M3GAN, diretto da Gerard Johnstone

Con Allison Williams, Violet McGraw, Kimberley Crossman, Ronny Chieng

Durata: 1h 42min

M3GAN poster
Il poster del film

UNIVERSAL PICTURES and BLUMHOUSE presentano

Una Produzione ATOMIC MONSTER

In Associazione con DIVIDE/CONQUER

M3GANALLISON WILLIAMS, RONNY CHIENG

Produttori Esecutivi ALLISON WILLIAMS, MARK DAVID KATCHUR, RYAN TUREK, MICHAEL CLEAR, JUDSON SCOTT, ADAM HENDRICKS, GREG GILREATH

Prodotto da JASON BLUM, p.g.a., JAMES WAN, p.g.a.

Soggetto di AKELA COOPER & JAMES WAN

Sceneggiatura di AKELA COOPER

Regia di GERARD JOHNSTONE

È più di una semplice bambola. Fa parte della famiglia.

M3GAN è una meraviglia di intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Progettata da Gemma (Allison Williams di Get Out), brillante robotica di un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e imparare, diventando amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice del bambino a cui è legata.

Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della nipote orfana di 8 anni, Cady, è insicura e impreparata a diventare genitore. Sottoposta a forti pressioni sul lavoro, Gemma decide di abbinare il suo prototipo M3GAN con Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi: una decisione che avrà conseguenze inimmaginabili.

Con il passare del tempo M3GAN e Cady sviluppano un legame indissolubile e Gemma matura il terrore che la sua invenzione stia apprendendo con una velocità impressionante, al punto tale da arrivare a percepire minacce per Cady che non esistono.

Prodotto da JASON BLUM p.g.a. e JAMES WAN p.g.a., M3GAN è stato diretto dal pluripremiato regista GERARD JOHNSTONE (Housebound), con la sceneggiatura di AKELA COOPER (Malignant, The Nun 2) basata su una storia di AKELA COOPER e JAMES WAN. I produttori esecutivi sono ALLISON WILLIAMS, MARK KATCHUR, RYAN TUREK, MICHAEL CLEAR, JUDSON SCOTT, ADAM HENDRICKS e GREG GILREATH.

M3GAN vede la partecipazione di RONNY CHIENG (Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli – Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings) nei panni di David, il capo della società per cui lavora Gemma e che svilupperà M3GAN; BRIAN JORDAN ALVAREZ (Will & Grace) per il ruolo di Cole e JEN VAN EPPS (Cowboy Bebop) nelle vesti di Tess, i colleghi di Gemma che la aiuteranno allo sviluppo di M3GAN; STEPHANE GARNEAU-MONTEN (Straight Forward) come Kurt, l’asservito assistente di David; e LORI DUNGEY (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello – The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring) per il personaggio dell’indisponente vicina di Gemma, Celia.

Gli artisti coinvolti nella produzione di M3GAN sono il direttore della fotografia SIMON RABY (Macchine Mortali – Mortal Engines), la scenografa KIM SINCLAIR (vincitrice del Premio Oscar® per Avatar), il montatore JEFF MCEVOY (Nerve), la costumista DANIEL CRUDEN (già nella troupe di Avatar 2 – Avatar: The Way of Water) e il compositore ANTHONY WILLIS (Una Donna Promettente – Promising Young Woman). Il casting del film è stato curato da TERRI TAYLOR, CSA (Scappa – Get Out) e SARAH DOMEIER LINDO, CSA (Crazy & Rich – Crazy Rich Asians).

Universal Pictures e Blumhouse presentano una produzione Atomic Monster in associazione con Divide/Conquer.

IL CONTESTO

La Genesi di M3GAN

Bambole Assassine e Terrore Artificiale

Non molti anni fa, i produttori esecutivi di M3GAN, Michael Clear e Judson Scott, stavano chiacchierando nei loro uffici della Atomic Monster con il produttore James Wan e il collega ROB HACKETT.

