I canopi etruschi dal collezionismo all’archeologia
Il nome canopo fu assegnato ai vasi cinerari etruschi con caratteristiche antropomorfe nel XIX secolo, quando la cultura del tempo voleva ricollegare le produzioni artigianali dell’Etruria ai vasi egizi con testa umana o di animale. Questa categoria di manufatti fu sempre molto apprezzata da collezionisti e musei tanto da determinarne un’ampia dispersione. Recentemente nella necropoli di Tolle è stato ritrovato un altissimo numero di canopi da riferire al ceto elevato del VII inizi VI sec. a.C., ora conservati presso il Museo Civico di Chianciano Terme, a creare la collezione più numerosa e variegata fra tutte quelle esistenti. L’antropomorfizzazione tipica di questi cinerari intendeva restituire al defunto un’identità fisica, andata distrutta nel rogo funebre, attraverso lineamenti del viso e talvolta alcuni tratti salienti e idealizzati.
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