UNIVERSAL PICTURES PRESENTA 
UNA PRODUZIONE BLINDING EDGE PICTURES
IN COLLABORAZIONE CON FILMNATION FEATURES E WISHMORE ENTERTAINMENT

BUSSANO ALLA PORTA (KNOCK AT THE CABIN), UN FILM DI M. NIGHT SHYAMALAN

Knock at the Cabin

DAVID BAUTISTA, JONATHAN GROFF, BEN ALDRIDGE, NIKKI AMUKA-BIRD, KRISTEN CUI, ABBY QUINN e RUPERT GRINT

Produttori esecutivi STEVEN SCHNEIDER, CHRISTOS V. KONSTANTAKOPOULOS, ASHLEY FOX

Prodotto da M. NIGHT SHYAMALAN, MARC BIENSTOCK, ASHWIN RAJAN

Basato sul libro “The Cabin at the End of the World” (La casa alla fine del mondo) scritto da PAUL TREMBLAY

Sceneggiatura di M. NIGHT SHYAMALAN E STEVE DESMOND & MICHAEL SHERMAN

Diretto da M. NIGHT SHYAMALAN

 Bussano alla porta (Knock at the Cabin), per la regia di M. Night Shyamalan

Sceneggiatura di M. Night Shyamalan e Steve Desmond & Michael Sherman

Nelle sale italiane dal 2 Febbraio 2023 #soloalcinema

Bussano alla porta
Il poster del film

Il film di genere horror, thriller, è tratto dal romanzo del 2018 La casa alla fine del mondo (The Cabin at the End of the World) scritto da Paul Tremblay.

SINOSSI

Mentre sono in vacanza in uno chalet isolato, una bambina e i suoi genitori vengono presi in ostaggio da quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di fare una scelta impossibile per evitare l’apocalisse. Con un accesso limitato al mondo esterno, la famiglia deve decidere in cosa crede prima che tutto sia perduto.

Dal visionario filmmaker M. NIGHT SHYAMALAN, Bussano alla porta è interpretato da DAVE BAUTISTA (Dune, la saga Guardiani della Galassia), il vincitore del Tony e candidato all’Emmy JONATHAN GROFF (Hamilton, Mindhunter), BEN ALDRIDGE (Pennyworth, Fleabag), la candidata al BAFTA NIKKI AMUKA-BIRD (Persuasione, Old), l’esordiente KRISTEN CUI, ABBY QUINN (Piccole donne, Landline) e RUPERT GRINT (Servant, la saga Harry Potter).

Universal Pictures presenta una produzione Blinding Edge Pictures, in collaborazione con FilmNation Features e Wishmore Entertainment, un film di M. Night Shyamalan. La sceneggiatura è di M. NIGHT SHYAMALAN e STEVE DESMOND & MICHAEL SHERMAN basata sul bestseller americano The Cabin at the End of the World (La casa alla fine del mondo) di PAUL TREMBLAY. Il film è diretto da M. NIGHT SHYAMALAN e prodotto da M. NIGHT SHYAMALAN, MARC BIENSTOCK (Split, Glass) e ASHWIN RAJAN (Servant, Glass). I produttori esecutivi sono STEVEN SCHNEIDER, CHRISTOS V. KONSTANTAKOPOULOS e ASHLEY FOX.

I direttori della fotografia del film sono LOWELL A. MEYER (Servant di Apple TV+) e JARIN BLASCHKE (The Northman). La scenografia è di NAAMAN MARSHALL (Old) e il montaggio di NOËMI PREISWERK (Servant di Apple TV+). La colonna sonora del film è di HERDIS STEFANDOTTIR (Il coraggio della verità – The Hate U Give) con la supervisione musicale di SUSAN JACOBS (Old). La costumista è CAROLINE DUNCAN (Old).

BACKSTORY

Di tutti i traguardi straordinari nell’acclamata carriera del visionario filmmaker M. Night Shyamalan, forse il più grande è che i suoi film restano enigmatici, imprevedibili e sorprendenti. L’unica cosa di cui si è certi quando si vede un nuovo film di M. Night Shyamalan è che non si sa cosa sta per colpirci. Bussano alla porta è forse semplicemente l’apoteosi dell’esperienza cinematografica di Shyamalan. È un film che ha una parentela con i suoi lavori precedenti ma è anche diverso da tutti i film che ha fatto prima.