“Siamo tutti spettatori fanatici e discutevamo del fatto che non ci fossero abbastanza film con bambole assassine,” spiega James Wan. “Sono così arrivato a dire quanto fosse strano che ci sia una convinzione diffusa che si tratti dell’esatta tipologia di film che realizzo, ma in realtà nessuna delle “mie bambole” ha mai ucciso nessuno. Per esempio, nel caso di Saw, Jigsaw ha un pupazzo tramite il quale comunica con il resto del mondo.”

Con il proseguire della conversazione, si sono trovati tutti d’accordo su un’idea:

“Non sarebbe figo se realizzassimo un film con una bambola killer che si divide fra Annabelle e The Terminator? Invece di dargli una dimensione soprannaturale, abbiamo pensato che potesse essere più interessante dargli una componente tecnologica,” spiega Wan.

Stabilita la volontà di trovare lo sceneggiatore ideale per buttare giù le idee venute, si sono rivolti a Akela Cooper, professionista che ha scritto tutti gli episodi di Luke Cage per Marvel, American Horror Story e Star Trek: Strange New Worlds. Wan era convinto che fosse necessaria una forte prospettiva femminile su questa storia e Cooper aveva tutte le caratteristiche giuste.

“Quello che ti rimane di Annabelle è quanto sia amata dalle bambine,” racconta Wan. “Eravamo consapevoli che questa parte del pubblico degli horror fosse molto importante per il nostro progetto, perciò abbiamo lavorato per coltivare l’energie femminili di M3GAN. Akela è intelligente, saggia e capace di lavorare sulla struttura del film: sapeva esattamente cosa volevo da questo film. Non ha paura di spingersi verso limiti che per altri appaiono ridicoli o irraggiungibili. Per lei è chiaro che devi lavorare su idee che possono anche sembare fuori contesto, ma in realtà ti permettono di distinguerti nel grande mare dei film horror.”

M3GAN sarebbe stata la prima sceneggiatura firmata da Cooper per la Atomic Monster di Wan, ma poi si è trovata coinvolta anche nella scrittura di Malignant nel 2021 e di The Nun 2 l’anno successivo. Quel primo incontro negli uffici di Atomic Monster è stato memorabile.

“Siamo tutti grandi fans del genere horror,” spiega Cooper. “Mi hanno chiesto se ero interessata a sviluppare la loro idea e gli è subito piaciuta la mia prima ipotesi di sviluppo. Così sono arrivata sul progetto ed è nata un’importante collaborazione.” Da donna nera che scrive storie horror, Cooper è evidentemente una pioniera. “Poco tempo fa mi trovavo a un convegno dedicato al genere all’Austin Film Festival,” ricorda Cooper “C’erano diverse donne afro-americane in prima fila. Io ero stata presentata come la scrittrice di Malignant e Nun 2. Al termine del dibattito mi hanno avvicinato per confessare di essere rimaste sorprese dal fatto che una donna nera potesse scrivere questo genere di storie. Ho risposto loro che possiamo scrivere qualsiasi cosa. Per M3GAN, Cooper ha lavorato sulle proprie paure più recondite per riuscire a costruire le premesse del film: una donna, avviata sul proprio percorso professionale, si trova assolutamente impreparata nel prendersi cura della nipote, rimasta recentemente orfana. “Mi sono trovata spesso a fare da babysitter ai miei nipoti e ho sempre pensato con grande spavento all’ipotesi di dovermi improvvisamente fare carico di un bambino piccolo a tempo pieno,” spiega Cooper. “Era necessario spingere la nostra protagonista, Gemma, fuori dalla propria zona di comfort per costruire un arco narrativo pieno. Non sa come gestire questo ruolo in cui è stata catapultata e pensa di poter usare il lavoro come soluzione. Così arriva M3GAN. L’illusione che prova Gemma è di potersi prendere cura della nipote senza effettivamente doverlo fare. Io non ho idea di come dover gestire un trauma infantile così profondo, ma questo robot saprà farlo.”

