EMILIO ISGRÒ. AUTOCURRICULUM SOTTO IL SOLE
A 60 anni dalla nascita della Cancellatura, il ritratto dell’artista siciliano noto in tutto il mondo
IN ESCLUSIVA DOMENICA 6 OTTOBRE 2024 ALLE 21.15 SU SKY ARTE IN STREAMING SOLO SU NOW E DISPONIBILE ANCHE ON DEMAND
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commento a cura di Alessandro Turillo (4 ottobre 2024)
A volte nella frenesia della mia vita dimentico quanto abbia bisogno di poesia.
Per questo il documentario su Emilio Isgrò andrebbe visto, per il piacere di riaccostarsi al suono della lirica italiana in una forma contemporanea. Si sente da subito come la parola poetica trovi in questo artista una piena consapevolezza e prenda il volo verso il segno pittorico, librandosi fino a diventare forma compiuta, comprensibile a tutti.
Dal 6 Ottobre su Sky Arte sarà possibile vedere il documentario di Davide Bassanesi, Emilio Isgrò. Autocurriculum sotto il sole, che segue con delicatezza e curiosità il percorso creativo di questo artista italiano che pare un antidoto ben riuscito alla costante spinta esibizionistica e dittatoriale dei nostri tempi.
Isgrò cancella, toglie, sottrae, per far si che dalla sua operazione emerga qualcosa che era nascosto dal mare di segni, significati, sensi, di un testo scritto, sia esso di matrice poetica, o di ferrea imposizione istituzionale come nel caso dei vergognosi “Provvedimenti per la difesa della razza italiana”, editi sulla Gazzetta Ufficiale del 19 novembre del 1938, in pieno fascismo.
Famoso per le sue “cancellature”, l’artista siciliano percorre con curiosità e leggerezza il suo cammino, partendo dalla prima edizione delle sue poesie nel ’56 “Fiere del Sud”, per poi sbarcare nel 1964 alle prime “cancellature” su enciclopedie e libri.
È un percorso d’artista, dice nel documentario, che “ho rallentato perché aspettavo che le pedine andassero tutte la loro posto”. C’è lungo tutta la narrazione di Bassanesi quest’eco placido dell’otium latino, il tempo del far nulla che ha la qualità di vivificare le idee che nascono e prendono forma. Il contrario della ricerca incessante del nostro presente, che l’”infinito” di Internet sollecita costantemente.
Anche solo per questo, il cammino di Isgrò potrebbe esserci utile: per mettere a confronto la nostra esigenza di performance e accumulo di conoscenze con la calma di cui invece necessita la nascita di un pensiero poetico.
Il cammino dell’artista prende il via dalla sua terra d’origine, quella porzione di Sicilia nord orientale affacciata sul mare che ha donato ad Isgrò “il sogno di un possibile sbarco d’Ulisse su questa terra”.
Il canto del “può essere”, il terreno del possibile è uno dei luoghi elettivi del sogno come virtù creativa. La cancellatura alimenta con la legna dei suoi tratti il fuoco della verità sepolta nei meandri delle storie.
Partito dalle enciclopedie questo suo viaggio, sospinto dal desiderio di sempre maggior esplorazione arriva fino alla “Costituzione cancellata” e poi ancora oltre, in questo viaggio nel tempo, a Verga, a Moby Dick, fino a Dante.
Mi piacerebbe invitarvi ad approfondire il legame tra isola, parola, e cancellatura, in una delle tante vie che si dipanano all’interno del documentario, ma è importante ricordare che tutti i percorsi che potrete trovare durante questa scoperta hanno origine in quella popolosa provincia di Messina in cui Isgrò è nato e ha respirato il suo primo incanto.
Cosa sia la cancellatura è compito affidato ogni volta allo spettatore, ma Emilio sostiene con decisione che questa tecnica, non è uno stile, ma un linguaggio, come la scrittura e la poesia, ed è per questo dice “che il percorso d’arte che sta facendo non si esaurisce facilmente”.
Una delle caratteristiche più avvincenti dell’arte di Isgrò è la tensione alla trasformazione che nel documentario è ben sottolineata.
A partire dal ’64, epoca che in America corrisponde alla nascita del Concettuale, il cammino di Emilio lo porta dal segno alla scultura, con una naturalezza che trovo molto insolita per un artista che nasce nella parola.
Se la scrittura lirica è il primo passo nel mondo dell’arte, quello della parola è per lui una tensione costante, come quando incontra il teatro e nel suo spettacolo si vota completamente al testo, alla forza trascinatrice delle parole con cui l’artista ha confidenza intima.
Eppure al mondo della parola segue una rivolta, la cancellatura, che a sua volta si trasforma in scultura, e altri momenti trasformativi, che sono accomunati da una forte valenza di comunicazione con il pubblico.
