Canti di pietra – Abel Ferrara legge Gabriele Tinti

“…and call

images and memories

from ruins or from ancient trees,

for I would ask a question of them all”.

William Butler Yeats

Canti di pietra Abel Ferrara legge Gabriele Tinti
Canti di pietra – Abel Ferrara legge Gabriele Tinti: Tinti e Ferrara, courtesy Sha Ribeiro 2021

Roma, giovedì 21 Aprile – in occasione della ricorrenza del NATALE DI ROMA alle ore 11:30 il Parco archeologico del Colosseo ospita l’attore e regista Abel Ferrara per la lettura delle poesie di Gabriele Tinti ispirate ai riti della fondazione di Roma, ai luoghi sacri e misterici collegati con la fase originaria della città.

La lettura poetica avrà luogo nei pressi dell’umbilicus urbis che come dice il nome stesso (umbilicus dal greco omphalòs) è il centro simbolico della città, per poi concludersi in prossimità del Lacus Curtius, un luogo enigmatico avvolto da molte leggende.

L’umbilicus urbis è stato identificato con il centro ideale della città che celava il mundus, ossia la fenditura nel terreno dedicata agli Dei Mani che fungeva da contatto, da porta, tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Il passaggio veniva aperto tre volte all’anno con la formula di rito Mundus patet che consentiva alle anime dei morti di ricongiungersi a quelle dei vivi in giorni considerati nefasti.

Le poesie ispirate al Lacus Curtius si riferiscono invece alle varie narrazioni mitiche e in particolare al racconto di Tito Livio che parla di una profonda voragine che improvvisamente si aprì nel cuore del Foro Romano, forse all’inizio del periodo regio. Egli riporta che furono compiuti numerosi tentativi per riempirla con la terra, ma senza successo. Il responso degli àuguri fu, come sempre, di difficile interpretazione: l’abisso poteva essere chiuso soltanto con il sacrificio di “quo plurimum populus Romanus posset” (Livio, Ab Urbe condita libri, libro VII, cap. V), ovvero di ciò che il popolo romano aveva di più caro. Il cavaliere Marco Curzio pensò che la cosa più preziosa dei Romani fosse il valore dei suoi giovani soldati. Fu così che, vestito con l’armatura da battaglia, montò in sella al suo cavallo e si gettò nella voragine, sacrificando la propria vita.

Nello straordinario contesto del Foro Romano si conclude il ciclo di Canti di Pietra, promosso e organizzato dal 2020 dal Parco archeologico del Colosseo in collaborazione con DoubleTree by Hilton Rome Monti e curato dallo scrittore e poeta Gabriele Tinti. Dopo la collaborazione con attori come Alessandro Haber, Michele Placido, Franco Nero, James Cosmo, Stephen Fry, Marton Csokas e Robert Davi che hanno prestato la loro arte per celebrare le antiche divinità del Pantheon romano e alcuni dei più celebri monumenti del Foro Romano, del Palatino e della Domus Aurea, tocca ora a Abel Ferrara far rivivere l’arte e il mito un tempo presenti nel Foro.

“Si conclude con il Natale di Roma un ciclo di grande successo che ha portato la Poesia all’interno del Parco archeologico del Colosseo, che ha fatto rivivere l’arte e il mito presenti nel cuore di Roma, regalando al pubblico da remoto, nei lunghi mesi di pandemia, e a quello in presenza in occasione degli ultimi incontri, la possibilità di ascoltare parole e versi che contribuiscono all’immortalità dei luoghi del PArCo – dichiara Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. E prosegue “Il PArCo continua a lavorare per offrire ai propri visitatori forme nuove e diverse di conoscenza e avvicinamento al mondo antico, dalla musica, alla poesia, all’arte contemporanea, alla letteratura, fondendole con il suo straordinario contesto artistico, archeologico e architettonico.“

***

Biografie:

Gabriele Tinti è un poeta, scrittore e critico d’arte italiano.

Canti di pietra – Abel Ferrara legge Gabriele Tinti: Gabriele Tinti, courtesy Mauro Maglione

Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposoIl Galata suicida, il Giovane vittorioso (Atleta di Fano), il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese e molti altri ancora, collaborando con Istituzioni come il Museo archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles, il Parco archeologico del Colosseo e la Glyptothek di Monaco.

Le sue poesie sono state lette da attori come Kevin Spacey, Abel Ferrara, Malcolm McDowell, Robert Davi, Marton Csokas, Stephen Fry, James Cosmo, Vincent Piazza, Michael Imperioli, Franco Nero, Burt Young, Michele Placido, Alessandro Haber, Jamie Mc. Shane e Joe Mantegna.

Nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira Rizzoli) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano. Nel 2020 è uscita la sua raccolta di poesie in collaborazione con l’artista Roger Ballen per i tipi di Powerhouse Books (New York). Nel 2021, 24 Ore Culture ha raccolto in un volume per i tipi di Libri Scheiwiller (Milano) il progetto Rovine”. L’edizione inglese è uscita in contemporanea a cura dell’editore Eris Press (Londra). Nel 2022 le sue poesie ispirate alle epigrafi del mondo antico saranno pubblicate da La Nave di Teseo (Milano).

Abel Ferrara è uno dei registi e artisti più controversi.

Canti di pietra Abel Ferrara legge Gabriele Tinti
Canti di pietra – Abel Ferrara legge Gabriele Tinti: Abel Ferrara, courtesy Mauro Maglione

Recentemente è stato premiato con il “Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker” della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.

Nato a New York, nel Bronx, il 19 luglio 1951, Abel Ferrara ha iniziato a dirigere i suoi primi film negli anni ‘70, The Driller Killer (1979) e L’angelo della vendetta (1981). Negli anni ’90 i suoi successi internazionali comprendono King of New York (1990), Il cattivo tenente (1992), Ultracorpi – L’invasione continua (1993), The Addiction (1995) e Fratelli (1996). Il cattivo tenente, con Harvey Keitel, è stato presentato al Festival di Cannes nel 1992 in Un Certain Regard. L’anno dopo Ferrara è ritornato a Cannes con Ultracorpi – L’invasione continua. The Addiction, con Christopher Walken, è stato selezionato alla Berlinale nel 1995, mentre Fratelli, con Benicio Del Toro, Christopher Walken e Isabella Rossellini, ha vinto due premi alla Mostra di Venezia nel 1996. Mary, con Juliette Binoche, Forest Whitaker e Heather Graham, ha vinto quattro premi a Venezia nel 2005.

Nel 2011 Ferrara ha ottenuto il Pardo d’onore a Locarno. Gli anni 2010 hanno segnato la collaborazione di Ferrara con Willem Dafoe, che ha interpretato 4:44 L’ultimo giorno sulla Terra (2012), presentato a Venezia, Pasolini (2014), pure presentato a Venezia, Alive in France (2017), presentato a Cannes alla Quinzaine, Tommaso (2019) e di recente Siberia, proiettato all’ultima Berlinale.

_____________________________________________________________

Testo e foto dall’Ufficio per le Relazioni con la Stampa PArCo Parco archeologico del Colosseo

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

Write A Comment

Pin It