Cooper ha lavorato non solo sul fatto che Gemma abbia voluto scansare le proprie responsabilità, ma anche sul rifiuto di poter dare un sostegno emotivo alla nipote Cady.

“Una terapista arriva a fare presente a Gemma che la nipote finirà a costruire un legame profondo con la bambola e che questa prospettiva comporta un rischio,” spiega Cooper. “Ho voluto puntare su un percorso che conducesse Gemma dalla posizione più scomoda all’assumersi tutte le responsabilità della crescita di Cady.”

Il senso di colpa di Gemma sarà aumentato dal fatto che le terribili azioni di cui si macchia M3GAN sono dovute a una scelta di progammazione di cui lei stessa è autrice.

“Questa è stata una precisa richiesta di James,” chiarisce Cooper. “Di fatto peggiora soltanto le cose, anche a livello emotivo, perchè è lei stessa a dire a M3GAN di proteggere Cady a tutti i costi e la bambola la ascolterà alla lettera.”

A un livello più generale, il film esplora la crescente dipendenza che abbiamo sviluppato con la tecnologia per la gestione delle nostre vite e la potenziale minaccia in cui incorriamo se decidiamo di delegare tutto il controllo.

“La ricerca scientifica come l’intelligenza artificiale sono degli ambiti interessanti da approfondire, anche per la crescente rilevanza che hanno nelle nostre vite,” è la considerazione di Wan. “Ci affidiamo alla tecnologia in un modo quasi acritico. Se questi strumenti decidessero di ribaltare gli equilibri e attaccarci vivremmo una dimensione orribile. Questa è la prospettiva che abbiamo provato a catturare con M3GAN.”

Jason Blum e James Wan per la produzione.

Il regista Gerard Johnstone alla guida.

Jason Blum di Blumhouse e James Wan di Atomic Monster sono da anni due dei più profilici e riconosciuti creatori di pellicole horror. M3GAN è la loro seconda collaborazione, dopo l’esperienza per la saga di Insidious. Per dirigere il film, Blum e Wan hanno coinvolto il neozelandese Gerard Johnstone, regista della commedia horror del 2014 Housebound.

M3GAN ha un tono molto specifico, difficile da modulare,” spiega Blum. “Ho adorato il primo film firmato da Gerard, Housebound. È riuscuto a ottenere un perfetto equilibrio fra una storia degli eventi legati a una casa infestata e un umorismo eccentrico. Nel caso di M3GAN, l’idea di un robot che si trasforma in una bambola assassina è terrificante, ma c’è un livello di humor che si affaccia durante il corso della pellicola. Se non hai il regista giusta a combinare questi elementi, il film non funzionerà mai e Gerard in questi termini ha una dimestichezza molto naturale.”

M3GAN ha l’approccio classico e spaventoso che contraddistingue un horror, ma Wan e Blum sapevano già dall’inizio della produzione che questo film non avrebbe dovuto essere gestito in maniera eccessivamente seria.

“Gerard ha saputo proporci un tono che si è perfettamente allineato alle nostre intenzioni,” spiega Wan. “Se non fosse riuscito a gestire questi equilibri, il film si sarebbe seriamente schiantato su sè stesso. Sa quando farci urlare e quando è necessaria una risata, ogni volta usando gli strani comportamenti di M3GAN.”

È stata un’idea di Johnstone, ad esempio, far danzare M3GAN durante un’azione violenta indimenticabile. “Alcuni momenti pensati da Gerard sono assurdi e sanno trasporarti in tutto un altro campo d’azione,” conferma Akela Cooper. “Io non ho scritto scene con M3GAN che balla, mentre ho descritto la sua furia omicida. Quando l’ho vista, ho subito pensato che fosse strana ma che comunque funzionava. L’immagine rende la morte ancora più sgradevole.”

