14 Gennaio 2016
L’esperienza ottenuta negli anni dalla moderna ricerca forense può permetterci di comprendere un ulteriore aspetto delle società del passato: quello del lavoro minorile, degli abusi sui bambini e degli omicidi relativi.
Gli scheletri dei bambini non sono però semplicemente più piccoli, ma differenti. Un nuovo studio ha quindi cercato di fornire agli antropologi i metodi clinici per interpretare i resti scheletrici relativi che ci vengono dal passato.
Tipicamente, la presenza di fratture multiple alle costole con diversi stadi di guarigione è sintomo di abusi. In alcuni casi, però, quelle che sembravano violenze erano in effetti le conseguenze della negligenza, e di malattie come rachitismo e scorbuto. Anche in questo caso vi è chiaramente un abuso nei confronti dei bambini, ma da un punto di vista criminale si tratta pure di un profilo differente.
Lo studio “Skeletal and Radiological Manifestations of Child Abuse: Implications for Study in Past Populations“, di Ann H. Ross e Chelsey A. Juarez, è stato pubblicato su Clinical Anatomy.
Link: Clinical Anatomy; NC State University
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