Sensazionale scoperta nel deserto della Giudea dove gli archeologi del Judean Desert Survey Project hanno ritrovato in una grotta a Seliq, nell’area di En Gedi, quattro spade romane e la punta di un giavellotto risalenti a 1900 anni fa.

L’annuncio della scoperta è avvenuto durante una conferenza stampa, e il ritrovamento, fortuito, sembra suggerire che le armi siano state nascoste come bottino di guerra dai ribelli della Giudea e sottratte all’esercito romano.

spade romane
le spade rimosse dalla fessura dove erano nascoste. Foto: Emil Aladjem, Israel Antiquities Authority

La conferenza rientra nel progetto di lancio di un libro sui “Nuovi studi sull’archeologia del deserto della Giudea: documenti raccolti”.

Le armi sono state ritrovate nel corso di una perlustrazione in un’area di scogliere isolate e inaccessibili nella Riserva Naturale del Deserto della Giudea, nella stessa grotta dove circa 50 anni fa fu scoperta una stalattite con un’iscrizione frammentaria realizzata ad inchiostro in antichi caratteri ebraici e databile al periodo del Primo Tempio la cui costruzione si data, secondo la Bibbia, sotto Salomone nel X secolo a.C. (Talmud: iniziato a costruire nell’833 a.C. finito nell’826 a.C.).

Il tempio fu completamente distrutto da Nabucodonosor II, re babilonese, nel 586 a.C. (Talmud: distrutto 410 anni dopo la sua costruzione, nel 416 a.C.).

spade romane
le spade vengono spostate dalla grotta. Foto: Emil Aladjem, Israel Antiquities Authority

Come è avvenuta la scoperta?

Il dottor Asaf Gayer del Dipartimento di Studi e Archeologia sulla Terra d’Israele dell’Università di Ariel, il geologo Boaz Langford dell’Istituto di Scienze della Terra e del Centro di Ricerca sulle caverne dell’Università Ebraica di Gerusalemme e Shai Halevi, fotografo dell’Autorità Israeliana per le Antichità, hanno visitato la grotta con lo scopo di fotografare con fotografia multispettrale l’iscrizione paleo-ebraica scritta sulla stalattite così da riuscire a decifrare ulteriori parti dell’iscrizione non visibili ad occhio nudo.

Mentre il team si trovava nella parte superiore della grotta, Asaf Gayer ha individuato casualmente un pilum (giavellotto) romano ben conservato e pezzi di legno lavorato, forse alcune parti di foderi di spade.

I conservatori Ilia Reznitzky e Lena Kupershmidt con le spade. Foto: Emil Aladjem, Israel Antiquities Authority

Asaf Gayer, Boaz Lanford insieme al team del Judean Desert Cave Survey sono ritornati nella grotta ed hanno effettuato altre meticolose indagini in tutte le fessure nella roccia, durante la quale sono rimasti stupiti nello scoprire le quattro spade romane in una fessura quasi inaccessibile in uno dei livelli superiori della grotta.

Le spade erano in un ottimo stato di conservazione e sono state trovate con la lama di ferro all’interno dei foderi di legno. Nella fessura sono stati rinvenuti anche strisce di cuoio e reperti di legno e metallo appartenenti alle armi. Queste, inoltre, conservano impugnature ben modellate in legno o metallo con una lunghezza delle lame tra i 60–65 cm; la quarta spada, invece, più corta, presenta una lama lunga circa 45 cm.

spade romane
Gli archaeologi Oriya Amichay e Hagay Hamer con una delle spade romane ritrovate nella grotta a Seliq. Foto: Amir Ganor, Israel Antiquities Authority

I reperti sono stati accuratamente rimossi dalla fessura nella roccia e trasferite nei laboratori climatizzati dell’Autorità israeliana per le Antichità per ulteriori studi e analisi.

L’esame iniziale delle spade romane ha confermato che si tratta di spade standard utilizzate dai soldati di stanza in Giudea nel periodo romano.

L’occultamento delle spade e del pilum in profonde fessure nella grotta isolata a nord di ‘En Gedi, suggerisce che le armi furono prese come bottino dai soldati romani o dal campo di battaglia, e nascoste di proposito dai ribelli della Giudea per il riutilizzo”, dice Dr. Eitan Klein, uno dei direttori del Judean Desert Survey Project. “Ovviamente i ribelli non volevano essere scoperti dalle autorità romane mentre trasportavano queste armi. Stiamo appena iniziando le ricerche sulla grotta e sul deposito di armi scoperto al suo interno, con l’obiettivo di cercare di scoprire chi possedeva le spade e dove, quando e da chi sono state fabbricate. Cercheremo di individuare l’evento storico che portò alla conservazione di queste armi nella grotta e determinare se avvenne al tempo della rivolta di Bar Kokhba nel 132-135 d.C.”

Dopo la scoperta delle spade, è stato avviata un’indagine sistematica nella grotta da un team composto dall’Autorità israeliana per le Antichità e diretta da Eitan Klein, Oriya Amichay, Hagay Hamer e Amir Ganor.

spade romane
Al lavoro nella grotta. Foto: Hagay Hamer, Israel Antiquities Authority

La grotta è stata scavata nella sua interezza e sono stati scoperti manufatti risalenti al periodo calcolitico (circa 6.000 anni fa) e al periodo romano (circa 2.000 anni fa). All’ingresso della grotta è stata ritrovata una moneta di bronzo di Bar-Kokhba risalente all’epoca della rivolta e che potrebbe indicare l’uso della grotta come nascondiglio per le armi.

Al lavoro nella grotta. Foto: Hagay Hamer, Israel Antiquities Authority

Write A Comment

Pin It