Johnstone confessa che Housebound è stato influenzato dai classici più conosciuti di Wan e Blumhouse, per cui ha vissuto come un grande onore essere chiamato per la regia di M3GAN. “Mi sono immediatamente sentito meno in colpa di aver rubato così tanto da Insidious per alcuni passaggi del mio film,” scherza Johnstone. “È stato un primo appuntamento molto interressante, perchè nonostante James sia il maestro incontrastato della bambola inquietante, in nessuno dei suoi film l’abbiamo vista muoversi e parlare. Per questo la scelta di portare alla vita M3GAN è stata una scoperta per tutti noi.”

Dopo aver letto la sceneggiatura di Akela Cooper, il regista era entusiasta di potersi muovere fra tecnologia e genitorialità nel mondo moderno.

“Ci sono degli evidenti parallelismi con La Bambola Assassina – Child’s Play,” spiega Johnstone, “ma ad attirarmi di questo progetto è stata l’opportunità di poter dare uno sguardo moderno sull’esperienza da genitore nel ventunesimo secolo. Sono diventato padre recentemente e già sono inquietato dalla presenza invasiva dei telefoni e dei tablet, e M3GAN è stata una splendida opportunità per rifletterci.”

Incredibilmente, lo stesso Johnstone non è un fenomeno quando si parla di tecnologia. “Gerard non è sui social media,” racconta Wan. “È la figura ideale perchè non ha alcun rispetto per il tema. È riuscito a fare un film sulla tecnologia andandoci giù duro perchè ha una prospettiva completamente fuori dal coro.”

Questo ha anche significato che Johnstone ha avuto molto da imparare in termini di intelligenza artificiale e delle sue potenzialità. Alla fine è stata la moglie a rivelarsi una preziosa risorsa e una consulente tecnologica inattesa.

“Continuamente mi ha passato articoli del New Yorker sull’intelligenza artificiale e sulla cyber psicologia, arrivando a svegliarmi per farmi leggere le cose che aveva trovato,” ricorda Johnstone. “Siamo riusciti a coinvolgere alcune splendide persone nel sistemare la sceneggiatura, come ALEX KAUFFMANN di Google. Attraverso questo processo di confronto, siamo stati messi nelle condizioni di poter comprendere come queste macchine lavorano e poter poi utilizzare un vocabolario appropriato all’interno delle diverse scene.”

A livello di narrazione, Johnstone ha tratto ispirazione da alcune commedie noir che vedono la costruzione di un anti-eroina femminile, come nel caso di Gone Girl – L’Amore Bugiardo e La Mano Sulla Culla – The Hand that Rocks the Cradle come altre inattese influenze.

Per certi versi, sono stato anche influenzato da Il Presagio – The Omen, perchè M3GAN è una sorta di anti Cristo in versione intelligenza artificiale,” illustra Johnstone. “Dal mio punto di vista c’è anche un pò di Pinocchio nel DNA di M3GAN, con Gemma nelle vesti di moderno Geppetto.”

Dal punto di vista umano, Johnstone ha voluto esplorare il modo in cui i genitori gestiscono ambizioni e responsabilità ai giorni d’oggi.

“Ci prendiamo continuamente in giro raccontandoci che saremo in grado di passare il giusto tempo con i nostri figli quando invece siamo travolti da tutto il resto, dal lavoro ai soldi,” pensa Johnstone. “Poi ci accorgiamo che non sono più i nostri figli. Posso confermare in prima persona che essere genitore è molto difficile. C’è un’idea di fondo in M3GAN, che può fare tutte quelle cose che noi non vogliamo fare. Ma il rovescio della medaglia è che se affidi tuo figlio a una macchina come M3GAN, sarà molto difficile tornare indietro.”

I PERSONAGGI

Gemma

Allison Williams

Da ingegnere meccanico nella divisione Purrpetual Pet di Funki, Gemma ha sviluppato grandi capacità di mettere alla prova la sua brillante intelligenza per il successo di una società globale che si occupa di produrre giocattoli. Il suo sogno è di valorizzare il suo talento per portare avanti ancora sviluppi tecnologici a fin di bene. Quando all’improvviso si trova nella posizione di doversi prendere cura della nipote, dopo che un’incidente automobilistico ha spezzato le vite della sorella e del cognato, Gemma vede la possibilità di integrare la sua passione per l’intelligenza artificiale con il bisogno di garantire una situazione stabile a Cady, la traumatizzata nipote.