Basato sul bestseller americano di Paul Tremblay, La casa alla fine del mondo (The Cabin at the End of the World), Bussano alla porta è partito inizialmente come una sceneggiatura di Steve Desmond e Michael Sherman che si è conquistata uno spazio nella famosa Blacklist annuale dell’industria cinematografica che segnala le migliori sceneggiature non prodotte ogni anno.

Originariamente la Blinding Edge Pictures di Shyamalan pensava solo di produrre il film, ma con il passare del tempo si è presentata un’opportunità.

“Avevamo pensato ad alcuni giovani registi che, alla fine, si sono sganciati dal progetto per problemi di tempistiche e impegni,” dice il produttore Ashwin Rajan, presidente della produzione alla Blinding Edge. “Noi eravamo ancora molto interessati e per Night l’idea era così affascinante che un giorno a una riunione ha detto, ‘Beh, che ne dite se lo riscrivo e lo dirigo io?’ Sentiva una reale connessione con la storia e ne aveva un’interpretazione che era insieme contenuta ma anche profonda.”

Il film si concentra su una coppia gay, Andrew (Jonathan Groff) e Eric (Ben Aldridge) e sulla loro figlia adottiva Wen (Kristen Cui), che sono in vacanza in uno chalet isolato nel bosco quando la casa viene circondata da quattro sconosciuti armati: Leonard (Dave Bautista), Sabrina (Nikki Amuka-Bird), Adrianne (Abby Quinn) e Redmond (Rupert Grint). Presa in ostaggio, la famiglia viene informata che questi quattro sconosciuti – che non si conoscono tra loro – sono stati perseguitati e tormentati da una profezia comune: il mondo finirà a meno che la famiglia in questo chalet non scelga un membro della stessa famiglia che dovrà morire. Se queste quattro persone siano folli o abbiano ragione non risolve il problema. Entrambi gli scenari sono atroci.

“È un thriller con al suo centro una domanda avvincente,” dice Rajan. “Cosa faresti se dovessi salvare la tua famiglia o l’umanità e potessi sceglierne una sola?”

Per Shyamalan era una domanda che conteneva moltitudini, idee che si legavano ai temi trattati nella sua serie per AppleTV+ Servant e al suo pensiero sullo stato del mondo oggi. Nelle sue mani Bussano alla porta diventa un film che esplora concetti alla base di fede e credenza, certezza e dubbio, e il potere e i limiti di entrambi.

“È un racconto biblico dei tempi moderni,” dice Shyamalan. “Anche Servant lo è. L’idea di raccontare grandi storie bibliche ma in tempi moderni e ambientazioni moderne è quello che mi interessa al momento. Il film riflette il mio sentire che tutto quello che sta succedendo nel mondo non è bello e non fa star bene. Sento però anche che stiamo lottando insieme e andando nella giusta direzione. Naturalmente non facciamo tutto bene tutte le volte ma in generale la direzione in cui ci stiamo muovendo come umanità è quella giusta e meritiamo la chance di continuare. Questo è quello che sento. Una storia d’amore è una prova sufficiente che l’umanità deve continuare a muoversi. Bussano alla porta è un’incredibile opportunità per noi di vivere una gigantesca e globale storia biblica attraverso l’esperienza di una famiglia.”

L’idea della famiglia è centrale in gran parte della filmografia di Shyamalan. “L’unico aspetto coerente in tutti i lavori di Night è che girano intorno alla famiglia e che i personaggi e il pubblico fanno un percorso emotivo in ognuno dei suoi film,” dice il produttore Marc Bienstock, che ha fatto cinque film con Shyamalan. A Shyamalan piace anche mettersi in gioco e questo film presentava una grande sfida: è ambientato quasi interamente in un interno. “Sono molto attratto da storie di isolamento e dal raccontare storie molto ampie attraverso una piccola finestra,” dice Shyamalan. “Quella costrizione, quell’equilibrio, una giustapposizione dell’ampiezza della storia e del modo in cui la raccontiamo per me è molto stimolante.”

