6 Luglio 2016

Credit: University of Exeter
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Una nuova ricerca, pubblicata su PLOS One, dimostra come gli antichi abitanti degli altopiani brasiliani meridionali abbiano occupato continuativamente abitazioni per più di due secoli, apportando alle stesse migliorie.

Finora – sulla base di datazioni al radiocarbonio che la nuova ricerca ha ritenuto insufficienti – si pensava che le case a fossa dei villaggi proto-Jê (o proto-Gê) negli altopiani brasiliani meridionali fossero state abbandonate per essere poi occupate nuovamente.

Credit: University of Exeter
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In realtà le case non sarebbero state mai abbandonate ma costantemente estese, ad esempio con la costruzione di nuovi pavimenti. Nel tempo, gli occupanti utilizzarono nuove forme ceramiche e tecniche differenti per rinnovare la propria casa. Lo studio ha in particolare effettuato analisi sulla casa a fossa 1, dal sito Baggio I (1395–1650 d. C., anni calibrati), Campo Belo do Sul, nello stato brasiliano di Santa Catarina.

Credit: University of Exeter
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Lo studio “Understanding the Chronology and Occupation Dynamics of Oversized Pit Houses in the Southern Brazilian Highlands”, di Jonas Gregorio de Souza, Mark Robinson, Rafael Corteletti, Macarena Lucia Cárdenas, Sidnei Wolf, José Iriarte, Francis Mayle, Paulo DeBlasis, è stato pubblicato su PLOS One.
Link: PLOS OneEurekAlert! via University of Exeter; EurekAlert! via PLOS.

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