James Wan confessa che la sfida nella ricerca di un’attrice appropriata al ruolo è stata impegnativa. Alla fine, il personaggio è stato assegnato a Allison Williams, che si era già distinta brillantemete nel film Blumhouse di Jordan Peele, Scappa – Get Out.

“Era fondamentale esprimere la credibilità di una persona guidata dalla carriera e che possa essere identificata con una scienziata esperta di robotica,” spiega Wan. “Gemma è un’ingegnere, anche se lavora in una compagnia di giocattoli. A ciò si aggiunge una forte vulnerabilità, che la porta a combattere i propri demoni quando le arriva questa enorme responsabilità. Coinvolgere nel progetto è stata Allison Williams una fortuna.”

Williams, che ha anche assunto la posizione di produttrice esecutiva del film, è rimasta colpita da come il film esaminasse il legame fra tecnologia e genere umano.

“Quando cerchiamo di sostituire la componente umana con qualche tecnologia, si rischia sempre qualche intoppo,” spiega Wiliams. “Il film è una riflessione acuta di quanto gli esseri umani possano essere importanti l’uno per l’altro.”

Per il regista Gerard Johnstone, Williams si è dimostrata la professionista ideale per questo viaggio. “Allison è molto divertente, decisamente intelligente e una splendida collaboratrice,” spiega Johnstone. “Abbiamo avuto lunghe conversazioni durante la preparazione, che hanno direttamente influenzato lo sviluppo del film. Era chiaro che stavamo realizzando un film di genere, ma volevamo provare ad affrontare ogni aspetto della storia immergendoci nel tema dell’intelligenza artificiale, così da rendere il personaggio di Gemma il più autentico possibile.”

David

Ronny Chieng

L’amministratore delegato della società per cui lavora Gemma è David, interpretato da Ronny Chieng, già apprezzato in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli – Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings. David è stato un bambino prodigio, capace di sviluppare il proprio progetto da una piccola start-up fino a diventare un impero globale. In Gemma vede un enorme potenziale, ma in M3GAN coglie l’opportunità di straordinari guadagni. L’obiettivo è di lanciare M3GAN sul mercato delle bambole anche prima di essere testato a dovere e approvato, senza valutare le rischiose conseguenze della sua scienziata di punta.

Chieng è rimasto intrigato e per certi versi turbato dalla critica rivoltà alla società moderna presenti nei temi e nelle idee del film.

“Stiamo affidando la crescita dei nostri figli sempre di più agli algoritmi,” è la considerazione di Chieng. “Siamo la prima generazione di essere umani che deve fare i conti con queste opportunità e le sue conseguenze.”

Cady

Violet McGraw

Dopo la morte dei suoi genitori in un incidente in macchina, Cady va a vivere con la zia Gemma. Quando Gemma le affianca il prototipo di M3GAN, la bambina velocemente sviluppa un profondo legame con il robot, in una dinamica che la spingerà a dover scegliere fra questa nuova figura e la sua famiglia reale, Gemma.

Il ruolo ha una complessità e una profondità da dover necessariamente trovare un’attrice capace, come Violet McGraw, che aveva già recitato in The Haunting of Hill House, Doctor Sleep e Black Widow.

“Trovare una ragazzina di dieci anni che potesse rispondere a tutte le esigenze che avevamo è stato molto arduo,” afferma il regista Gerard Johnstone, “ma Violet ha reso la questione immediatamente semplice. È una professionista incredibile e non ha mai sbagliato neanche una battuta. È l’unica attrice che ho mai incontrato nella mia carriera che sa piangere e dormire contemporaneamente.”

