente di riportare la pace.
Gianluca Matarrese è nato e cresciuto a Torino da genitori calabresi, e dai suoi vent’anni vive a Parigi. Negli ultimi cinque anni ha diretto nove film selezionati in festival internazionali come Venezia, Sundance, Karlovy Vary, IDFA, CPH:DOX, Hot Docs, DMZ, Thessaloniki, Torino Film Festival, Visions du Réel, Festival dei Popoli, Cinéma du Réel. Ha ricevuto premi come il Queer Lion a Venezia e il Miglior Documentario Italiano al TFF. Collabora regolarmente con emittenti quali France Télévisions, Arte, RTS e RAI. Tra i suoi titoli principali: Fuori Tutto, La dernière séance, Fashion Babylon, Il Posto, Les Beaux Parleurs, Pinned into a Dress, L’Expérience Zola, GEN_.
Regia: Gianluca Matarrese Sceneggiatura: Gianluca Matarrese e Nico Morabito Fotografia: Kevin Brunet Montaggio: Jacopo Quadri Musiche Originali: Cantautoma edite e prodotte da Ala Bianca Publishing Organizzatore generale: Patrich Giannetti Una co-produzione italo-svizzera Faber Produzioni e Stemal Entertainment con Rai Cinema / Elefant Films con RSI Prodotto da: Donatella Palermo con Alex Iordachescu. Vendite internazionali: Mediawan Rights Durata: 87’
Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa PuntoeVirgola MediaFarm.