Abbondava anche di potenzialità creative. “Questa è un’opportunità per Night di concentrarsi veramente sull’arte della suspense,” dice il produttore esecutivo Steven Schneider. “Hitchcock è uno dei suoi registi preferiti e questa è, in un certo senso, un’occasione per Night di essere molto hitchcockiano in termini di composizione delle inquadrature e del modo in cui costruire la suspense utilizzando ogni elemento cinematografico, dalle interpretazioni alle luci al montaggio al blocking.”

Sebbene la sceneggiatura iniziale seguisse il plot del libro di Tremblay, la revisione di Shyamalan porta la storia in direzioni coraggiose e inaspettate.

“Abbiamo adattato il libro per fare questo film, ma siamo sostanzialmente andati in una direzione completamente diversa intorno alla metà della storia,” dice Shyamalan. “Questo mi è pesato un po’ ma nella mia mente la storia aveva bisogno di e voleva andare per questa strada in maniera molto evidente. E infatti questa è stata la parte interessante della sfida: posso fare un film su una terrificante ‘Scelta di Sophie’ e portarci il pubblico?”

Niente nella storia è bianco o nero e quasi tutti i personaggi – e il pubblico – vedranno cambiare le loro idee e metteranno alla prova le loro convinzioni nel corso del film con l’aumentare della tensione e della posta in gioco.

“Concordo con questo modo di raccontare in cui si conta sull’incompletezza, in cui non si dice tutto e si lascia al pubblico la possibilità di muoversi con te,” dice Shyamalan. “Pensate alla Twilight Zone dove, per completare il quadro, è richiesta la vostra immaginazione.”

Sebbene sia attuale e provocatorio, e nonostante la premessa terrificante, il film non ha una visione desolata e pessimistica dell’umanità.

“So raccontare storie molto cupe perché ho un sentimento profondamente positivo nei confronti delle persone e del mondo,” dice Shyamalan. “Nella vita reale so trasformare tutto ciò che è negativo in positivo grazie alla mia profonda fede nella positività delle cose.”

Gallery

I PERSONAGGI

Leonard

Dave Bautista

Leonard è il leader del gruppo dei quattro misteriosi estranei che fanno la loro comparsa in una casa remota e isolata per esigere che una famiglia faccia una scelta orribile, sostenendo che deve farla per prevenire l’apocalisse. Il ruolo è interpretato da Dave Bautista della saga Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy). Bautista, che ha un rinomato background da wrestler professionista, si è innamorato della recitazione appena ci si è cimentato.

“Volevo essere bravo per quanto mi era possibile,” dice Bautista. “Dall’inizio, non avevo la pretesa di diventare una star del cinema. Ho mollato il wrestling per fare l’attore anche se stavo andando alla grande. Ho lasciato all’apice, ma ho lasciato perché amo recitare e non riuscivo a farlo continuando a fare wrestling. I soldi e i riflettori non significano niente per me. Amo semplicemente quest’arte e voglio essere rispettato dai miei colleghi. Questo ruolo per me è stata una grande opportunità.”

Bautista è stato subito entusiasta della storia di Bussano alla porta e del ruolo di Leonard. “Il mio primo pensiero è stato, ‘Cavolo, è davvero cupo,’” dice Batista. “Poi ho pensato che fosse l’occasione di una vita e che fosse proprio quello che stavo aspettando perché non mi vengono mai offerti ruoli così. Di solito tutti mi vogliono per roba d’azione e capisco perché mi vogliono mettere in quella scatola. Ma io ho lottato per uscirne. Volevo ruoli più profondi perché voglio mettermi alla prova come attore.”

Il ruolo di Leonard è complesso e stratificato, dice il regista M. Night Shyamalan. Leonard non è un fanatico. Ha il cuore spezzato ed è straziato dall’idea di dover costringere questa famiglia a fare questa scelta impossibile.

“Leonard è come un gigante che fisicamente mette paura e deve fare cose orribili, ma che in realtà è incredibilmente dolce, come un insegnante,” dice Shyamalan. “E Dave è questo personaggio. Lui è un gigante ingenuo. È molto intelligente e incredibilmente analitico sulla natura umana – quasi come un bambino. Può andare in panico, come un bambino, in una maniera bellissima. E io volevo tutto questo sullo schermo. Esattamente dove è Dave nella sua vita con la sua arte e la sua combinazione unica di esperienze vissute e la sua vulnerabilità – volevo tutto questo per Leonard. Dave è venuto da me e mi ha convinto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per me. E lo ha fatto.”

