Inaugurata oggi la Sala Paciaudi della Biblioteca Palatina  del Complesso Monumentale della Pilotta

PARMA, 15 settembre 2022 – Una monumentale sala polivalente volta a rendere la Biblioteca Palatina un spazio funzionale e al passo con i tempi ed un ingresso autonomo per una sua diretta e più idonea fruizione.  Questi gli spazi del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma che, da oggi, vengono restituiti alla comunità parmense, dopo anni di incuria e degrado, a seguito di un ingente intervento di riqualificazione fortemente voluto dal Direttore della Pilotta Simone Verde.

Presentata al pubblico questa mattina nell’ambito dell’VIII edizione di I like Parma. Un patrimonio da vivere promossa in occasione delle “Giornate FAI d’Autunno”, la Sala Paciaudi – dal nome del colto padre teatino Paolo Maria Paciaudi, primo bibliotecario dell’istituzione – costituisce ormai il centro pulsante della Biblioteca Palatina, istituto fra i più antichi del Complesso dall’inestimabile patrimonio librario e documentaristico nonché custode di un fondo di disegni e stampe unico mondo.

Da oggi pubblico e studiosi potranno accedere alla Biblioteca Palatina tramite un ingresso indipendente, frutto della segmentazione di un passaggio coperto del XVII secolo in stato di grave degrado ed incuria, provvisto di ampie vetrate disegnate dall’architetto Guido Canali che delimitano la sala Paciaudi. Il nuovo ingresso consente così una più idonea separazione fra la zona studio e l’area monumentale evitando commistioni tra gli utenti dei servizi e la zona dei visitatori.

“Quello che presentiamo oggi è un intervento di riqualificazione significativo – dichiara Simone Verde, Direttore del Complesso Monumentale della Pilotta – volto a restituire dignità ad uno dei più antichi istituti nazionali del collezionismo e della cultura oltre che alla comunità parmense. Un ulteriore passo vanti nella costruzione dell’immagine della Nuova Pilotta, sempre più protesa ad una fruizione del patrimonio culturale contemporanea e al passo con i tempi”.

Il volume spettacolare oggetto dell’intervento, disegnato a suo tempo dall’architetto barocco Carlo Rainaldi e ispirato al passaggio trionfale a tre navate che conduce all’interno di Palazzo Farnese a Roma, diviene una sala multifunzionale a servizio dell’utente, con le sembianze architettoniche di una basilica laica, volta ad ospitare i servizi di accoglienza nonché le conferenze attinenti alle finalità scientifiche dell’istituzione. Uno spazio completamente rinnovato ed accogliente grazie anche alla donazione, da parte della Fondazione Nicola Bulgari, di confortevoli divani riservati al pubblico.

L’intervento, inoltre, consentirà alla Biblioteca – una volta tornata in forze di tutto il suo personale – di offrire ai propri fruitori orari di apertura più lunghi rispetto a quelli museali oltre che di acquisire una maggiore visibilità grazie all’ingresso diretto dal piano terra.

L’idea di un ingresso separato tra Biblioteca e parte monumentale del Complesso ripropone un intento, mai realizzato, ipotizzato dall’ex sindaco di Parma Giovanni Mariotti nel 1894, come testimonia una sua lettera all’amministrazione pubblica; anche allora, l’obiettivo era quello di trasformare tali spazi in accesso alla Biblioteca oltre che di intervenire sul decoro e la sicurezza urbani.

 

Sala Paciaudi
Progetto per dare nuovo ingresso alla R. Biblioteca e Archivio di Stato

Parma, 3 dicembre 1894


Il grandioso scalone del Palazzo Farnesiano di Parma, che dà accesso alla Regia Pinacoteca, al Teatro Farnese ed al R. Museo di Antichità, ora serve pure per l’ingresso del pubblico alla Biblioteca Palatina ed all’Archivio di Stato.

Ciò crea inconvenienti gravissimi e crea continui pericoli, sia per la incolumità delle opere d’arte che vi sono esposte, sia per la sicurezza dell’intero edificio. E basta a questo proposito l’osservare che il Teatro Farnese prospetta sullo scalone con un grandioso atrio, tutto in legname, che si spinge sotto le loggie e le gradinate, esse pure costruite in legno. Un fiammifero gittato presso quei vecchi assiti, basterebbe per determinare un incendio che può distruggere in poche ore, non solo l’immenso Teatro, ma la Biblioteca, l’Archivio, la Pinacoteca, il Museo; tutto ciò che Parma ha di più caro e prezioso nelle scienze e nelle arti.

