10 Giugno 2015
Per centinaia di anni, l’acquedotto Anio Novus ha trasportato acqua dal Fiume Aniene, fino a Roma. Le misurazioni antiche, però, non sarebbero affidabili per quanto riguarda le quantità. Un nuovo studio, misurando i depositi di calcare, il travertino, ha permesso però la prima stima del flusso d’acqua che lo percorreva.
Secondo lo studio, anche solo quantità minime di travertino rallentavano di un 25% il flusso massimo. E probabilmente anche a causa della mancanza di manutenzione, o forse per cambiamenti nell’utilizzo dell’acqua, una quantità di gran lunga inferiore a quanto stimato in precedenza raggiungeva Roma.
Lo studio “Travertine-based estimates of the amount of water supplied by ancient Rome’s Anio Novus aqueduct”, di Duncan Keenan-Jones, Davide Motta, Marcelo H. Garcia, Bruce W. Fouke, è stato pubblicato su Journal of Archaeological Science: Reports.
Link: Journal of Archaeological Science: Reports; Carl R. Woese Institute for Genomic Biology – University of Illinois at Urbana-Champaign
Vista panoramica dell’Aqua Claudia presso Roma, il più lungo tratto completo di acquedotto sopraelevato presso Via Lemonia, con una lunghezza di 1375 metri. Foto da Wikipedia, CC BY-SA 3.0, caricata da e di Chris 73.