Uno dei messaggi più importanti di Bussano alla porta è il sacrificio, e non dare nessuna definizione di cosa sia l’amore.

“L’amore prende tutti i tipi di forme e viene da luoghi che non ti aspetti,” dice Bautista. “Odio i cliché, ma l’amore può salvare il mondo.”

Andrew

Jonathan Groff

Quella che comincia come una normale vacanza familiare diventa presto inquietante quando una famiglia viene presa in ostaggio da quattro sconosciuti armati. Il vincitore del Tony e candidato all’Emmy Jonathan Groff (Hamilton) interpreta Andrew che, insieme a suo marito Eric (Ben Aldridge), sono i genitori di una bambina di otto anni, Wen (Kristen Cui).

“Non avevo mai interpretato un padre o un marito prima d’ora, per cui avere Ben e Kristen sul set e trovarmi in un ambiente così ristretto e intenso è stato ancora più forte dal punto di vista emotivo di quando ho letto il copione per la prima volta,” dice Groff. “Il fatto che sia un ambiente solo e un ensemble di attori che stanno insieme per raccontare una storia lo rendeva molto simile al teatro. Anche alle prove sembrava che stessimo provando uno spettacolo perché c’erano scene lunghe 15 pagine in cui ci si passava la palla avanti e indietro.”

Andrew e Eric sono una coppia affiatata anche se hanno visioni diverse dell’umanità. Andrew è più cinico e ha perso la fiducia nell’umanità; Eric è più ottimista e tende a vedere il buono nelle persone.

“Ci sono quindi queste due visioni opposte in un contesto molto intenso con questa energia spaventosa tipo culto che arriva e con persone dicono loro cose stra-ordinarie,” dice Groff. “Penso che la storia ci ponga delle domande molto interessanti su fede, fiducia, famiglia e, naturalmente, sul sacrificio.”

Shyamalan ha sempre avuto un’idea chiara di cosa voleva dai suoi attori. “Night parla della differenza tra registi cacciatori e raccoglitori,” dice Groff. “I cacciatori sanno esattamente cosa vogliono. Escono e cacciano. I raccoglitori hanno un’idea di cosa vogliono, ma aspettano di arrivare e vedere cosa succede e quando se ne vanno capiscono. Night si identifica essenzialmente con un cacciatore. Sa cosa vuole, e la troupe e il cast lo aiutano a realizzare la sua visione. È uno dei modi di lavorare che preferisco perché puoi davvero abbandonarti nel processo. C’è una persona che ha la responsabilità e ti sostiene e vede tutto e può guidarti verso il tipo di interpretazione che sa già di volere.”

Andrew e Eric hanno una toccante storia d’amore e Shyamalan si è reso conto che Groff e Aldridge erano in sintonia dal primo giorno.

“Sul set non si separavano mai,” dice Shyamalan. “Noi dicevamo, ‘Okay, voi avete finito,’ e io lavoravo con qualcun’altro, e quei due se ne restavano là seduti a parlare per ore. A un certo punto dicevo, ‘Non c’è più niente che potete dirvi. Avete detto tutto, Jonathan e Ben, smettetela di parlare tra voi.’ Ma a loro piaceva molto stare insieme e questo arriva sullo schermo.”

Groff dice che lui e Aldridge si sono trovati in sintonia grazie alla loro esperienza condivisa come attori gay nell’industria cinematografica.

“Io e Ben siamo entrambi sui 35 anni, e le cose erano diverse 20 anni fa, quando stavamo crescendo,” dice Groff. “L’accettazione dell’identità sessuale non era come è oggi. Noi siamo arrivati al punto di essere in un horror hollywoodiano da attori gay che interpretano personaggi gay in un film di M. Night Shyamalan, e non ci potevamo credere. Questo non sarebbe potuto succedere 15 anni fa. Ed è un’opportunità davvero speciale poter essere noi stessi in un film – in un film divertente, interessante e spaventoso -, essere gay sia sullo schermo che fuori. Ora che siamo nel 2022 e le cose sono cambiate, noi possiamo cavalcare quest’onda generata da tutto il lavoro che è stato fatto prima di noi per farci arrivare qui. E riconosciamo questo progresso di cui stiamo beneficiando.”

