22 Dicembre 2015

Un prezioso gruzzolo di monete greche antiche da Poggio Picenze

L'Aquila_Piazza_del_Duomo_2007_by-RaBoe

È il titolo della mostra che si inaugura il 23 dicembre alle ore 10,30 a L’Aquila presso la filiale della Banca d’Italia  in cui vengono esposte 80 monete  d’argento (denominate tetradrammi, trioboli e dracme) emesse da zecche greche del Peloponneso, dalla Lega Achea, da Atene e dai re della Cappadocia, tra il III e il II secolo avanti Cristo. L’esposizione è frutto della collaborazione tra la Banca d’Italia, filiale dell’Aquila e la Soprintendenza Archeologia dell’Abruzzo nell’ambito della presentazione della nuova banconota da 20 euro.
Di questo “tesoretto” ci rimangono 400 monete rinvenute nel 1953 in una cava di pietra a Poggio Picenze, nel Comune dell’Aquila, che per la prima volta sono esposte al di fuori del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo di Chieti.  Sulle monete sono rappresentati simboli caratteristici della vita politica, sociale e religiosa del mondo antico greco.
Sul dritto delle tetradramme di Atene è rappresentata la testa della divinità protettrice della città, Atena, mentre sul rovescio compare la civetta, animale sacro alla dea, simbolo di sapienza e saggezza.
Sul dritto dei trioboli della Lega Achea, unione politica ed economica di città–stato, è raffigurata la testa di Zeus, patrono della Lega, protettore delle alleanze e delle federazioni di popoli. Sul rovescio, invece, accanto al monogramma della Lega, è apposto un simbolo individuale di ogni poleis quale il tridente, il delfino, il fulmine, la testa di capra: questi simboli rappresentano un segno di autonomia, paragonabili a quelli utilizzati sulle odierne banconote e monete dell’euro.
Il tesoretto fu nascosto probabilmente nell’80 a.C. e contiene molti pezzi emessi due secoli prima. Ciò non deve meravigliare: anticamente  le monete rimanevano a lungo in circolazione e alcuni tipi, come quello delle monete d’argento di Atene, ebbero prolungato successo “internazionale” per la qualità della lega metallica e per il peso regolare.
È probabile che il gruzzolo di Poggio Picenze e altri tesoretti simili, ritrovati fuori dai confini della diffusione della civiltà greca, fossero proprietà di militari che avevano partecipato alle campagne belliche condotte in Grecia da Silla contro Mitridate VI Eupator (88–85 a.C).
Una parte rappresentativa del tesoretto è esposta dal 1985 nelle sale della Collezione Numismatica del Museo Archeologico Nazionale dell’Abruzzo a Chieti.
La mostra sarà visitabile fino al 16 maggio 2016 durante gli orari di apertura al pubblico della Banca d’Italia: dal lunedì al venerdì 8,15 – 13,30.

 
Come da MiBACT, Redattore Giuseppe La Spada
Piazza Duomo a L’Aquila, foto da WikipediaCC BY-SA 2.5, caricata da e di Raboe001 (Ra Boeselbst fotografiert DigiCam C2100UZ).
 

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