Alphonse Mucha / Giovanni Boldini, due mostre a Ferrara, Palazzo dei Diamanti
22 marzo – 20 luglio 2025
A Palazzo dei Diamanti di Ferrara, dal 22 marzo al 20 luglio 2025, aprono al pubblico due mostre straordinarie: una monografica su Alphonse Mucha, uno dei padri dell’Art Nouveau, nelle 11 sale dell’ala Rossetti, e una mostra-dossier su Giovanni Boldini, dedicata al tema del ritratto femminile, nelle 3 sale dell’ala Tisi.
22 luglio 2025 – Grande successo per le mostre Alphonse Mucha e Giovanni Boldini al Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Sono stati 72.855 i visitatori delle mostre Alphonse Mucha e Giovanni Boldini allestite a Palazzo dei Diamanti dal 22 marzo al 20 luglio 2025.
Sui 72.855 ingressi, i biglietti venduti in prevendita sono stati complessivamente 24.763 mentre i restanti sono stati acquistati presso la biglietteria di Palazzo dei Diamanti.
Il giorno più visitato è stato il Lunedì dell’Angelo, 21 aprile, con 1.617 ingressi.
Le mostre sono state molto apprezzate dai gruppi scolastici: sono 166 le classi che hanno visitato l’esposizione per un totale di 3.472 studenti coinvolti, provenienti, in egual numero, sia da Ferrara e Provincia sia da altre città.
Ottimo risultato anche per i cataloghi delle mostre: sono state vendute 4.155 copie di quello di Mucha e 1.963 di quello di Boldini.
«Il grande successo delle mostre dedicate a Mucha e Boldini conferma, ancora una volta, che Palazzo dei Diamanti è uno dei luoghi della cultura più importanti e attrattivi del nostro paese. È stata davvero una grande emozione vedere le sale affollate da visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero, molti dei quali giunti in città appositamente per visitare le mostre, che dunque, anche per questo, hanno determinato un notevole indotto per l’intera comunità. Ringrazio tutti coloro che, con la consueta professionalità, hanno contribuito a questo risultato straordinario», afferma il sindaco Alan Fabbri.
«Queste due splendide mostre hanno saputo coniugare rigore scientifico e capacità di coinvolgimento, consentendo al pubblico di ammirare i capolavori di due giganti della Belle Époque in un’atmosfera elegante e suggestiva. L’attenzione ricevuta dalle scuole, dalle famiglie e dai visitatori di tutte le età dimostra quanto sia importante continuare a investire in proposte culturali di alto livello che, per la diversità degli argomenti trattati, ampliano costantemente il bacino di utenza. Per questo, da oggi, siamo di nuovo al lavoro con la preparazione della grande mostra su Marc Chagall, che aprirà l’11 ottobre», aggiunge l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli.
Il Presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi dichiara: «La formula della “doppia mostra”, già sperimentata lo scorso anno, quando, su mia indicazione, abbiamo affiancato alla monografica su Escher la mostra-dossier dedicata ai cofanetti in pastiglia del Rinascimento, è stata, ancora una volta, una scelta vincente. Dopo aver conosciuto l’appassionante vicenda biografica e ammirato le tante, straordinarie creazioni di Alphonse Mucha, uno dei padri dell’Art Nouveau, i visitatori hanno avuto infatti l’occasione di immergersi nel mondo di Giovanni Boldini, che, come il ceco, si affermò nella Parigi della Belle Époque ottenendo un successo di portata internazionale. Boldini tornerà protagonista l’anno prossimo a Palazzo Massari, quando, finalmente, riapriremo il museo che porta il suo nome».
Pietro Di Natale, Direttore della Fondazione Ferrara Arte, precisa: «Grazie a un sondaggio condotto durante i primi mesi di apertura abbiamo accertato che il 61,9% degli intervistati è venuto a Ferrara appositamente per visitare le mostre; dato che assume ancor più risalto se consideriamo che il 15,7% del campione risulta residente in città o nei comuni limitrofi. Tutto ciò evidenzia la bontà e l’attrattività della proposta espositiva e indica che mostre di alta qualità come queste oltre ad essere fondamentali momenti di divulgazione culturale e di educazione alla bellezza hanno la capacità di richiamare pubblico “forestiero” generando dunque un impatto più che positivo sui servizi di ospitalità, ristorazione e commercio della città».