Nessuno è stato più incoraggiante per la giovane attrice di Allison Williams. “Dove devo cominciare con la signorina Violet McGraw?” racconta Williams. “Violet ha un senso dell’umorismo che mi fa impazzire. Fa battute pungenti che non ti aspetti da una bambina della sua età. Mi sono innamorata di lei sin dall’inizio. Ci ho messo del tempo a entrare nel ruolo, fino a quando non ho capito che questa giovane signorina mi stava portando dove voleva lei. Questo film sarà per sempre la nostra storia d’amore.”

McGraw ricambia tutto l’amore per i suoi colleghi. “Adoro Allison, è come se fosse una madre per me,” confessa McGraw. “Allison è una persona straordinaria e una grande attrice.” Ma non si ferma qui. “Ho scoperto quanto sono belle le persone che vengono dalla Nuova Zelanda,” scherza McGraw. “Sono impazzita per Gerard e mi ritengo molto fortunata per aver potuto lavorare con un regista così capace.”

La maggior parte del tempo in cui McGraw è in scena, ovviamente è al fianco di M3GAN – una co-protagonista inusuale che ha evidenziato le qualità dell’attrice a ogni livello.

“Credo sia stata la cosa più bella che potessi fare, perchè sembra un essere umano ma è una bambola,” spiega McGraw. “È stata un’esperienza folle, non mi è mai capitata una cosa del genere. Ero senza parole, specialmente quando mi è stato spiegato come potevo controllare il suo movimento degli occhi. A volte, M3GAN può essere un pò inquietante. Ma quando mi cantava, mi sembrava una dolce e innocente nenia uscita dalle labbra di una ragazza e non di un robot assassino.”

LA CREAZIONE DI M3GAN

La creazione di Model 3 Generative Android – M3GAN, in sintesi – per il film ha richiesto molteplici squadre di lavoro provenienti da differenti discipline, comprese un attore in carne e ossa, effetti visuali, scenografi e animatori, tutti coinvolti per sviluppare una nuova icona dell’horror al meglio della sua tecnologia. Durante i primi confronti fra il regista Gerard Johnstone e il produttore James Wan sulle caratteristiche di M3GAN, la discussione si è focalizzata su cosa renda una bambola inquietante. Il primo punto d’incontro è stato sulla necessità di portare in vita un oggetto inanimato.

“È esattamente quello che è successo quando Tobe Hooper ha messo in scena il pagliaccio in Poltergeist – Demoniache Presenze — mettendo le condizioni per far arrivare una qualcosa di cattivo di cui lo spettatore non conosce tempi e modi,” spiega Wan. “Vederla in vita è il primo elemento a turbare il pubblico. Dopo molti confronti con Gerard, abbiamo convenuto che M3GAN dovesse essere fisicamente realistica. L’obiettivo è stato di lavorare sulla “zona perturbante” che si usa per definire il senso di disagio provato nel guardare un robot troppo umano.”

Le persone che hanno affiancato Johnstone per portare il personaggio in vita sono professionisti del calibro di ADRIEN MOROT (X-Men: Giorni di un Futuro Passato – X-Men: Days of Future Past); KATHY TSE (Slender Man); il tecnico delle animazioni DEVIN SEAMAN (Beast of the Water – Enuatti) e il suo team; i supervisori degli effetti visuali RHYS DIPPIE (The Luminaries) e DAMON DUNCAN (The Luminaries); il responsabile del concept artistico JEREMY HANNA (Dune), la produttrice VFX MELISSA BROCKMAN (They/Them) e la sua sqaudra; i responsabili WETA Workshop’s SPFX TALEI SEARELL (Dune) e la production manager SPFX RITA MAXIM (Blade Runner 2049); lo stunt coordinator ISAAC “IKE” HAMON (Black Adam) con il suo team; il reparto SFX responsabile di capelli e trucco della MOROT FX STUDIOS; il designer di trucco e capelli STEFAN KNIGHT (A Wrinkle in Time) con il suo gruppo; il coach dei movimenti LUKE HAWKER (I Am Mother) e JED BROPHY (The Lord of the Rings: The Rings of Power); l’insegnante di danza KYLIE NORRIS e la giovane ballerina AMIE DONALD.

