BEYOND ALIEN: H.R. GIGER

5 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025

Mastio della Cittadella, Torino

La più ampia retrospettiva in Italia che celebra il genio orrorifico e sensuale di H.R. GIGER a dieci anni dalla sua scomparsa.

Al Mastio della Cittadella di Torino, dal 5 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025.

Clicca qui per il commento a cura di Luca Swanz Andriolo (6 novembre 2024)
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commento a cura di Luca Swanz Andriolo (6 novembre 2024)

La vena apertamente satirica di Giger controbilancia l’estro estetico portando una macabra ironia sul piano dei contenuti, quasi fosse un Otto Dix postmoderno. Come in ogni cinico (almeno in arte) vive un romantico, così dietro ogni distopista si nasconde un utopista: in questa prospettiva si può dire che Giger, ossessionato dall’inquinamento e dalla sovrappopolazione mondiale, appassionato di armi ma spaventato dalla guerra, nonostante utilizzi un immaginario satanico e suggestioni esoteriche, sia un moralista? In un certo senso, sì.

Gallery dalla presentazione. Crediti per le foto: © Plastikwombat 2024, Silvia Vaulà e Paolo Grinza

Innamorato del cinema, l’eclettico artista raggiunge la fama specialmente per l’ideazione dello xenomorfo di Alien, di Ridley Scott, destinato a rimanere nell’immaginario popolare come monumento all’alterità, vero e proprio monstrum, che unisce l’orrore a una bellezza perversa di cui la mostra (l’etimologia in questo caso è preziosa) Beyond Alien ci fa scoprire la sinuosità e maestosità con un’opera scultorea che – se non fosse stata realizzata a scopo pratico per la realizzazione di effetti speciali (in questo caso il terzo capitolo della discontinua saga iniziata nel 1979) – non sfigurerebbe di fianco a un’opera di Giacometti. E questa non è una provocazione: Giger è legato all’arte applicata, all’illustrazione, alla grafica (benché l’iperrealismo pittorico sia tutt’altro che negletto nel mercato e presso la critica), ma in grado di creare mondi, modellare figure, plasmare un immaginario e veicolare concetti che, quando si liberano da un certo didascalismo, non hanno nulla da invidiare all’arte alt(r)a, grazie alla peculiarità della visione e alla padronanza della tecnica. Si può dire che sia stato, in un certo senso, sottovalutato? Se al posto dell’aerografo avesse usato la pittura ad olio, sarebbe stato un potenziale concorrente, per dire, di un Francis Bacon?
Sta alla critica contemporanea fornire una risposta: la mostra porta legittimamente a porsi la domanda.

La deformazione dell’umano e la ricerca della forma perfetta nell’inumano conferiscono alle creazioni creature e creazioni di Giger un senso più profondo di quanto non ci si aspetti, unendo un aspetto onirico ad un orrore che pare esistenziale e addirittura ontologico. Come un Lovecraft del disegno, della pittura e della scultura: non a caso il libro che convinse Dan O’Bannon a chiamare in causa l’artista svizzero per la creazione dell’alieno e delle scenografie spettrali quasi metafisiche del film è H.R. Giger’s Necronomicon. Ma se da una parte l’orrore e la minaccia paiono provenire da universi sconosciuti in cui Eros e Thanatos danno vita ad accoppiamenti (sic) perversi, dall’altra le figure dei corpi biomeccanoidi – con i loro innesti tra organico e meccanico, tra corpo e macchina – rappresentano una fosca visione del futuro e una disincantata benché beffarda lettura del presente.


A dieci anni dalla scomparsa di Hans Ruedi Giger, il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria – Mastio della Cittadella di Torino ospita, dal 5 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, la mostra Beyond Alien: H.R. Giger, un grande omaggio a uno degli artisti più affascinanti e controversi del secondo Novecento, che presenta la più ricca collezione di opere del maestro esposte in Italia.