«Siamo felicissimi del grande successo riscosso dalle mostre dedicate a Mucha e Boldini: un risultato che ci riempie di orgoglio e conferma il forte interesse per le proposte culturali di qualità. È la seconda volta – afferma Iole Siena, Presidente di Arthemisia – che lavoriamo a Ferrara e abbiamo trovato nuovamente un contesto ideale per realizzare esposizioni di alto profilo, capaci di coinvolgere un pubblico ampio e variegato. Questo successo ci dà ulteriore entusiasmo per il prossimo progetto che ci vede collaborare con la Fondazione Ferrara Arte: l’attesissima mostra su Marc Chagall, che sarà uno degli appuntamenti imperdibili della stagione autunnale».
La programmazione di Palazzo dei Diamanti prosegue dall’11 ottobre con la mostra Chagall, testimone del suo tempo: un percorso espositivo di sorprendente intensità emotiva che invita il pubblico a immergersi nell’universo poetico di uno dei più importanti e amati maestri dell’arte del Novecento.
Com’è andata?
Prenotazioni e prevendite
In totale i biglietti venduti in prevendita sono stati complessivamente 24.763. Di questi, a usufruire della prenotazione organizzandosi in gruppi sono state 8.824 persone. Le rassegne hanno ottenuto un buon riscontro anche dai gruppi scolastici: 166 le classi in mostra per un totale di 3.472 studenti di cui 1.988 delle secondarie di secondo grado, 774 delle secondarie di primo grado, 420 delle primarie e 290 della scuola dell’infanzia.
Le prevendite online hanno ricevuto gradimento anche dai singoli visitatori, scelte da 15.939 persone.
Iniziative didattiche e culturali
Positivo il bilancio del programma di iniziative didattiche e culturali a cura di “Senza titolo”.
Sono state 37 le attività svolte con le scuole nell’ambito del percorso didattico ideato e realizzato appositamente in occasione delle mostre, per un totale di 900 studenti coinvolti.
La proposta Dentro l’opera ha offerto alle famiglie con ragazzi e ragazze tra i 6 e gli 11 anni cinque visite animate con laboratorio per approfondire il tema dell’ideale femminile nell’effervescente stagione della Belle Époque (in totale 75 partecipanti).
Inoltre, nel mese di giugno, si è tenuta una nuova edizione di Estate a Palazzo dei Diamanti destinata a bambini e bambine dai 6 ai 12 anni.
Il progetto di centri estivi, a cui hanno aderito 36 ragazzi e ragazze, ha approfondito ogni settimana un differente aspetto del tema del Tempo, attraverso laboratori, letture, visite a musei, mostre o luoghi significativi e giochi. Palazzo dei Diamanti è stato una sorta di atelier centrale, punto di partenza per tutte le esplorazioni proposte (dal Museo della Cattedrale allo Spazio Antonioni, da Casa Ariosto al Castello Estense), ma anche luogo dove raccogliere, consolidare e condividere quanto è stato scoperto, compreso e rielaborato sotto la guida di educatori museali.
Grande successo sabato 17 maggio, in occasione della Notte Europea dei Musei, per l’apertura serale straordinaria, dalle 19.30 alle 23.30, che prevedeva un biglietto speciale a 10 €: gli ingressi sono stati 459.
La stessa sera, dalle 19.30, per offrire al pubblico un’ulteriore opportunità, si è tenuto nel loggiato di Palazzo dei Diamanti un concerto gratuito
Da segnalare infine l’attenzione suscitata dal ciclo di conferenze organizzate presso la Sala Rossetti di Palazzo dei Diamanti: incontri che hanno affrontato vari temi legati alla produzione artistica di Mucha e Boldini (170 presenze).
Inoltre, durante questi mesi, altre prestigiose sedi a Bologna, Rovigo e Padova hanno ospitato incontri dedicati alle due esposizioni di Palazzo dei Diamanti riscuotendo grande interesse (250 presenze).
Visite guidate
Sono state scelte da 199 gruppi, per un totale di 4.209 visitatori, tra adulti e gruppi scolastici. Tra queste sono piaciute molto le visite guidate per i singoli visitatori del sabato, domenica e festivi, riuniti in specifico in 43 gruppi per 957 singoli partecipanti.
Riscontro sui media
Plausi alle mostre sono giunti anche dalla critica, con recensioni sulle maggiori riviste di settore e ampie pagine di approfondimento, sia sulle testate locali, sia sui principali quotidiani nazionali. Sono stati pubblicati circa 420 articoli che parlavano delle mostre, oltre a servizi televisivi e radiofonici.
