Rosanero
La locandina di Rosanero di Andrea Porporati con Salvatore Esposito e la piccola Fabiana Martucci

Viene presentata stasera in anteprima al #Giffoni2022 ROSANERO” la nuova commedia Sky Original diretta da Andrea  Porporati che ha scritto il soggetto e l’ha sceneggiato con Salvatore Esposito che ne è protagonista insieme alla piccola Fabiana Martucci al suo debutto cinematografico. Il film è tratto dall’opera letteraria di Maria Tronca “Rosanero” edita dalla casa editrice Baldini+Castoldi.

Alle 19.00 Salvatore Esposito, Fabiana Martucci e il regista del film Andrea Porporati saranno sul blue carpet del festival e a seguire incontreranno i ragazzi della giuria 16+ presso la sala Truffaut per introdurre la proiezione del film. Prodotto da 11 Marzo Film e Vision Distributiondistribuito da Vision Distributionil film sarà disponibile prossimamente su Sky NOW.

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ROSANERO è una favola moderna dai toni leggeri con qualche elemento dark che, attraverso un imprevedibile e  inaspettato scambio d’identità, dà vita a una commedia degli equivoci adatta a tutta la famiglia con un finale a sorpresa  dove il bene e il male si ribaltano di continuo. Il film verrà presentato in anteprima al Giffoni Film Festival il 25 luglio  insieme ai suoi protagonisti e al regista Porporati e sarà disponibile prossimamente su Sky e NOW.

Nel cast di Rosanero anche Antonio Milo (Natale in casa Cupiello, il Commissario Ricciardi), Salvatore Striano (L’oro di Scampia),  Aniello Arena (Reality, Ultras) nel ruolo di Michele a’Murena e con la partecipazione straordinaria di Sebastiano  Somma (Rimini Rimini, Opera, il Mercante di Stoffe).

Totò, quarant’anni, è un boss emergente della criminalità organizzata del napoletano. Rosetta è una bambina di dieci anni che frequenta la quinta elementare. Una mattina Totò viene colpito al petto da un proiettile. In quello stesso istante  Rosetta cade da un’altalena e batte la testa. La bambina e il boss vengono operati, ma quando si riprendono dal coma  entrambi sono cambiati. Totò, il camorrista, si risveglia nel corpo di Rosetta, Rosetta in quello di Totò. Una bambina gentile  e amante della danza resta imbrigliata nelle fattezze di un gangster. E un gangster in quello di una bambina.

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ROSANERO – CAST ARTISTICO

Salvatore Esposito Totò

Fabiana Martucci Rosetta

Antonio Milo La Bufala

Ciro Esposito Rosario

Salvatore Striano Commissario Santalucia

Alessandra Borgia Nonna Rosetta

Fabio De Caro Professor Badolisani

Franca Abategiovanni Infermiera Carmela

Riccardo Cicogna Poliziotto milanese

Antonello Costa Poliziotto umbro

Carlo Geltrude Ispettore La Fava

Rocco Giordano Professor Giuliano

Gianantonio Martinoni Don Alfio

Giovanni Napolitano Guardaspalle

Emanuele Nocerino Rocco

Giuseppe Miccio Ciccio

Vincenzo Pio Concili Bullo

Cristian Isaia Bullo

e con ANIELLO ARENA A’ Murena

e con la partecipazione straordinaria di SEBASTIANO SOMMA nella parte di Fortebraccio

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ROSANERO – CAST TECNICO

Regia ANDREA PORPORATI

Soggetto ANDREA PORPORATI

Sceneggiatura ANDREA PORPORATI

in collaborazione con SALVATORE ESPOSITO

Tratto dal romanzo “ROSANERO” di Maria Tronca edito da Baldini + Castoldi

Fotografia MARCELLO MONTARSI

Montaggio STEFANO CHIERCHIE’

Scenografia VALERIO GIRASOLE

Costumi EVA COEN

Suono DOMINIC ROGAN

Aiuto regia CRISTINA CORNA

Script supervisor FRANCESCA D’ANTONI

Colonna sonora originale FRANCESCO CERASI

Prodotta da BONIMBA SRLS PER 11 MARZO FILM

Edizioni musicali 11 MARZO FILM

Organizzatore generale MASSIMILIANO PISECHI

Produttore esecutivo SALVATORE MORELLO

Prodotto da MATTEO LEVI PER 11 MARZO FILM

Una coproduzione 11 MARZO FILM e VISION DISTRIBUTION

Un film SKY ORIGINAL

Distribuzione VISION DISTRIBUTION

Durata: 96’

Opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo, con il contributo di Regione Campania e Regione Campania Film Commission.