La mostra, a cura di Marco Witzig, massimo esperto internazionale dell’artista, è prodotta da Navigare s.r.l, in coproduzione con Glocal Project e ONO arte e vuole ripercorrere l’intera carriera del grande maestro svizzero che ha profondamente cambiato e influenzato il surrealismo, l’horror fantascientifico e l’immaginario gotico contemporaneo.

In esposizione oltre settanta pezzi originali fra dipinti, sculture, disegni, fotografie, oggetti di design e video provenienti dal Museo Giger, in Svizzera, diretto da Carmen Giger, vedova del maestro.

Conosciuto al grande pubblico come l’uomo che ha creato l’immaginario del film Alien, il film capolavoro di Ridley Scott, Hans Ruedi Giger è in realtà un artista poliedrico, dotato di un proprio e unico stile, “biomeccanico”, come lui stesso lo definiva e che ha sperimentato le tecniche più diverse.

È un artista plastico, un disegnatore, e, soprattutto, uno dei più grandi maestri dell’aerografo.

Il cinema di horror fantascientifico ed in generale l’immaginario mostruoso sono stati profondamente cambiati dall’irruzione sulla scena di Alien, che ha stabilito le basi dell’estetica dell’oscuro e della cultura audiovisiva contemporanea. Il contributo di Giger alla saga di Alien è stato fondamentale: l’artista, infatti, grazie alla sua profonda cultura e sensibilità personale, occupandosi della creazione del mostro, dell’ambientazione aliena e delle strutture tecnologiche in rovina, ha infuso l’intero progetto di quella particolare estetica dell’inquietante che lo avrebbe elevato da b movie a pietra miliare della cinematografia, consacrandolo a punto di riferimento della rappresentazione visiva sia fantascientifica che horror.

Non è stato però solamente il cinema ad essere profondamente influenzato dall’arte di H.R.Giger, anche il mondo della moda, del design, della musica – dal pop, all’heavy metal passando per l’elettronica – dei videogiochi, dell’illustrazione, dei fumetti e dell’arte in generale, si nutrono costantemente dell’universo creato da Giger.

H.R. Giger è stato uno dei creatori più suggestivi e attraenti degli ultimi tempi, la cui opera suscita un enorme fascino nei diversi settori artistici dell’underground. È stato un artista dalla personalità contrastante che ha sviluppato negli ultimi quattro decenni un’opera molto personale e di grande impatto visivo e simbolico. Il suo universo è interamente oscuro, grazie a un particolare surrealismo, abietto e sontuoso, meccanico e anatomico, capace di incutere terrore e ammirazione allo stesso tempo. Giger, con il suo stile unico, è diventato uno dei maggiori rappresentanti dell’arte visionaria e fantastica del XX secolo e nonostante il riconoscimento nella cultura pop, la sua opera ha avuto una scarsa approvazione negli ambienti istituzionali ed è significativamente assente dai libri di storia dell’arte. Questa importante retrospettiva è quindi un’occasione per interrogarsi sul posto che dovrebbe avere l’opera di un artista che ha influenzato e influenzerà ancora a lungo la cultura contemporanea tutta.“ Marco Witzig, curatore della mostra.

Il percorso espositivo della mostra permetterà quindi a tutti i fan di immergersi nel mondo dell’artista e di ammirare dal vivo alcuni dei pezzi più iconici, ma anche di approfondire aspetti meno conosciuti del lavoro di Giger. L’allestimento è infatti suddiviso in diverse sezioni che riprendono alcune delle tematiche più importanti sviluppate dal maestro: il cinema, la musica, il surrealismo e l’orrore cosmico.

Nella sezione dedicata al cinema saranno esposte le opere che hanno contribuito a creare il mito del ciclo di Alien, ma anche quelle eseguite per il mai realizzato primo adattamento di Dune, progetto epico del regista cileno Alejandro Jodorowsky.

È grazie a Dune che Giger incontra Dan O’Bannon, sceneggiatore di Alien con Ronald Shusset, con cui lavorerà pochi anni dopo.