La mostra sui social
Le mostre dedicate a Mucha e Boldini hanno suscitato un’attenzione significativa anche online: su Instagram si sono registrate oltre 1,6 milioni di visualizzazioni, di cui 475 mila raggiunte senza attività di sponsorizzazione, mentre su Facebook le visualizzazioni complessive hanno superato i 32 milioni, con quasi un milione di copertura organica. Oltre 300 mila accessi al sito di prenotazione testimoniano come l’interesse suscitato dalle opere dei due maestri sia andato ben oltre le sale espositive, coinvolgendo un pubblico ampio e trasversale.
26 maggio 2025 – Aperte al pubblico il 22 marzo, le mostre di Palazzo dei Diamanti dedicate ad Alphonse Mucha e Giovanni Boldini hanno registrato più di 45mila visitatori.
Come dimostrano le interviste raccolte in questi due mesi i visitatori hanno apprezzato sia la quantità, la qualità e la varietà delle opere, la completezza e la chiarezza del percorso e l’allestimento della monografica su Alphonse Mucha, uno dei padri dell’Art Nouveau, sia la scelta di presentare simultaneamente una preziosa mostra-dossier sul più internazionale, e amato, dei pittori ferraresi, Giovanni Boldini.
La formula della “doppia mostra”, già sperimentata, con successo, lo scorso anno (quando accanto alla monografica su Maurits Cornelis Escher si è proposta la mostra-dossier intitolata Mirabilia estensi. Wunderkammer, che ha approfondito la conoscenza dei cofanetti istoriati “in pastiglia”, una particolarissima tipologia di oggetti d’arte decorativa del Rinascimento di cui la Ferrara estense fu uno dei centri di produzione) è consentita dalla conformazione del nuovo spazio espositivo inaugurato a febbraio 2023, che prevede due aree collegate dalla passerella che attraversa il giardino (uno scenografico treno di undici stanze nell’ala lunga, detta Rossetti, e tre sale nell’ala corta, detta Tisi).
Marco Gulinelli, Assessore alla Cultura di Ferrara, afferma: «La doppia mostra dedicata a Mucha e a Boldini ha registrato sinora un’affluenza eccezionale, accogliendo migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Siamo davvero soddisfatti di questo iniziale risultato, che premia il lavoro di squadra e l’impegno profuso nell’organizzazione di questo importante momento culturale, sostenuto con convinzione dall’amministrazione comunale. Siamo solo a metà di un cammino davvero entusiasmante: c’è tempo infatti fino al 20 luglio per ammirare i capolavori di due giganti della Belle Époque nella splendida cornice di Palazzo dei Diamanti, simbolo dell’architettura rinascimentale di Ferrara».
Pietro Di Natale, Direttore della Fondazione Ferrara Arte, aggiunge: «Grazie a un sondaggio condotto durante questi due primi mesi di apertura abbiamo appurato che il 61,9% degli intervistati ha dichiarato di essere venuto a Ferrara appositamente per visitare le mostre; dato che assume ancor più risalto se consideriamo che il 15,7% del campione risulta residente in città o nei comuni limitrofi. Tutto ciò evidenzia la bontà e l’attrattività della proposta espositiva e indica che mostre di alta qualità come queste oltre ad essere fondamentali momenti di divulgazione culturale e di educazione alla bellezza hanno la capacità di richiamare pubblico “forestiero” generando dunque un impatto più che positivo sui servizi di ospitalità, ristorazione e commercio della città».
In occasione delle mostre è stata organizzato come di consueto un ciclo di conferenze nella Sala Rossetti di Palazzo dei Diamanti: dopo gli interventi di Pietro Di Natale, Direttore della Fondazione Ferrara Arte, e di Roberto Gatti, stampatore d’arte e editore, sono previsti quelli di Paolo Bevilacqua, art director e illustratore (“Mucha: il primo content creator”), e di Giacomo Brini, fotografo (“Mucha: dall’effige alla fotografia, tracciando la femminilità), rispettivamente mercoledì 28 maggio 2025 e mercoledì 4 giugno 2025 alle ore 17.
Palazzo dei Diamanti rimarrà aperto al pubblico più giovane anche nel periodo estivo: dopo l’appassionante esperienza dei laboratori per le scuole e le famiglie, sono aperte infatti le iscrizioni ai centri estivi “Estate a Palazzo dei Diamanti“, dedicati ai ragazzi dai 6 ai 12 anni, che si terranno nelle settimane 9-13 giugno, 16-20 giugno e 23-27 giugno. Un’occasione di scoperta, socializzazione e divertimento nei rinnovati spazi di Palazzo dei Diamanti, che prevede ogni giorno un’esperienza diversa tra laboratori, letture, visite a musei, mostre, giardini e tanti giochi (https://www.palazzodiamanti.