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NOTE DI REGIA

E così l’imperatore aprì il corteo sotto il bel baldacchino e la gente che era per strada o alla finestra diceva: «Che meraviglia i nuovi vestiti dell’imperatore! Che splendido strascico porta! Come gli stanno bene!».”

Nessuno, per paura o per timore di passare per stupido, voleva far capire che non vedeva niente, e che il Sovrano era nudo, in realtà.

«Ma non ha niente addosso!» disse un bambino «Signore, sentite la voce dell’innocenza!» replicò il padre, e ognuno sussurrava all’altro quel che il bambino aveva detto. «Non ha niente addosso! C’è un bambino che dice che non ha niente addosso!». E l’imperatore, rabbrividì perché sapeva che avevano ragione, ma pensò: «Ormai devo restare fino alla fine». E così si raddrizzò ancora più fiero e i ciambellani lo seguirono reggendo lo strascico che non c’era.”

È un richiamo alla celebre favola di Andersen, “I vestiti dell’imperatore”. Quando ho letto “Rosanero” il bel romanzo di Maria Tronca, mi è subito tornata in mente. E mi è venuta voglia di trarne l’ispirazione per un film, in cui si racconta di uno scambio d’anima tra due persone che più diverse tra di loro non potrebbero essere: una bambina, Rosetta e un camorrista, Totò.

La stessa mattina Totò e Rosetta escono di casa. Lui subisce un attentato, lei cade dall’altalena e batte la testa. Entrambi finiscono in coma e vengono operati l’uno a fianco dell’altra, nello stesso ospedale. Quando si svegliano, a seguito di una sorta di beffardo miracolo, l’anima, la personalità del violento, prepotente Totò si ritrova imprigionata nel fragile, delicato corpo di Rosetta. E Rosetta, tutta grazia, sensibilità, femminilità, si ritrova nel brutale, maschile corpo di Totò.

Solo loro se ne accorgono e ciascuno si trova a vivere la vita dell’altro. E, superato lo choc iniziale, come nella favola di Andersen, lo sguardo della bambina si posa sul clan camorristico di Totò e lo “spoglia” di tutta la sua pretesa potenza, mettendone a nudo la miseria e l’involontaria comicità.

La storia mette uno di fronte all’altro il maschile (inteso nel suo senso più travisato, di protervia, aggressività, prepotenza) e il femminile (inteso nel senso della comprensione, della disponibilità, della attenzione agli altri, qualità ovviamente non solo femminili, ma ritenute indegne di un vero macho, almeno in una certa sottocultura).

E su questo si è concentrato il lavoro con Salvatore Esposito, redigendo il copione e poi nella interpretazione. Un lavoro non solo verbale, ma mimico, posturale, gestuale, volto a trovare nel corpo di un uomo adulto la grazia di una bambina. Salvatore si è dimostrato il sogno di ogni regista. Un grande attore che si è messo in gioco fino in fondo, reduce dal personaggio del boss Savastano, pronto a ribaltarlo, trasformando il camorrista in una piccola danzatrice, intrappolata nel corpaccione di un boss.

E non è solo tecnica: quando guardo gli occhi di Salvatore nel girato, vedo gli occhi di una bambina, di quella bambina, di Rosetta Capuano. Salvatore è riuscito, come il personaggio di Totò, a far sua Rosetta, fino dentro l’anima.

E la stessa magia è riuscita, in senso inverso, a Fabiana Martucci, la bambina, anzi la piccola donna di dieci anni che ha interpretato Rosetta/Totò.

Fabiana, dopo aver superato la selezione di un casting operato su decine di candidate, è riuscita a incarnare, con spirito, eleganza e divertimento, la volgarità, la vanagloria e la prepotenza di un boss di camorra.

Lei e Salvatore si sono “scambiati” le personalità, studiandosi, catturando l’immagine e il cuore l’uno dell’altra, come in uno specchio magico, fin dal primo incontro, nell’ufficio di produzione, durante le prove.

