XXI edizione Il Libro possibile: nella terza giornata protagonista Abir Mukherjee e il libro che ricorda Leonardo Del Vecchio
Una lastra di marmo pentelico, raffigurante un piede della dea Artemide o della dea Peitho, appartenente al fregio orientale del Partenone, da anni custodito al Museo Archeologico Regionale “Salinas” di Palermo, farà ritorno in Grecia
Adesso, grazie ad ulteriori lavori di scavo e rilievo, arriva la conferma del ritrovamento di una necropoli greca e di altre straordinarie tracce del passato glorioso della città siciliana. Infatti, durante i lavori realizzati da Open Fiber in via di Bartolo per il cablaggio della città, ad essere stata messa in luce è un lembo di necropoli di età arcaica databile al VII-VI secolo a.C.
Conclusi i lavori di scavo e fruizione dei percorsi presso il complesso medievale di San Giovanni degli Eremiti a Palermo, finanziati dalla Regione Siciliana. La soprintendenza ai Beni culturali ha già allestito i pannelli illustrativi che descrivono gli interventi effettuati, durante i quali le visite non sono state interrotte.
È recente la scoperta a Gela di un sarcofago con all’interno uno scheletro con Obolo di Caronte. Il ritrovamento è avvenuto durante lo scavo per la posa di cavi condotti dall’Enel sotto la sorveglianza dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali.
Grazie ai finanziamenti della Regione Siciliana si sono effettuati e conclusi importanti lavori di copertura e restauro degli ambienti della villa romana di contrada Gerace ad Enna.
Gli scavi, iniziati tre anni fa a distanza di oltre sessanta anni da quelli che portarono in luce l’agorà della città, sono divenuti ormai un appuntamento fisso per le missioni italiane e straniere che vi partecipano.
I rostri in bronzo recuperati fino ad ora sono in tutto diciotto, individuati in questi anni e portati alla luce grazie alle operazioni del compianto Soprintendente Sebastiano Tusa.
Oggi si avvia la fase 2 del Parco archeologico di Segesta, che avrà una gestione autonoma amministrativa
Nello Musumeci ha firmato i decreti di nomina dei direttori dei Parchi archeologici regionali che così diventano subito operativi e funzionanti.