Holy Shoes, opera prima di Luigi Di Capua con Carla Signoris, Simone Liberati, Isabella Briganti, Denise Capezza e Ludovica Nasti, è stato presentato oggi 30 novembre 2023 Fuori Concorso nella sezione La prima volta al 41. Torino Film Festival.
Holy Shoes è prodotto da Pepito Produzioni con RAI Cinema, con il supporto del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema Audiovisivo.
Sinossi: Cosa ci spinge a desiderare un orologio, un paio di scarpe o l’ultimo telefono uscito? Cosa cerchiamo di ottenere attraverso gli oggetti? Potere? Sicurezza? Amore?
Holy Shoes esplora il rapporto tra l’uomo e l’oggetto, individuando nella scarpa il simbolo cardine del potere disfunzionale che gli oggetti esercitano su di noi.
Attraverso le storie di quattro personaggi le cui vite, in forme e modalità differenti, vengono cambiate o messe in pericolo dalle scarpe, oggetto simbolo del desiderio per eccellenza, Holy Shoes racconta cosa siamo disposti a fare per trovare la nostra identità nel mondo, fino a che punto ci spingiamo per essere amati e accettati. Racconta un mondo in cui tutti desideriamo ciò che non abbiamo, in cui tutti vogliamo essere ciò che non siamo.
NOTE DEL REGISTA
Holy Shoes vuole raccontare uno degli aspetti più intriganti e potenti della società contemporanea: la tirannia del desiderio. Il desiderio di essere ciò che non siamo, il desiderio di possedere ciò che non abbiamo. Siamo tutte anime desideranti, e nella società dei consumi il desiderio è il motore che muove tutte le cose. Perché attraverso ciò che desideriamo si forma la nostra identità. E oggi, come mai prima, siamo tutti alla ricerca spasmodica di un’identità. Persi nella liquidità digitale, privi di modelli solidi, scambiamo le nostre identità con quelle degli altri, e i nostri stessi desideri sono forse i desideri degli altri.
La storia di Holy Shoes è una storia universale perché vive all’interno dei codici del consumismo e della globalizzazione. Il film potrebbe esistere in qualunque metropoli del mondo, e per questo la Roma raccontata non è quella da cartolina e nemmeno quella abusata della “periferia”. È una Roma insolita, che della città sfrutta proprio i suoi mille volti. Perché questo problema non riguarda una specifica categoria sociale, ma riguarda tutti noi.
Le vite dei personaggi di Holy Shoes ruotano attorno a desideri figli del rapporto ambiguo, distorto, conturbante che gli esseri umani hanno sviluppato con gli oggetti, e in particolare con le scarpe, che più di tutti ne rappresentano un elemento parossistico. Dal dopoguerra in poi le scarpe sono lentamente diventate il feticcio che più di tutti si è allontanato dalla propria funzione primaria. Con l’esplosione del fenomeno delle sneakers, delle Nike negli anni ‘80, abbiamo assistito ad una parabola esponenziale che ha trasformato la passione per le Sneakers in un mercato da 95miliardi di dollari. Questo perché le scarpe vengono vendute come fossero un sogno, uno strumento per viverlo. È il materialismo magico. E in un mondo in cui esiste solo quel sogno, le persone sono disposte a tutto per ottenerlo.
Luigi Di Capua
PERSONAGGI e INTERPRETI
Bibbolino |
SIMONE LIBERATI |
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Luciana |
CARLA SIGNORIS |
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Agnese |
ISABELLA BRIGANTI |
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Serena |
DENISE CAPEZZA |
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Marianna |
LUDOVICA NASTI |
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Carlo Longoni |
ORSO MARIA GUERRINI |
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Filippetto |
RAFFAELE ARGESANU |
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Mei |
TIFFANY ZHOU |
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Xian |
ANDREA ZHANG |
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Paride |
ROBERTO DE FRANCESCO |
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Martino |
VALENTINO CAMPITELLI |
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Bruno |
ALESSANDRO IAMMELLA |
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Mamma Filippetto |
ALESSIA FUGARDI |
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I REALIZZATORI
Diretto da
LUIGI DI CAPUA
Da un soggetto di
LUIGI DI CAPUA e LUCA VECCHI
Sceneggiatura di
LUIGI DI CAPUA
con la collaborazione di ALESSANDRO OTTAVIANI
Fotografia
GIANLUCA PALMA
Scenografie
SILVIO DI MONACO
Costumi
ANTONELLA MIGNOGNA
Montaggio
JULIEN PANZARASA
Una produzione
PEPITO PRODUZIONI CON RAI CINEMA
Prodotto da
AGOSTINO SACCÀ
MINISTERO della CULTURA Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
ITALIA, 2023
DURATA: 106’
LINGUA: ITALIANO CON SOTTOTITOLI IN INGLESE
FORMATO RIPRESE: 4K
SCREEN RATIO: SCOPE
Testi e immagini dall’Ufficio Stampa Boom PR.