La vigilanza che il personale della Pinacoteca e del Museo esercitano sullo Scalone Farnesiano è diligentissima, ma è evidente che basterebbe un momento di disattenzione perché il pubblico, che sale e scende di continuo, e numeroso, dall’Archivio e più ancora dalla Biblioteca, potrebbe recare danni gravissimi.

E il pericolo è reso maggiore pel fatto che, essendo lo Scalone considerato ora quasi come una via pubblica, lo salgono e vi si trattengono anche coloro che nulla hanno a che fare con la Biblioteca, coll’Archivio e cogli altri Istituti che hanno sede nel Palazzo Farnese.

Noi, a togliere completamente il pericolo, ci crediamo in dovere di proporre che, pur rimanendo liberi il passaggio sullo Scalone per gli impiegati della Palatina e dell’Archivio, si apra per l’accesso del pubblico a questi due Istituti una nuova scala.

La cosa non riuscirebbe, né difficile, né molto spendiosa.

Sarebbe però necessario chiedere alla Amministrazione del Demanio, a favore della Biblioteca Palatina e in parte del Museo la cessione di alcuni locali che ora sono vuoti, e che per l’addietro erano affittati al Bibliotecario Cav. Luigi Rossi pel prezzo di lire… [sic] annue.

In parte di quel locale, al piano terreno, (demolite una piccola scala e alcune sottili pareti, di recente e pessima costruzione) si riaprirebbe, nella sua maestosa architettura, il grande atrio del palazzo Farnese. L’androne centrale dell’atrio era rimasto aperto al pubblico anche dopo la costruzione di quelle sgraziate pareti, il portico occidentale, chiuso esso pure nel secolo scorso, fu riaperto da pochi mesi a cura della direzione del museo; ora si tratterebbe di completare la bella opera, riaprendo anche il portico orientale.

Da questo portico si avrebbe un nuovo decoroso ingresso alla biblioteca ed all’Archivio. La nuova scala, sufficientemente ampia e ben illuminata si costruirebbe occupando alcuni altri locali rustici già affittati al cav. Rossi e parte di un cortile che si stende sui locali stessi. Essa salirebbe sino alla sala di lettura della biblioteca (al 1° piano del Palazzo) ed agli uffici e alle gallerie dell’archivio (al 2° piano).

Quando questo progetto non potesse attuarsi, e per la spesa, o per le difficoltà che eventualmente potessero opporre l’amministrazione del Demanio o la Direzione della Biblioteca Palatina, si potrebbe provvedere al bisogno anche in altro modo.

Alla sala di lettura della Biblioteca si può dare accesso mediante la nuova scala costruita nei mesi scorsi a cura e spesa del Municipio per mettere in comunicazione il primo piano della Biblioteca coll’ammezzato.

Dall’ammezzato al piano terreno si ha già un’altra scala comoda ed ampia che, con poche opere di abbellimento, darebbe alla Biblioteca un nuovo accesso assai decoroso.

Il pubblico accederebbe così alle sale di lettura, tanto del piano terreno, quanto del primo piano, valendosi sempre della nuova porta che si apre a metà del portico meridionale del grande cortile della Pilotta, ingresso comodo e decoroso quanto mai possa desiderarsi.

Anche all’Archivio di Stato potrebbe aprirsi un nuovo ingresso utilizzando la scala costrutta nel lato settentrionale del cortile della Rocchetta. Ma quella scala, che pure è comoda ed ampia, trovasi in cattivo stato di manutenzione ed abbisogna di molte opere di restauro. È inoltre necessario aprire ad essa un nuovo ingresso direttamente dalla strada della Pilotta, per evitare il lungo giro e il forte dislivello dell’accesso attuale attraverso il cortile della Rocchetta.

 

 

Testo e foto dall’Ufficio Stampa La Pilotta – Comin & Partners sull’inaugurazione della Sala Paciaudi

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