Eric

Ben Aldridge

Ben Aldridge (Fleabag) interpreta Eric, il compagno di Andrew e altro genitore di Wen. Aldridge è stato attratto da questa storia imperniata sulla famiglia appena l’ha letta.

“Racconta di una famiglia di genitori dello stesso sesso,” dice Aldridge. “Sono centrali nella storia. La loro queerness fa parte della storia, ma non è la storia.”

Eric e Andrew rispettano entrambi la diversa visione sull’umanità dell’altro, ma quando la pericolosità della loro situazione nello chalet aumenta, il divario tra la visione del mondo cinica di Andrew e quella più ottimistica di Eric diventa una fonte di ansia e di tensione.

“Quello che Night sa fare davvero bene, e che si vede in film come Signs o The Village, è prendere un contesto familiare come nucleo e farlo esplodere in proporzioni bibliche,” dice Aldridge. “Questa storia è stata una cosa molto intensa in cui entrare. Quando l’ho letta mi sono subito reso conto di quanto i temi fossero enormi e di quanto fosse potente il percorso che affrontano i personaggi.”

I film di Shyamalan incoraggiano gli spettatori a mettere alla prova la loro realtà e tutto quello in cui credono. “Penso che questo film lo faccia in maniera più diretta di qualsiasi altro film lui abbia fatto,” dice Aldridge. “Chiede al pubblico di pensare alla fede e alle credenze, mette in discussione la religione, e penso che generi tutte queste questioni da affrontare, che sono gli enigmi della vita, incapsulandole in questo contesto familiare non convenzionale.”

Aldridge, che è apertamente omosessuale, crede che l’industria cinematografica abbia fatto grandi progressi nella rappresentazione.

“Sono cresciuto in un tempo in cui non avevo alcun accesso a cosa significasse essere gay o essere queer,” dice Aldridge. “Nel Regno Unito c’erano una manciata di presentatori televisivi davvero estroversi ed eccentrici, e ricordo di aver pensato, ‘Questo significa essere gay.’ Ma non sapevo cosa significasse a livello umano o cosa stavo vivendo io stesso. Per questo penso che la rappresentazione sia enormemente importante a tutti i livelli. È importante vederci riflessi nell’arte che scegliamo di guardare. È così che impariamo a conoscere noi stessi; è così che impariamo a conoscere le persone nel mondo che sono diverse da noi. Credo che la rappresentazione abbia il potere di cambiare e influenzare il mondo in maniera davvero positiva.”

Sabrina

Nikki Amuka-Bird

Sabrina è una dei quattro sconosciuti che tengono in ostaggio la famiglia convinti di stare prevenendo l’apocalisse. Nella vita lavora come infermiera, ma recentemente ha vissuto eventi inspiegabili che l’hanno portata a unirsi a questi estranei che hanno lo stesso scopo. Come Leonard, è straziata da quello che lei e gli altri tre devono fare per prevenire la fine del mondo.
Il ruolo è interpretato da Nikki Amuka-Bird, vista di recente in Old di Shyamalan.

“Sabrina è una donna premurosa,” dice Amuka-Bird. “È una persona cha ama la sua famiglia. Non aveva fede né credeva necessariamente in Dio. Poi un giorno ha cominciato ad avere queste visioni che hanno cambiato il corso della sua vita e si è sentita in obbligo di essere qui, dove comincia la storia, quasi per sacrificare se stessa per salvare l’umanità. Penso che sia terrorizzata come tutti gli altri, ma supera le sue paure perché è una persona che salva vite e ci crede.”

A volte la forza delle infermiere può venire sottovalutata, ma la situazione in cui viene spinta Sabrina è più intensa di qualsiasi cosa abbia mai vissuto nella sua professione.

“Nella mia esperienza con le infermiere ho capito che sono tra le persone più altruiste che abbia mai visto, ma devono essere anche forti,” dice Amuka-Bird. “Devono essere forti quando altri stanno soffrendo o sono emotivamente provati. Questa è la parte impegnativa di questo ruolo, perché questa è una situazione assurda ed è estrema. Penso che anche per Sabrina, che è una donna forte, sia fuori dalla sua portata, ma lei deve superare la sua paura per aiutare gli altri a farcela. Su questo io e Night abbiamo lavorato insieme. Continuava a sussurrarmi che lei era più forte di così e che poteva essere la voce della ragione ed essere la persona che parla in maniera logica nel momento in cui le persone si sentono sconvolte.”