Le mostre rimarranno aperte sino a domenica 20 luglio; visitabili tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 (chiusura biglietteria ore 18.30), compreso il 2 giugno.
16 dicembre 2024 – Sia il ceco Alphonse Mucha (Ivančice, 1860 – Praga, 1939), sia il ferrarese Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) si affermarono nella Parigi della Belle Époque ottenendo un successo di portata internazionale. Mucha giunse nella capitale francese nell’autunno del 1887, quando il ferrarese era già molto famoso e stava maturando l’intenzione di dedicarsi prevalentemente al genere del ritratto. Mucha ammirò certamente le opere di Boldini presenti all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, dove fu a sua volta coinvolto in mostre e progetti, tra cui la decorazione del padiglione della Bosnia-Erzegovina commissionatagli dal governo austriaco. Entrambi furono straordinari cantori della bellezza e del fascino della donna e riuscirono a dar forma, ognuno a proprio modo, all’ideale femminile del tempo presentandoci figure attraenti e seducenti, eleganti e energiche, emancipate e padrone del proprio destino.
Artista di origini ceche, Alphonse Mucha (Ivancice, 1860 – Praga, 1939) raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle. Sebbene sia noto in tutto il mondo per i manifesti degli spettacoli della celebre attrice Sarah Bernhardt, Mucha fu poliedrico e versatile: oltre che pittore, disegnatore e illustratore, fu anche fotografo, scenografo, progettista d’interni creatore di gioielli e packaging designer. Le sue opere divennero presto emblematiche della nascente Art Nouveau, alla cui affermazione contribuì elaborando uno stile inconfondibile e seducente (detto appunto “Le style Mucha”), come dimostrano Gismonda (1894), la serie de Le stagioni (1896), Job (1896), Fantasticheria (1897), Médée (1898). Quando nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti la stampa lo celebrò come «il più grande artista decorativo del mondo».
La grande mostra monografica, organizzata da Arthemisia e Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con la Mucha Foundation, racconta la biografia, il percorso artistico e i molteplici aspetti della produzione di Mucha, il quale era fermamente convinto che la bellezza e la forza ispiratrice dell’arte potessero favorire il progresso dell’umanità e garantire la pace e l’unione dei popoli.
Donne aggraziate ed eleganti furono indiscusse protagoniste non solo delle opere di Alphonse Mucha, ma anche di quelle di Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) che, come l’artista ceco, risiedette stabilmente a Parigi, dove si affermò come ritrattista mondano, ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale. Le sale dell’ala Tisi di Palazzo dei Diamanti ospiteranno una significativa selezione di dipinti, disegni e incisioni dedicati al tema del ritratto e della figura femminile provenienti dal Museo Giovanni Boldini, la più importante raccolta pubblica di opere del grande maestro ferrarese, che riaprirà nel rinnovato complesso ferrarese di Palazzo Massari nel 2026. Accanto a capolavori come La signora in rosa (1916) e Fuoco d’artificio (c. 1890) saranno presentati studi di donne a figura intera e di singoli volti femminili che documentano il rapporto iperattivo dell’artista con la realtà circostante, nonché la sua abilità e prontezza nel registrare pose e attitudini che gli sarebbero poi serviti per conferire vitalità e dinamismo alle protagoniste dei suoi dipinti, contraddistinti da quella peculiare scrittura rapidissima e insieme controllata che rende inconfondibile, e unico, il suo stile.
ALPHONSE MUCHA
La retrospettiva racconta la biografia, il percorso artistico e i molteplici aspetti della produzione di Alphonse Mucha, che, nato nel 1860 nella piccola città morava di Ivančice, raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle grazie ai manifesti per gli spettacoli teatrali della celebre attrice Sarah Bernhardt e a pannelli decorativi raffiguranti donne attraenti e raffinate. Queste opere divennero presto emblematiche della nascente Art Nouveau, alla cui affermazione contribuì elaborando uno stile inconfondibile e seducente, subito ribattezzato “Le style Mucha”. Quando nel 1900 venne inaugurata l’Esposizione Universale di Parigi, il grafico ceco era già considerato una delle figure di spicco di questo nuovo movimento artistico. Nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti e la stampa lo definì «il più grande artista decorativo del mondo». Sebbene sia noto principalmente per i manifesti eseguiti nella ville lumiere, Mucha fu straordinariamente poliedrico e versatile: oltre che illustratore, grafico e pittore, fu anche fotografo, scenografo, progettista d ’interni, creatore di gioielli, packaging designer. Fu anche un brillante insegnante, un filosofo e un pensatore politico: era convinto che la bellezza e la forza ispiratrice dell’arte potessero favorire il progresso dell’umanità e la pace; inoltre credeva fermamente nell’indipendenza della sua patria dall’Impero asburgico e seppe esprimere con forza il sogno di unità dei popoli slavi.
