Castello Sforzesco

Riapre al pubblico il Museo d’Arte Decorativa con nuovi allestimenti e percorso espositivo

Dopo tre anni di studi e ricerche e un anno di lavori, grazie al generoso contributo della Fondazione Cariplo, la struttura riapre, completamente rinnovata nell’allestimento e nella scelta delle opere esposte.

Milano, 11 aprile 2017 – A pochi giorni dalla chiusura della Design Week, riapre a Milano, dopo tre anni di studi e ricerche e un anno di lavori, grazie al generoso contributo della Fondazione Cariplo, il Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco, completamente rinnovato nell’allestimento e nella scelta delle opere esposte.

Il Museo delle Arti Decorative, unico in Italia per quantità e varietà delle collezioni e tra i più importanti in Europa nel suo genere, espone oltre 1.300 oggetti di “design ante litteram”, ossia oggetti d’arte in avorio, metallo, vetro, ceramica, tessuto, dall’Alto Medioevo all’Età Contemporanea, che raccontano la creatività applicata all’utensile nella vita quotidiana delle classi agiate, dando ragione delle scelte estetiche dei più importanti centri artistici italiani, europei e mondiali.

Il nuovo allestimento sottolinea non soltanto le qualità artistiche delle opere in mostra, valorizzate una ad una, ma anche la loro destinazione d’uso, attraverso un racconto della storia sociale e del costume. Si sono mantenute le vetrine esistenti, disegnate dallo studio BBPR nel 1963, ed è stato applicato un restyling illuminotecnico con luci a led. Il percorso, dall’essere suddiviso per tipologia di oggetti (avori, ceramiche, ecc.), diventa ora un percorso culturale che documenta uno spaccato della nostra storia.

PERCORSO ESPOSITIVO

Sala 28 – Ceramiche d’uso

La sala raccoglie alcune opere emerse dagli scavi della città di Milano nell’Ottocento. La seconda metà del XIX secolo, quella in cui avviene anche la fondazione del museo, è segnata dall’interesse per la storia milanese. Gli sventramenti di interi quartieri, determinati dal rinnovo edilizio, portano alla luce le vestigia del passato e i collezionisti recuperano da scavi e sterri materiali d’uso del passato, in particolare frammenti di ceramica. Questi vengono poi riadattati dai collezionisti, che li tagliano per evidenziare le parti decorative più interessanti, collegati anche alla storia dinastica della città.

Sala 29 – Oggetti d’uso

Questa sezione raccoglie una serie di oggetti il cui valore d’uso è prevalente, si tratta di oggetti storici realizzati con materiali non particolarmente ricchi ma di uso comune e ancora oggi attuali. Trovano qui posto una serie di materiali per misurare, per giocare, per scrivere. Spiccano la raccolta di vetri muranesi e boemi, tra XVI e XVIII secolo, e il rarissimo compasso di Galileo, fatto realizzare a corredo del trattato da lui composto a Padova su questo strumento (ne esistono ad oggi solo 3/4 esemplari in tutto il mondo).

Sala 30 – Maioliche e porcellane

Nel lungo corridoio della sala trovano posto i capolavori: la collezione Sambonet, acquisita dalla Regione Lombardia e depositata al Castello dal 2003, che presenta modelli di posate realizzate nelle fogge e nei materiali più diversi, dal Medioevo al design novecentesco; gli smalti e le maioliche del Cinquecento; le maioliche da parata del Seicento; le maioliche del Settecento lombardo provenienti dalle botteghe di Clerici e Rubati (Milano) e da Lodi; le porcellane, collezionate maniacalmente durante tutto il Settecento dopo la “scoperta” di questo nuovo materiale a Meissen, in Germania, nel 1707.

Sala 30 bis – Il Mediterraneo

In questo spazio, insieme ai conservatori del Mudec, è stato progettato un allestimento che mette in mostra opere prodotte sulle sponde del Mediterraneo tra IV e XVI secolo, in una situazione di scambio continuo tra Oriente e Occidente: trovano qui posto gli avori alessandrini, i tessuti copti e bizantini, le ceramiche mediorientali, ispaniche e siciliane. Vengono esposti per la prima volta alcuni dei tessuti medievali della collezione, e i tessuti siciliani prodotti per la corte normanna nel XII secolo.

Sala 31 – Il Novecento

Gli acquisti effettuati dal Comune presso le Biennali e le Triennali delle arti negli anni Venti e Trenta permettono al museo di avere una ricca collezione di ceramiche, vetri e oreficerie di quell’epoca. Tra i vari nuclei, si segnala quello di porcellane e maioliche di Gio Ponti e le oreficerie di Alfredo Ravasco; spicca il fantasioso granchio di Mengaroni; non mancano opere di Arturo Martini e dei più celebri artisti muranesi.

Sala 32 – Il gabinetto del collezionista

Questa sezione presenta una vasta serie di oggetti di piccole dimensioni, considerati opere d’arte rare e preziose e per questo collezionati, realizzati non con uno scopo funzionale, ma per riprodurre, o solo riecheggiare, la statuaria monumentale.

Sala Castellana

Trova qui posto la collezione di vetri Bellini Pezzoli, 50 opere in vetro realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo e databili tra il 1950 e il 2015, raccolte dal collezionista Sandro Pezzoli e concesse in deposito al museo. La collezione permette un significativo aggiornamento del museo sulla contemporaneità, offrendo la più vasta rassegna del vetro contemporaneo attualmente visibile in Italia, con opere, tra gli altri, di Enrico Baj, Mario Bellini, Fulvio Bianconi, Dale Chihuly, Gianfranco Frattini, Joan Crous, Silvia Levenson, Roberto Sambonet, Lino Tagliapietra, Toni Zuccheri.

ORARIO: da martedì a domenica – ore 9_17:30 (chiuso il lunedì)

BIGLIETTO: Ingresso con biglietto del museo (€ 5 intero, € 3 ridotto)

DIDATTICA:

Ad Artem 02.6597728 info@adartem.it

Opera d’arte 02.45487400 info@operadartemilano.it

INFORMAZIONI AL PUBBLICO

InfoPoint Castello Sforzesco 02.88463700

Segreteria Raccolte artistiche 02.88463731

Come da Comune di Milano.

 

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