Gli altri tre sconosciuti con cui Sabrina ‘lavora’ hanno avuto delle esperienze simili alla sua. “Vivono eventi soprannaturali che non riescono a spiegarsi,” dice Amuka-Bird. “E sono spinti da una forza che è più grande di loro. Penso che questa sia stata la sfida come attrice e per tutti noi come cast: scena dopo scena come raccontiamo la storia? Come la spieghiamo in un modo che non ci faccia sembrare pazzi ma ci faccia invece apparire come persone che tentano di abbattere quella frustrazione per essere capiti? E come vediamo nel film, quando non riusciamo a trasmettere il messaggio ci sono delle conseguenze. Questi personaggi vivono su di loro una grande pressione e il tempo stringe. Per me, il film è come una tragedia greca. Prendi delle persone normali e le metti in situazioni straordinariamente anormali. Aumenti il livello della tragedia e la posta in gioco e gli spettatori guardano delle persone vivere qualcosa che loro non vorrebbero mai vivere nella loro esistenza. Ma sono comunque spinti a domandarsi, ‘Cosa farei io?’”

Un tema che corre lungo tutto il film è l’idea di spiritualità come via per fare domande. “Sono rimasta colpita più di tutto da questo, perché sono domande che mi toccano davvero: come la tua spiritualità, se ne hai una, influenzi il corso della tua vita,” dice Amuka-Bird. “E sono rimasta davvero scioccata di vedere un film mainstream come questo, un film di genere come questo, affrontare veramente queste grandi domande. Per certi versi sembra un avvertimento, un monito. Ma essenzialmente è qualcosa che senti nello stomaco. È come le vecchie storie di quando eri piccola: quando qualcuno comincia a raccontarle, devi sapere come vanno a finire.”

Redmond

Rupert Grint

Redmond, interpretato da Rupert Grint, è uno degli invasori dello chalet. Il copione di Bussano alla porta univa due dei più grandi incubi di Grint: l’irruzione in casa e l’apocalisse.

C’è qualcosa di molto seducente nei film sull’apocalisse,” dice Grint. “L’apocalisse esercita un grande fascino e la gente ama guardare come sarebbe se arrivasse.” Raramente è stata esplorata in un ambiente così isolato, remoto, intimo. “Vederla da questa prospettiva, da questo chalet, è l’ambientazione perfetta,” dice Grint. “È un luogo molto isolato in cui tutto potrebbe accadere ed è lontanissimo da ogni possibilità di chiedere aiuto. E questo rende tutto ancora più inquietante.”

Grint era affascinato dalla storia perché riflette molte delle nostre attuali paure. “Stiamo lentamente uscendo da una pandemia globale,” dice Grint. “C’è una crisi climatica e ambientale nel mondo che non è mai stato percepito così fragile. Per cui, al momento, questo tipo di paura incombente della fine del pianeta è nella testa di moltissime persone.”

Redmond, insieme agli altri sconosciuti che invadono la casa, non ha molto tempo a disposizione. “Può sentire il ticchettio dell’orologio più forte degli altri per cui è assalito da una paura maniacale,” dice Grint. “Ed è un personaggio che, in qualche modo, si sta riprendendo. Ha un passato oscuro, ma quando lo vediamo noi, in realtà, sta vivendo un buon momento. Improvvisamente viene appesantito da questo enorme fardello e deve prendere una decisione. È molto aggressivo, e sta ancora lottando con la tanta rabbia che prova. E questo viene fuori in molti modi diversi. È la persona meno adatta per trovarsi in questa situazione. Non ha sangue freddo e non è capace di comunicare molto bene.”

Grint recita nella serie di Shyamalan Servant, per cui sa come lavora il regista, ma Bussano alla porta è stato girato in un modo completamente diverso.

“C’è una sequenza che è lunga quasi 10 pagine e Night l’ha girata in modo che alcune delle riprese duravano 5 minuti,” dice Grint. “Sembrava uno spettacolo teatrale perché si sta in scena per tempi molto lunghi. Sei così immerso in quel mondo e trovi lo stesso ritmo anche negli altri attori. Entri in questo strano sincronismo che è molto ritmico e collaborativo.”

Shyamalan non vede l’ora che il pubblico veda la profondità e le sfumature dell’interpretazione di Grint.

