LA CORDIGLIERA DEI SOGNI, DI PATRICIO GUZMÁN

(Cile, Francia – 2019, 85’)

AL CINEMA DALL’11 SETTEMBRE

In Cile, il sole per sorgere deve scavalcare colline, pareti di roccia e cime primadi raggiungere l’ultima pietra della Cordigliera. Nel mio paese, la Cordigliera è ovunque. Per i cileni questo territorio è totalmente sconosciuto. Dopo essere andato a Nord per la Nostalgia della Luce ed a Sud per La Memoria dell’Acqua, sono pronto a documentare questa immensa dorsale ed esplorarne misteri e fantastiche scoperte della storia presente e passata del Cile”

Patricio Guzmán

La cordigliera dei sogni, di Patricio Guzmán
il poster del film

SINOSSI

L’esplorazione del territorio va di pari passo con l’esplorazione della storia, per svelare l’anima più profonda del Cile. Proprio come ci ha abituati Guzmán. Nel documentario, presentato nel 2019 al Festival di Cannes, le alte cime della Cordigliera si caricano di una moltitudine di significati simbolici, spesso contraddittori, stratificati come la roccia. La poesia visiva del paesaggio si sovrappone alle testimonianze dei cittadini cileni, che rivivono i loro ricordi della dittatura di Pinochet. Una nostalgia, un senso di frustrazione schiacciante che non affligge solo il popolo cileno ma anche la sua Cordigliera, le voci umane si fondono con quella silente della roccia, in un commovente grido di avvertimento alle nuove generazioni, affinché non si rassegnino mai.

NOTA DEL REGISTA

Nel Febbraio 2015 il mio documentario La Memoria dell’Acqua è stato proiettato al Festival del cinema di Berlino ed ha vinto l’Orso d’Argento. Qualche mese dopo, mostrai il mio film in Cile come parte del FIDOCS (il festival del documentario che ho creato ventidue anni fa a Santiago). Rimasi veramente stupito per come fu percepito lì.

Preparai una lunga lista di argomentazioni preventive a difesa del film, essendo abituato alle controversie suscitate dai miei documentari, avendo a che fare con il golpe di Pinochet.

La verità è che il pubblico non vuole sentir parlare delle sparizioni, dei prigionieri politici, degli omicidi o delle torture commesse a causa della dittatura. Ma quella volta non ebbi bisogno di giustificare le intenzioni del film: il pubblico era il più aperto ed interessato di sempre. La Memoria dell’Acqua è stato proiettato per molto tempo nei cinema di Santiago ed è stato visto da migliaia di persone.

Poco dopo, il Ministro dell’Educazione cileno acquisì persino copie dei miei film per mostrarli nelle Università, nelle scuole medie e superiori 1.

Il mio paese, che pensavo fosse “senza memoria”, iniziò a guardare nel proprio passato. Stava uscendo dalla sua amnesia, rispolverando i testi della sua storia. Realizzai anche che le nuove generazioni erano molto più interessate circa il destino dei prigionieri, delle vittime dei Vigili del Fuoco o degli esiliati.

Questo significa che la repressione, che è durata per decenni, è diventata ora un argomento attuale? Continua a suonarmi nuovo tutto questo interesse, ed ha cambiato il mio modo di rapportarmi con la mia terra natia, che ho esplorato grazie al mio lavoro per più di quarant’anni. In realtà ha persino trasformato la mia prospettiva de La Cordigliera dei Sogni- la parte finale di una trilogia iniziata dieci anni fa con Nostalgia della Luce a La Memoria dell’Acqua – e ha contribuito a dar forma al reale significato del film.

Ovviamente il film continua ad occuparsi del conflitto tra uomo, cosmo e natura. Ma queste montagne immense, che sono il cuore del progetto, sono diventate per me metafora dell’immutabile, di ciò che abbiamo lasciato e di ciò che continua a vivere con noi quando pensiamo che sia tutto perduto.

Immergermi nella Cordigliera mi consente di nuotare nei miei ricordi. Quando scruto le ripide vette o mi tuffo nelle profonde valli, inizio un viaggio introspettivo che rivela parzialmente i segreti della mia anima cilena.

CON LA PARTECIPAZIONE DI

FRANCESCO GAZITÚA scultore

Vive nel suo laboratorio ai piedi delle Ande, nel cuore delle montagne. Lì lavora pietre e metalli.

VICENTE GAJARDO scultore

Nella cava di famiglia estrae pietre e le scolpisce per trasformarle in pezzi d’arte. Le rocce delle montagne sono la sua materia prima.

PABLO SALAS regista

Sempre una camera al seguito, filma incessantemente dagli anni ’80. I suoi

film catturano gli atti di violenza del regime di Pinochet e le scosse del Cile

contemporaneo.

JORGE BARADIT scrittore

Uno scrittore di fiction e libri di storia di successo. In particolare ha scritto

una serie di libri che offrono una riflessione sulla storia recente del Cile.

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Boom PR.

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