Anche nella realizzazione del film lo stile scelto è quello delle favole, nella convinzione che le fiabe siano più reali della realtà, siano ancora più dirette e profonde nel descrivere personaggi e storie, fino a metterli a nudo, come il Re di Andersen.

A quel mondo si ispira la scenografia di Valerio Girasole, che ha trovato delle meravigliose location, dalla villa/palazzo di Totò, alla sua stanza/reggia, in cui convive con una tigre, tra letto a baldacchino e affreschi. E centro delle riprese è stata Castellammare di Stabia, con il Vesuvio sul fondo, proprio come nelle tavole di un libro illustrato.

Il lavoro sui costumi di Eva Coen, a sua volta, ha sposato questa impostazione, fin dalla decisione di soprannominare Totò, “O Nero”, perché lui e il suo clan vestono tutti di quel colore, come la strega di Biancaneve e i suoi corvi, e quando arriva Rosetta cambia tutto, il Rosa prende il posto del Nero.

La fotografia di Marcello Montarsi e la musica di Francesco Cerasi mescolano anche loro i colori della favola: la penombra della sala del trono di Totò, che con Rosetta si spalanca alla luce, la cupa melodia che sottolinea il ferimento del boss e di Rosetta, che muta in toni magici e beffardi, quando la bambina nei panni di Totò mette a soqquadro la vita del clan di camorra.

Nel viaggio assieme a Totò e Rosetta ho avuto la fortuna di trovare dei compagni brillanti e divertiti negli interpreti degli altri personaggi: Antonio Milo, Sebastiano Somma, Ciro Esposito, Aniello Arena, Salvatore Striano, Alessandra Borgia, Fabio De Caro e tutti gli altri, che hanno donato ai ruoli il loro talento, ma ancora di più il loro saper giocare, dando a Rosanero il registro dolce ed allegro di una bella, semplice canzone, di una filastrocca che ti resta in mente.

Infine devo ringraziare l’amico di sempre, Matteo Levi, che con la 11 Marzo Film, ha creduto da subito nel progetto e lo ha portato fino in fondo, assieme a Vision Distribution e Sky Original, che ci hanno accompagnato in un’avventura difficile, divertendosi con noi e tenendo per mano Rosetta e Totò nella loro magica avventura.

Andrea Porporati

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ANDREA PORPORATI

Pubblica nel 1990, a 26 anni, il romanzo “La felicità impura”, seguito nel 1994 da “Nessun dolore”, entrambi per Mondadori.

A partire dagli anni ’90 inizia una collaborazione con il regista Gianni Amelio, con il quale firma la sceneggiatura di “Lamerica”, che, tra gli innumerevoli premi conquistati, vince il Premio alla Regia alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il premio Felix della European Film Academy come Miglior Film 1994, 3 David di Donatello 1995 e il Premio Goya 1996 come miglior film europeo.

Negli anni successivi firma diversi script di successo per il cinema e la tv. Ricordiamo tra gli altri “L’inchiesta”, “Bartali”, “I Viceré” e alcune edizioni de “La Piovra. Nel 2014 viene incaricato di realizzare l’adattamento di Il nome della rosa di Umberto Eco, per l’omonima serie televisiva. Nel 2001 esordisce nella regia con “Sole negli occhi” vincitore del Festival di Annecy Cinema Italien.

Nel 2006 dirige “Il dolce e l’amaro” che partecipa nella selezione ufficiale alla 64a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel 2011 realizza la miniserie “Faccia d’angelo” di cui cura regia e sceneggiatura, con protagonista Elio Germano. Proposta da Skycinema nel marzo 2012 e che vede attribuito a Elio Germano il premio per il Miglior Attore Protagonista di miniserie al RomaFictionFest 2012.

Negli anni seguenti realizza come regista diverse opere di fiction per la Rai. Tra le altre: nel novembre 2016 viene trasmesso da Raiuno il tvmovie “La classe degli asini” sull’ abolizione delle classi speciali nelle scuole italiane, che ottiene uno dei migliori risultati di share dell’anno. Analogo risultato nel dicembre 2018 quando va in onda su Rai Uno il film tv “I nostri figli” ispirato a una storia vera su chi resta dopo un femminicidio.