“Rupert è un attore raro che si è reinventato da adulto,” dice Shyamalan. “Ha preso tutte le sue esperienze di attore bambino — non si è fatto fagocitare — e le ha trasformate in splendide tecniche e opportunità per il suo percorso da attore adulto. Sono davvero ansioso che tutti vedano quello che è capace di fare e voglio continuare a trovare storie per lui.”

Adrianne

Abby Quinn

La quarta sconosciuta che invade lo chalet è Adrianne, interpretata da Abby Quinn di Piccole donne. Quinn era affascinata da come la storia provochi domande inaspettate per tutti.

“Night mette insieme le più grandi paure delle persone e questo porta ogni personaggio del film a mettere in discussione la propria morale e cosa sia importante per loro e chi sia importante e quello che sono disposti a sacrificare nella loro vita,” dice Quinn. “Penso che il film porti a domandarsi cosa le persone siano disposte a fare nel bene e nel male per sentire di avere uno scopo e di stare facendo qualcosa di buono.”

Una delle priorità di Shyamalan era concentrarsi sulle relazioni interpersonali tra i personaggi. “Una delle cose che mi piacciono di quello che Night ha fatto nell’adattamento è che ha reso questa storia molto più tridimensionale,” dice Quinn.

“Ci ha aggiunto un obiettivo. Il film è un invito perfetto a rallentare e a fare un bell’esame della nostra vita e dei nostri rapporti.”

Wen

Kristen Cui

La figlia di otto anni di Andrew e Eric, Wen, è interpretata da Kristen Cui, che fa il suo debutto cinematografico in Bussano alla porta. Ha trovato l’esperienza gioiosa ed educativa, soprattutto lavorare con i suoi padri sullo schermo, Jonathan Groff e Ben Aldridge. “

La mia cosa preferita di Ben è che mi ha dato tante buone idee su come recitare,” dice Cui. “Se domandavo, ‘Dovrei fare così o così? Sarebbe strano se provassi questo?’ lui mi diceva, ‘Credo che dovresti fare così’ e mi dava sempre una ragione per tutte le cose. Mi ha dato un sacco di idee ed è stato un insegnante fantastico. La mia cosa preferita di Jonathan è che è molto giocoso e goffo. Ma poi quando dicono ‘Azione!’ si trasforma immediatamente in una persona diversa.”

Groff e Aldridge sono rimasti colpiti da Cui, specialmente da come assimilasse la direzione e la guida sia loro che di Shyamalan.

“Night era più franco e onesto con Kristen di quanto lo fosse con noi,” dice Aldridge. “Noi abbiamo un ego e con quel tipo di onestà diretta collasseremmo tutti, credo. Kristen è semplicemente più libera. Non ha quelle insicurezze o l’ego che noi abbiamo nel nostro lavoro, per cui Night ha potuto davvero creare la sua interpretazione con lei.”

LOCATION E SCENOGRAFIA

  • Lo scenografo Naaman Marshall e la sua squadra hanno costruito uno chalet a grandezza naturale in un’azienda agricola che produce mirtilli nella Pine Barrens Forest, a Tabernacle, in New Jersey.
  • La squadra delle scenografie ha dovuto creare veri e propri progetti architettonici per lo chalet e li ha dovuti far firmare da un architetto e da un ingegnere come se lo chalet dovesse rimanere permanentemente in quel luogo. Inoltre, a causa del rigoroso procedimento di approvazioni e permessi municipali, hanno avuto un tempo molto compresso per la costruzione, ma sono riusciti a costruire l’intera casa in tre settimane.
  • Il colore ha giocato un ruolo enorme nelle sfumature del film. Quasi da subito M. Night Shyamalan è intervenuto sul contrasto tra bene e male e sull’uso di blu e rossi per rappresentare le due forze opposte che agiscono una contro l’altra sullo sfondo naturale del bosco.
  • Alla location, Marshall e la sua squadra hanno creato un’inquadratura di supporto di 360 gradi dell’area intorno allo chalet e l’hanno installata in un teatro di posa. In questo modo, la location avrebbe collimato perfettamente con il lavoro in teatro. Questo sfondo customizzato, alla fine, era alto più di 9 metri e lungo 105.
  • Per le scene di flashback, la squadra ha creato quattro set completamente diversi in un ospedale abbandonato alla periferia di Philadelphia. Due set erano per le scene in Cina dove i personaggi di Eric e Andrew incontrano per la prima volta la loro figlia adottiva Wen. Trasformare questo spazio unico in set multipli, ognuno con il suo aspetto e la sua atmosfera, è stata una sfida divertente per Marshall e la sua squadra