La mostra di Palazzo dei Diamanti illustra attraverso circa 150 opere – tra dipinti, disegni, fotografie, manifesti, oggetti – l’intera vicenda biografica e artistica di Mucha: dal decisivo incontro a Parigi con la “divina Sarah” all’affermazione del suo linguaggio attraverso i manifesti pubblicitari; dai progetti in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1900 ai soggiorni negli Stati Uniti, sino alla produzione degli anni maturi trascorsi in Cecoslovacchia, dove rientrò nel 1910 con l’obiettivo di mettere la propria arte al servizio del paese, specialmente attraverso la creazione del monumentale ciclo di dipinti dell’Epopea slava, il suo indiscutibile capolavoro.
L’esposizione, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, è organizzata da Fondazione Ferrara Arte, Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e Arthemisia, in collaborazione con la Mucha Foundation ed è curata da Tomoko Sato con il coordinamento scientifico di Francesca Villanti.
La mostra vede come technical support Mucha Museum e Prague City Tourism e come mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale. Il catalogo è edito da Moebius.
GIOVANNI BOLDINI
Nelle sale dell’ala Tisi di Palazzo dei Diamanti, oltre 40 opere di Giovanni Boldini – tra dipinti ad olio, pastelli, acquerelli, disegni e incisioni – selezionate fra quelle custodite nel Museo a lui intitolato raccontano il suo talento di pittore della “donna moderna” e del suo fascino. La mostra approfondisce, infatti, il tema del ritratto femminile, cui il pittore ferrarese si dedicò in maniera quasi esclusiva, e con successo, nella Parigi fin de siècle. Ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale, Boldini fu capace di restituire, come pochi altri, la viva concretezza, il carattere e lo status dei suoi modelli, che consegnò alla storia come icone di un’epoca. Il pubblico e la critica, in Europa come in America, apprezzarono soprattutto l’innovativa formula stilistica con la quale diede forma all’ideale femminile del tempo: elegante, spigliato, colto, emancipato, inquieto, talvolta eccentrico. Lo dimostrano i ritratti a figura intera per i quali divenne celebre in tutto il mondo, come quelli della contessa Berthier de Leusse, della principessa Eulalia di Spagna, della misteriosa protagonista di Fuoco d’artificio, e di Olivia Concha de Fontecilla, detto La signora in rosa. Accanto a questi capolavori, contraddistinti da quella peculiare scrittura rapidissima e insieme controllata che rende inconfondibile e unico il suo stile, saranno presenti altri esemplari a mezza figura a olio e a pastello, due straordinari ritratti di Boldini (il bronzo realizzato da Vincenzo Gemito e il famoso Autoritratto a sessantanove anni), alcuni interni dell’atelier, un genere dalla forte valenza autobiografica a cui si dedicò dalla fine degli anni Ottanta, e altri lavori, vitali e vibranti, concepiti come studi, tra cui il Nudino scattante e la tela intitolata Ninfe al chiaro di luna. Completano il percorso espositivo una selezione di disegni che dimostrano il suo rapporto iperattivo con la realtà circostante e una serie di mirabili incisioni che documentano un aspetto della sua produzione assai significativo ma meno conosciuto.
La mostra, curata da Pietro Di Natale, è organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara.
Il catalogo è edito da Fondazione Ferrara Arte editore.
Date al pubblico
22 marzo – 20 luglio 2025
Orario apertura
Tutti i giorni, feriali e festivi, 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti
Intero € 15,00 (audioguida inclusa) Ridotto € 13,00 (audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni
T. +39 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it | www.palazzodiamanti.it
Informazioni
info@arthemisia.it
Social e Hashtag ufficiali
#palazzodiamanti #MuchaFerrara #BoldiniFerrara @palazzodiamanti @arthemisiaarte
Sito
ww.palazzodiamanti.it ww.arthemisia.it
Testi e immagini dagli Uffici Stampa Arthemisia e Studio Esseci. Aggiornato il 21 marzo e il 26 maggio e il 22 luglio 2025.


