DIVIDED UKRAINE: WHAT LANGUAGE DO YOU EXPRESS LOVE IN?

Il 24 Febbraio 2022 le truppe della Federazione Russa hanno avviato l’invasione dell’Ucraina.

Da allora una violenta guerra di propaganda ha impedito di rendere conto delle premesse che hanno disegnato lo scenario attuale.

Il conflitto ha radici in una crisi che già aveva portato alla guerra nel 2014.

Questo documentario racconta ciò che ha preceduto i drammatici fatti del 2022.

Divided Ukraine
La locandina del documentario Divided Ukraine: What Language Do You Express Love In?

Prodotto da A World With a View in collaborazione con Nacne, “Divided: What Language Do You Express Love In?” è un viaggio nei territori della prima guerra civile europea del XXI secolo: in Ucraina, dopo i drammatici eventi che sono seguiti alla prima protesta di Piazza Maidan a Kiev nel novembre 2013 nessuno avrebbe potuto prevedere lo scoppio di questa guerra civile e la morte di 10.000 ucraini. Due fotografi, Giorgio Bianchi e Christopher Occhicone, con diverse prospettive e idee politiche, danno voce a personaggi che sono testimoni di idee di indipendenza, ognuna nel suo teatro di guerra. Il documentario ritrae e intreccia queste vite nel conflitto che, dal 2014 al 2019, ha versato sangue sul suolo ucraino.

A World With a View
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Video:

NOTE DI REGIA

Divided è un film che ha avuto un percorso creativo atipico, dovuto al contesto particolare in cui è stato realizzato.

Abbiamo scelto di sviluppare il racconto da entrambi i lati del fronte bellico in Donbass, nel cuore di una guerra civile che non si è mai fermata dal 2014 ma che sembra essere scomparsa da ogni organo di informazione occidentale.

L’asprezza del confronto ideologico e militare è alla base della grande difficoltà – per qualsiasi troupe – di effettuare delle riprese sia dall’uno che dall’altro lato. In questo contesto la presenza di una produzione da una parte comporta infatti l’impossibilità automatica di accesso all’altra.

Per questo le riprese sono state affidate all’organizzazione e alla presenza di due field-directors (dei fotografi professionisti con solidi contatti locali) che hanno operato separatamente.

Il linguaggio audiovisivo è stato attentamente coordinato e valutato in fase di scrittura e le riprese sono state condivise e discusse via web quotidianamente. Il percorso dei due fotografi, oltre che essere funzionale alle riprese, è stato inoltre alla base della realizzazione di una mostra fotografica di straordinario interesse.

Abbiamo pensato di costruire questo film come fosse uno scambio, spesso aspro, di punti di vista sulla guerra e sulle ragioni che l’hanno scatenata; abbiamo provato a mettere in scena attraverso il video quel dibattito che oggi è reso impossibile dalle armi e della propaganda. A questo scopo abbiamo scelto di accostare in modo anche ruvido lunghe parti di intervista, e di lasciare che le immagini ambientali vivessero di vita propria, ovvero costituissero dei blocchi descrittivi dal forte impatto emotivo – il più possibile prive di commento.

Il racconto si sposta in modo progressivo dalle zone di conflitto aperto, visibile, alle retrovie; là dove la guerra è percepita in modo meno diretto ma comunque drammatico. I personaggi che si confrontano sono dapprima combattenti o vittime dirette degli scontri armati, poi, progressivamente sono sostituiti da figure che hanno scelto di affrontare il conflitto con un altro approccio. Il percorso si conclude con lavoratori e artisti che nelle loro attività quotidiane hanno trovato lo strumento principale di lotta, uomini e donne che nella dignità del lavoro e dell’arte intravedono una flebile speranza di pace.

PRODUZIONE

A World With a View è una casa di produzione cinematografica indipendente di documentari internazionali tra cui “Fukushima: a nuclear story” distribuito in 20 paesi nel mondo e trasmesso tra gli altri da Sky Cinema, Al Jazeera America, CBC Canada, “Negli occhi degli altri – Italiani” selezionato al Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo 2021 e “Divided Ukraine: what language do you express love in?”.

Fondata nel 2004 da Christine Reinhold Executive producer e producer della doc serie Netflix “Sanpa – Luci e tenebre di San Patrignano”, Nastro d’Argento del 2021.

Testo, video e foto dall’Ufficio Stampa Echo Group.

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