LA FOTOGRAFIA

  • Bussano alla porta ha avuto due direttori della fotografia: Jarin Blaschke (The Northman) e Lowell A. Meyer (Servant).
  • Il film ha luogo all’interno di uno chalet e si svolge nel corso di 24 ore. Lo chalet costruito nel bosco è stato utilizzato per le riprese esterne e l’altro chalet nel teatro di posa è stato costruito per gli interni. Per simulare e ricreare la luce naturale in teatro, è stato fatto uno studio della luce nello chalet nel bosco che ha significato anche fotografare ogni possibile angolazione dalle finestre e dalle porte della casa per un intero giorno. Queste immagini sono state usate anche per raccogliere tavole per il lavoro di blue screen fatto in teatro quando si guarda fuori dalle finestre davanti e laterali.
  • All’inizio del processo, si è dovuta considerare l’ora del giorno di ogni scena per essere in grado di scegliere l’illuminazione appropriata allo spirito della scena e rispecchiare il trascorrere del giorno fino alla notte e poi alla tempesta della mattina. Il copione è stato diviso in sei sezioni che sono sei distinte fasi di luce, fase 1: pomeriggio, fase 2: tardo pomeriggio, fase 3: tramonto, fase 4: crepuscolo, fase 5: mattina e fase 6: buio. Ogni fase aveva un suo posizionamento delle luci e degli specchi riflettenti per simulare lo spostamento del sole, oltre a gelatine per mostrare la temperatura del colore nell’atmosfera e nel sole.
  • Per contribuire a dare al film un’atmosfera da vecchio thriller, per la maggior parte delle riprese di Bussano alla porta, sono stati usati obiettivi Panavision Primo Anamorphic, usciti per la prima volta nel 1989 e diventati la scelta più diffusa per le riprese cinematografiche nel decennio successivo. L’unica volta in cui sono stati usati degli obiettivi diversi è stata nelle sequenze dei flashback, per le quali hanno utilizzato i Panavision USG (Ultra Speed Gold) Panatar Anamorphic (lanciati nel 1980) per contribuire a differenziare il passato dal presente.
  • Nel film la Steadycam è stata usata pochissimo perché Shyamalan preferisce le inquadrature fisse. La maggior parte delle scene sono state girate con treppiedi, dolly o gru/braccio mobile che sono attrezzature più strutturate e stabili. Una delle scene che però è stata girata con la Steadycam è una sequenza di un minuto con la piccola attrice Kristen Cui, che si svolge nel bosco al tramonto.
  • Per il climax emozionale del film, i realizzatori volevano che la cinepresa incarnasse il punto di vista del personaggio e volevano avere una connessione diretta con il pubblico. Per fare questo hanno utilizzato un EyeDirect direttamente sull’obiettivo della macchina da presa per permettere agli attori di guardare dritto in macchina pur continuando a vedersi l’un l’altro. Questa è una componente beam-splitting che permette allo sguardo dell’attore di venir ri-direzionato con degli specchi attraverso l’obiettivo a un attore fuori dall’inquadratura, mantenendo la linea dello sguardo al centro della lente.
  • Bussano alla porta è stato girato su pellicola Kodak 35mm, utilizzando principalmente rulli 5207 250D. Occasionalmente hanno usato la Kodak 5203 50D per gli esterni diurni sotto al sole diretto e la Kodak 5219 500T per la scena finale all’interno dello chalet.

FABBISOGNI DI SCENA

  • ROBBIE DUNCAN e la sua squadra di prop hanno procurato le armi che sembrano appartenere a una fattoria usate dai quattro invasori comprandole in negozi di antiquariato in tutto lo stato della Pennsylvania.
  • Duncan e la sua squadra hanno dato dei nomi alle armi. L’arma di Rupert Grint si chiamava Cow Killer (Ammazza Mucche). Quella di Dave Bautista si chiamava Sleeper (Dormiente).

Testo, video e foto dall’Ufficio Stampa Universal Pictures

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

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