Nel dicembre 2020 viene inserita sulla piattaforma Raiplay la docu-serie “Aria” di cui è co-regista con Daniele Vicari e Costanza Quatriglio, girato da remoto su un gruppo di italiani nel mondo durante l’epidemia di Covid19. Nel 2020 produce anche, con la neonata società Kon-Tiki film, il film diretto da Daniele Vicari “Il giorno e la notte”, lungometraggio interamente girato da remoto, durante i mesi del lockdown in Italia.

Nel settembre 2021 va in onda su Raiuno per la sua regia il tv movie “Sorelle per sempre” su una storia vera di scambio in culla, che diventa un caso per gradimento di pubblico e riscontro di stampa.

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SALVATORE ESPOSITO

Nato il 2 febbraio 1986 a Napoli, Salvatore Esposito è cresciuto a Mugnano e sin da piccolo ha coltivato la passione per la recitazione. Dopo gli studi superiori partecipa a due cortometraggi: “Il consenso” e “Il principio del terzo escluso”, per poi iscriversi prima all’Accademia di Teatro Beatrice Bracco, poi alla Scuola di Cinema di Napoli. In seguito, si trasferisce a Roma, dove nel 2013 viene scritturato per il suo primo ruolo nella serie TV Il clan dei camorristi (2013), ispirata alle vicende che hanno visto protagonista il clan dei Casalesi. Il successo, però, per l’attore partenopeo arriva con Gomorra – La serie (2014) tratta dal romanzo di Roberto Saviano, nel quale interpreta Genny Savastano, figlio del boss don Pietro. Durante la registrazione della serie, Esposito ha dovuto anche perdere 20 kg, per mettere in luce il cambiamento del protagonista al ritorno di un viaggio in Honduras. È questo ruolo da protagonista che permette a Esposito di raggiungere la fama, grazie anche al grande successo della serie Sky, distribuita in oltre 190 territori nel mondo. Salvatore partecipa alla serie per tutte le 5 stagioni.

Nel 2016 è sul grande schermo con un cameo in “Lo chiamavano Jeeg Robot”, girato però quando ancora non era noto come Genny, e anche questa piccola parte, così come le precedenti, lo vede impegnato nei panni di un giovane malavitoso. Si distacca da questa immagine di mafioso con i successivi impegni al cinema, come “Zeta”, film drammatico in cui l’attore si è calato nel mondo del rap, genere peraltro tra i suoi preferiti. Nel 2017 Salvatore è il protagonista di “Veleno” un film di genere drammatico diretto da Diego Olivares, con Luisa Ranieri e Massimiliano Gallo.

Il personaggio che più si distacca dalla cresta nera e dal carattere da duro di Genny Savastano è di certo quello di Paolo nella commedia “Puoi baciare lo sposo” (2018), nel quale Salvatore è protagonista insieme a Cristiano Caccamo. I due sono una coppia di fidanzati che vive a Berlino, ma quando arriva il momento del fatidico sì dovranno affrontare le loro famiglie, molto legate alle tradizioni. Nel 2019 Salvatore Esposito è il protagonista de “L’Eroe”, film drammatico in cui interpreta un giovane giornalista determinato a capire chi abbia rapito la nipote di una nota imprenditrice locale. Successivamente entra a far parte della quarta stagione della serie Tv americana “Fargo” . Tra i suoi ultimi film ricordiamo “AFMV – Addio fottuti musi verdi” , il film internazionale “Taxi 5”, “L’immortale”, e l’ultimo film di genere impegnato dal titolo “Spaccapietre” presentato al festival di Venezia. Nel 2021 Salvatore ha dato l’addio al suo Genny Savastano con l’ultima stagione di Gomorra e subito dopo ha iniziato le riprese della commedia “Rosanero” diretto da Andrea Porporati che uscirà prossimamente. Nel 2021 Salvatore , dopo l’ esordio nella letteratura con il libro ‘Non volevo diventare un boss’ , è tornato in libreria con il suo romanzo “Lo Sciamano”. Nel 2022 è il protagonista de “L’ultima cena” del regista esordiente Davide Minnella, candidato ai Nastri d’Argento 2022 come miglior commedia e per cui Salvatore è candidato come miglior attore protagonista in commedia.

FABIANA MARTUCCI

Rosanero” è il suo esordio sul grande schermo.

Testi, video e foto dall’Ufficio Stampa Sky.

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