In mostra un disegno senza titolo realizzato del 1978 per l’alieno originale. Appena schizzato a matita su carta giallina, la testa di quello che diventerà lo Xenomorfo appare sfumata ma presenta già tutte le caratteristiche della creatura: la fila di denti aguzzi, la conformazione fallica del cranio e quella unione di elementi naturali e meccanici, che poi torneranno in maniera molto più definita nelle sculture realizzate per Alien III, come il famoso Necronom, anch’esso esposto in mostra, diventato un simbolo del miglior horror fantascientifico.

La musica è un altro elemento fondamentale nel lavoro di Giger che, infatti, realizzò le copertine di numerosi dischi di artisti come Debbie Harry, Emerson, Lake and Palmer, Magma, Dead Kennedys, e molti altri. Al rapporto tra Debbie Harry e Giger la mostra infatti dedica spazio presentando il frutto della collaborazione tra i due artisti, nata nella primavera del 1980. Questa collaborazione avrebbe sancito il debutto solista di Debbie che Giger, affascinatissimo dalla cantautrice, immortala sulla copertina di KooKoo con il volto quasi catatonico, non più bionda, colorata e plasticosa come era apparsa fino ad allora in qualità di frontman dei Blondie, ma pallida e coi capelli corvini, e col volto trafitto da spilloni.

Un’importante tematica analizzata in mostra è il surrealismo, che Giger ha contribuito a ridefinire in termini contemporanei. L’esposizione intende infatti indagare il senso di straniamento tipico di questa corrente artistica surrealista e strettamente connesso all’orrore cosmico: la filosofia letteraria sviluppata dallo scrittore H.P. Lovecraft, che Giger ha trasformato in immaginario visivo, creando atmosfere perturbanti che seducono e spiazzano al tempo stesso.

In questa sezione troviamo la serie di opere omonime dedicate a Li, la compagna dell’artista morta suicida, realizzate nella prima metà degli anni ’70. Il volto della donna è scomposto, infestato da una pletora di piccoli teschi, uova, ossa, serpenti e corna. L’incarnato ceruleo è solcato da vene blu e gli occhi sono vitrei, eppure la protagonista di queste opere riesce a trasmettere una forte sensualità, attraendoci e sconvolgendoci al contempo.

Il lavoro di Giger è da considerarsi pietra miliare della contemporaneità e la mostra vuole essere anche un’occasione di riflessione: in un momento storico-culturale crepuscolare come quello corrente, Hans Ruedi Giger ci guida attraverso le tenebre, mostrandocene la profondità e complessità oltre che il profondo valore estetico.

La mostra si configura come un evento unico che coinvolgerà la città di Torino, con il sostegno del Comune di Torino.

La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e prevede durante il periodo dell’esposizione alcuni incontri alla Mole Antonelliana e un ciclo di proiezioni al Cinema Massimo, che presto verranno divulgati.

Beyond Alien H.R. Giger

INFORMAZIONI

5 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025

Mastio della Cittadella, Torino

Corso Galileo Ferraris, 0 – angolo Via Cernaia, Torino (TO)

www.mostragiger.com

www.navigaresrl.com

www.glocalproject.com

www.onoarte.com

TARIFFE

– Tariffa standard della mostra (intero festivo: € 17,00 | intero feriale: € 14,00 | ridotto: € 12,00)

Sono aperte le prevendite per acquistare i biglietti online sul sito di Ticketone www.ticketone.it

– ABBONAMENTO MUSEI ha aderito all’iniziativa garantendo, così, ai suoi tesserati l’ingresso in mostra gratuito.

– TRENITALIA offre delle agevolazioni ai visitatori che esibiranno in mostra il titolo di viaggio Trenitalia con le opzioni “Formula 2×1” e “Biglietto ridotto a 10 €”; per maggiori dettagli visitare il sito www.mostragiger.com

Comunicazioni ufficiali e immagini (ove non indicato diversamente) dagli Uffici Stampa ONO Arte e Spani & Partners.

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