Nella sua chiarezza però aleggia sempre l’allusione al potenziale che quella cancellatura possiede, un invito costante a leggere la realtà alla ricerca della sua essenza, e del suo mistero.
Colpisce il passaggio da tratto pittorico ad insetto, che diventa implicitamente metafora della capacità creativa di Isgrò a liberarsi anche della sue proprie idee, accettare il mutamento con una vitalità da cui ci sarebbe molto da imparare.
Il ritorno della cancellatura a tratto nelle sue sculture assume di nuovo un cambio di prospettiva, un vuoto che attende lo spettatore che lo possa colmare con la sua esperienza della vita, che in quel momento è messa in comune tra l’opera e osservatore.
A mio avviso, l’opera di Isgrò – per tutti questi motivi e gli altri che troverete nel documentario – andrebbe approfondita, con il desiderio di ascoltare una voce italiana che ha declinato la propria passione per l’arte con una melodia unica e aperta a molteplici letture.
Un vento che potrebbe trasportare tutte quelle vele che hanno desiderio di contatto con lo spirito del mondo, che dalla Mesopotamia in poi ha soffiato e sospinto i più a cercare non solo nuove terre e cieli ma anche i misteri che sono nascosti da sempre nel cuore degli uomini.
Artista e poeta, scrittore e drammaturgo, Emilio Isgrò rappresenta una delle figure più rilevanti della cultura italiana. Presentato a maggio in anteprima al MAXXI di Roma, il docufilm Emilio Isgrò. Autocurriculum sotto il sole, in esclusiva su Sky Arte il 6 ottobre alle 21.15, e in streaming su NOW, ne racconta la visione culturale che travalica i generi e gli spazi, la ricerca di un modello di arte eterogenea, libera, aperta e attenta al dibattito sui temi dell’attualità e della politica. Girato in stretta collaborazione dell’Archivio Emilio Isgrò, nel 60° anniversario della nascita della Cancellatura, il film ripercorre la genesi di questo gesto artistico, nato quando Isgrò scriveva per le pagine culturali del Gazzettino di Venezia, che nel tempo ha assunto sembianze diverse, dall’esaltazione all’annullamento, dalla riflessione all’affermazione. In questi anni Isgrò si è confrontato con i testi “sacri” della letteratura italiana e internazionale, testi civili e dichiarazioni dei diritti umani e ha ridisegnato carte geografiche, sagome di volti e ritratti, cancellando sempre per ricostruire nuovi significati.
Il racconto – come afferma lo stesso regista Davide Bassanesi – è frutto di un pedinamento paziente e discreto, che consente allo spettatore di penetrare il processo creativo dell’artista, di scoprire come la cancellatura, dall’immenso potere evocativo e visivo, sia per Isgrò un modo per stare tra le cose del mondo, tra l’essere della parola e il suo sparire. Si seguono le tappe di un viaggio per l’Italia, da Nord a Sud, lungo i progetti espositivi più recenti – “Isgrò cancella Brixia” a Brescia, “Isgrò: Dante, Caravaggio e la Sicilia” a Palermo e a Taormina, “Sillogismo del cavallo” a Carpi per il Festival di Filosofia, l’installazione creata con Mario Botta per il MAXXI di Roma “Non uccidere” e, ancora, le opere ispirate a Galileo per l’800° anniversario dell’Università degli Studi di Padova – ma anche gli incontri accademici, i premi, le opere teatrali rimesse in scena con riletture contemporanee, come quelle di Gibellina.
A partire dal passaggio dalla scrittura al mondo delle arti visive, il film segue la trasversalità creativa di Isgrò, gli appuntamenti più recenti, le grandi mostre, gli incontri sui temi etici e giuridici, il confronto con i giovani, il mondo delle gallerie d’arte e quello delle fondazioni, dove tutti sembrano in qualche modo lasciarsi conquistare dal carisma di un intellettuale umanista, che oggi rappresenta uno dei grandi riferimenti della cultura italiana e internazionale, saldamente ancorato alla cultura siciliana. Il film parteciperà al concorso del Festival del Cinema d’arte di Napoli in programma dal 16 al 20 ottobre e verrà presentato il 17.
EMILIO ISGRÒ – AUTOCURRICULUM SOTTO IL SOLE È UN DOCUMENTARIO PRODOTTO DA STUDIO IMMAGINI IN COLLABORAZIONE CON SKY ARTE, IN ESCLUSIVA SU SKY ARTE IL 6 OTTOBRE ALLE 21.15, IN STREAMING SU NOW E DISPONIBILE ANCHE ON DEMAND.
Testo, video e immagini dagli Uffici Stampa Sky e MNComm