Sulle prime pagine del programma di Fo.To., novantuno numerini rossi sulla pianta di Torino accompagnano dal 3 maggio fino al 16 giugno un pubblico di amatori, appassionati ma anche di professionisti e collezionisti, verso un itinerario di mostre fotografiche che si snoda dal centro alle periferie, dalle grandi fondazioni alle piccole associazioni, passando per biblioteche e studi fotografici indipendenti (il fitto palinsesto è consultabile al link: www.fotografi-a-torino.it).

Fo.To. fotografia Torino
Giuseppe Scellato, Vezo, gli ultimi pescatori nomadi del Madagascar (Phlibero Aps)

La kermessenon vuole essere un progetto esclusivo, di un unico curatore, ma di tanti. È un progetto di forte valenza ‘anarchica’; in questa rassegna non ci sono persone che stabiliscono cosa sia o cosa non sia la fotografia” commenta Andrea Busto, direttore del Museo Ettore Fico, organizzatore del progetto.

Dopo il grande successo della prima edizione (100.000 visitatori per 81 sedi), quest’anno sono 91 le realtà coinvolte nell’ecclettico progetto.

Michele Pellegrino, Persone (Spazio Don Chisciotte)

Fo.To. vuole proprio contraddistinguersi per la sua volontà di dare voce a qualunque realtà che si occupi di fotografia, creando così una rete cittadina all’interno della quale sono annodate mostre indipendenti per orari, tematiche e allestimenti (e una Notte Bianca, l’11 maggio, con aperture straordinarie fino a tarda ora)

A trent’anni dalla Biennale Internazionale di Fotografia a Torino, Fo.To. offre un interessante spunto di riflessione su cosa sia la fotografia di oggi. Le ‘cinquanta sfumature di grigio’ esistono ancora, così come i canoni della Fotografia; tuttavia la fotografia oggi è anche Instagram, perché, in fondo, ognuno di noi ha in tasca una macchina fotografica che può anche telefonare.

Valeria Sangiorgi, Narrazioni (CSA Farm Gallery)

Un forte passo verso l’’emancipazione’ dall’appuntamento autunnale di Contemporary Art Torino Piemonte, soprattutto con l’inaugurazione dell’innovativa The Phair (Photographyfair – fiera della fotografia), in scena all’ex Borsa Valori.

Andrea Busto, Direttore del Museo Ettore Fico, ha anche risposto ad alcune domande per ClassiCult.

Come nasce l’idea ‘anarchica’ di Fo.To.?

L’idea nasce fondamentalmente dal fatto che la fotografia permette l’utilizzo di mezzi espressivi molto diversi. Di conseguenza, ci sono anche modi di intendere la fotografia, pensieri diversi di leggere la fotografia, di realizzarla, di fare critica e di esporla. Per cui mi è sembrato questo un modo completamente “libero” che non mi sembrava il caso di incastrare all’interno di alcun paletto, decidendo quindi di lasciare un programma libero, una proposta libera. È diventata così una kermesse, un festival, una rassegna, chiamiamolo come lo si vuole, ma libero. Ed è per questo che la risposta è stata enorme: 91 partecipazioni in città, che per me è un gran successo. E Vedendo la qualità delle fotografie esposte, ci sono anche delle mostre di altissimo livello.

Talvolta si rischia con il passare degli anni e l’affluenza maggiore di alterare lo spirito delle prime edizioni. Qualche anticipazione sulle rassegne future?

Un progetto vincente è un progetto che si evolve, quindi sicuramente ci saranno delle novità per l’anno prossimo, non posso ancora anticiparle, ma ci sono dei progetti molto forti, anche di internazionalizzare questa kermesse, quindi non lasciarla soltanto a Torino ma farla uscire. Questa settimana ho degli appuntamenti con dei curatori di altre fiere, kermesse e altri festival, non solo europei ma anche extraeuropei.

Fo.To. fotografia Torino
Lina Fucà, Daniele Gaglianone, Paolo Leonardo, Solo da bambini (Fondazione Merz)

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