5 Luglio 2016
Una nuova ricerca, pubblicata su Cultural Anthropology, ha preso in esame i resti di una donna in una sepoltura inusuale nel sito presso la grotta di Hilazon Tachtit, nella Galilea occidentale (Israele settentrionale). La tomba è stata datata al Tardo Natufiano (12 mila anni calibrati prima del tempo presente).
La donna (alta 1,5m) fu seppellita su un letto di materiali selezionati, tra i quali corno di gazzella, gesso, argilla, blocchi di calcare e sedimenti. 86 gusci di testuggine attorno alle sue ossa, sul suo corpo conchiglie marine, un bacino di leopardo, ossa di cinghiale, un’ala di aquila e persino un piede umano.
Non si trattò dunque di un funerale ordinario per questa donna, la cui tomba fu scoperta nel 2008. Tre altre tombe sono state scoperte presso il sito di Hilazon Tachtit a partire dal 1995: la maggior parte conteneva ossa di diversi umani.
Chiaramente in questo contesto spicca la sepoltura della donna in questione: gli studiosi sono riusciti a ricostruire una sequenza di sei tappe nel rituale funerario di quella che era probabilmente una sciamana. Innanzitutto, lo scavo di una fossa ovale sul pavimento della grotta. Quindi la deposizione di uno strato di oggetti, tra grandi pietre, al quale è seguita la copertura con sedimenti, cenere e rifiuti di selce e ossa animali. A metà del rituale la donna viene collocata, e ulteriori oggetti speciali sono piazzati attorno e sopra di lei. Infine, la donna fu coperta da un altro strato riempitivo e quindi da una grande e pesante pietra.
Lo studio “A Natufian Ritual Event”, di Leore Grosman e Natalie D. Munro, è stato pubblicato su Cultural Anthropology.
Link: Cultural Anthropology; AlphaGalileo, EurekAlert! via The Hebrew University of Jerusalem