Sotto la guida iniziale di James Wan, che ha una lunga esperienza nel gestire sulla scena personaggi non umani, Johnstone e la sua squadra di collaboratori è riuscita a centrare tutti gli obiettivi con M3GAN.

“Gerard è riuscito a fare un lavoro straordinario dandole un’impensabile vitalità,” afferma Wan. “Ha una personalità evidente, anche se non si tratta di un essere umano. Sono rimasto colpito dalla capacità di passare da una dimensione accattivante e rassicurante a una improvvisamente minacciosa e pericolosa. È chiaro che gran parte del merito sia di Gerard e del suo approccio alla regia.”

Johnstone ha voluto lavorare sull’impatto visivo di M3GAN per renderla deliberatamente snervante. “Se la guardi da una certa distanza, ti convinci che sia reale. Più ti avvicini, proporzioni e micro-espressioni la riportano alle sembianze di una bambola. La pelle e la sua carnagione, i capelli, gli occhi, le sopracciglia e le ciglia sono perfette, al punto da farti chiedere se sia una persona reale o meno?”

Johnstone ha avuto l’idea di assumere un’attrice per vestire i panni di M3GAN nei piani lunghi. Ma trovare una bambina della stessa stazza di Cady (Violet McGraw), capace di gestire il ruolo, sembrava un’impresa impossibile.

“Avevo perso le speranze, perchè in fondo pretendevo che sapesse muoversi come un robot, danzare, combattere e recitare al fianco dei protagonisti,” ricorda Johnstone. “Siamo rimasti tutti sbalorditi quando la nostra casting director MIRANDA RIVERS ci ha presentato Amie Donald. Nonostante si trattasse della sua prima esperienza sul set, è emerso che era in grado di fare tutto molto bene.”

Il coach Luke Hawker e lo stunt coordinator Issac “Ike” Hamon hanno iniziato a definire Donald “una macchina da guerra.” “Molti degli stunts più importanti hanno bisogno di prove e riscaldamenti, mentre Amie era in grado di replicare tutto con pochi minuti di esercizio,” racconta Johnstone. “È stato un miracolo trovarla e non esagero se affermo che non ci sarebbe stato M3GAN senza di lei. Inoltre, è una bambina dolcissima che ha vissuto con grande gusto l’opportunità di fare un’esperienza così intensa.”

Dalle scene in cui M3GAN insegue Brandon, il bullo che perseguita Cady, attraverso la foresta, ai momenti più intimi al fianco di Cady, è stato cruciale saper combinare il robot M3GAN con la performance Amie Donald. Una squadra composta da sette tecnici è stata impegnata a gestire le espressioni facciali e i dialoghi di M3GAN. Sui campi più larghi, Donald ha indossato una maschera che successivamente è stata animata.

“Per molte inquadrature più strette, volevamo mantenere la versione robotica di M3GAN per lavorare al meglio sulla sua identità,” racconta Wan. “Con Morot, la società che ci ha affiancato, sono state combinate tecniche e metodi che hanno raggiunto un risulato che mi sento di definire un successo.”

Una scena chiave del film è diventata iconica non appena il trailer ha debuttato, con una complessa danza in un corridoio quando M3GAN sta cacciando la sua preda. Johnstone ha lavorato a stretto contatto con il coach Jed Brophy e l’istruttrice di danza Kylie Norris per metterla sul grande schermo.

“È stato molto divertente,” ricorda Ike Hamon. “Amie è un’interprete molto dotata, e con il suo aiuto abbiamo reso inquietante un momento che poteva sembrare innocente. Questa danza sembra dare un attimo di sollievo alla vittima, ma rapidamente prende una piega molto violenta.”

Testo e locandina da Echo Group; testo, video e immagini da Universal Pictures.

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