CANTIERE DOMUS AUREA
Precisazioni da parte del Soprintendente per i beni archeologici di Roma, Mariarosaria Barbera
La sperimentazione di apertura al pubblico dei cantieri della Domus Aurea, proposta dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e sostenuta con sensibilità dal Ministro Franceschini, prosegue con successo nei weekend, nonostante le avversità meteo che hanno costretto alla sospensione nell’ultimo fine settimana.
Come era prevedibile, anche memori dell’entusiasmo registrato in occasione della riapertura del monumento alla fine degli anni ‘90, le richieste superano le disponibilità e i rigorosi vincoli di sicurezza.
Alla Domus possono accedere, su prenotazione obbligata, solo gruppi ristretti di 25 persone, accompagnate e guidate lungo il percorso, per un orario di apertura dalle 9.15 alle 15.45 (partenza ultimo gruppo).
Una visita speciale dunque, che rende conto dello stato dei lavori di restauro e, soprattutto, della bellezza e della grandiosità del complesso monumentale, e che, se lo consentite, lascia ben sperare sul futuro dell’archeologia romana.
Al cantiere Domus Aurea la Soprintendenza, con il supporto di Electa, che ha curato la versione in inglese, ha dedicato uno specifico blog; anche su stimolo dei lettori, si è deciso di avviare una campagna di raccolta fondi, per sensibilizzare i cittadini di Roma e del mondo intero alla donazione. Un modo per partecipare agli interventi di restauro che occorrono per restituire il monumento alla pubblica fruizione. Una campagna incentivata dalle possibilità di detrazione fiscale offerte dal recente provvedimento dell’Art Bonus.
L’intero progetto è stato sostenuto e promosso da Sky Arte, a cui va il ringraziamento sincero del Ministero e della Soprintendenza.
Il progetto è stato reso possibile anche dal concessionario della Soprintendenza (Electa e CoopCulture), che ha curato la realizzazione degli apparati didattici, la promozione e la pubblicità, che si è reso disponibile a gestire il crowdfunding senza alcun onere. Che soprattutto ha messo a disposizione delle visite archeologi e storici dell’arte specializzati, cioè 12 giovani operatori con conoscenza della lingua inglese e spagnola, che si dividono i 27 turni di visite guidate (ogni visita ha una durata di 1h15’), lavorando in condizioni climatiche particolarmente disagevoli; 4 addetti all’accoglienza per il controllo delle prenotazioni e la preparazione alla visita (si entra con un caschetto di sicurezza); il servizio di prenotazione (cui si aggiunge il servizio di comunicazione di annullamento, spostamento o rimborso delle visite in caso di avversità climatiche, come si è verificato per il weekend dell’8 e 9 novembre scorso).
Il costo al pubblico di ogni visita è pari a 12 euro, di cui 2 euro per il servizio di prenotazione obbligatoria, da moltiplicarsi per un massimo di 1350 visitatori per ogni fine settimana. Gli introiti, senza considerare la gratuità della prima domenica del mese chiesta dal Ministro Franceschini e neppure le probabili chiusure forzate per maltempo o altre ragioni, dall’apertura a fine anno, sono stimati in 110.000 euro, al lordo degli oneri dell’Iva.
Di questi complessivi e stimati 110.000 euro, circa il 30% del costo della visita viene destinato a favore della Soprintendenza, cui si aggiunge il 50% del diritto di prenotazione che sarà destinato al restauro del monumento; le rimanenti risorse copriranno forse i costi fissi del personale. A carico del concessionario, e senza alcuna altra copertura, restano gli oneri dei supporti didattici, della promozione e della pubblicità, della gestione del crowdfunding.
Nessuna gallina dalle uova d’oro. Aurea resta, e per fortuna, solo la Domus.
Mariarosaria Barbera
Soprintendente per i beni archeologici di Roma
Una visita speciale dunque, che rende conto dello stato dei lavori di restauro e, soprattutto, della bellezza e della grandiosità del complesso monumentale, e che, se lo consentite, lascia ben sperare sul futuro dell’archeologia romana.
Al cantiere Domus Aurea la Soprintendenza, con il supporto di Electa, che ha curato la versione in inglese, ha dedicato uno specifico blog; anche su stimolo dei lettori, si è deciso di avviare una campagna di raccolta fondi, per sensibilizzare i cittadini di Roma e del mondo intero alla donazione. Un modo per partecipare agli interventi di restauro che occorrono per restituire il monumento alla pubblica fruizione. Una campagna incentivata dalle possibilità di detrazione fiscale offerte dal recente provvedimento dell’Art Bonus.
L’intero progetto è stato sostenuto e promosso da Sky Arte, a cui va il ringraziamento sincero del Ministero e della Soprintendenza.
Il progetto è stato reso possibile anche dal concessionario della Soprintendenza (Electa e CoopCulture), che ha curato la realizzazione degli apparati didattici, la promozione e la pubblicità, che si è reso disponibile a gestire il crowdfunding senza alcun onere. Che soprattutto ha messo a disposizione delle visite archeologi e storici dell’arte specializzati, cioè 12 giovani operatori con conoscenza della lingua inglese e spagnola, che si dividono i 27 turni di visite guidate (ogni visita ha una durata di 1h15’), lavorando in condizioni climatiche particolarmente disagevoli; 4 addetti all’accoglienza per il controllo delle prenotazioni e la preparazione alla visita (si entra con un caschetto di sicurezza); il servizio di prenotazione (cui si aggiunge il servizio di comunicazione di annullamento, spostamento o rimborso delle visite in caso di avversità climatiche, come si è verificato per il weekend dell’8 e 9 novembre scorso).
Il costo al pubblico di ogni visita è pari a 12 euro, di cui 2 euro per il servizio di prenotazione obbligatoria, da moltiplicarsi per un massimo di 1350 visitatori per ogni fine settimana. Gli introiti, senza considerare la gratuità della prima domenica del mese chiesta dal Ministro Franceschini e neppure le probabili chiusure forzate per maltempo o altre ragioni, dall’apertura a fine anno, sono stimati in 110.000 euro, al lordo degli oneri dell’Iva.
Di questi complessivi e stimati 110.000 euro, circa il 30% del costo della visita viene destinato a favore della Soprintendenza, cui si aggiunge il 50% del diritto di prenotazione che sarà destinato al restauro del monumento; le rimanenti risorse copriranno forse i costi fissi del personale. A carico del concessionario, e senza alcuna altra copertura, restano gli oneri dei supporti didattici, della promozione e della pubblicità, della gestione del crowdfunding.
Nessuna gallina dalle uova d’oro. Aurea resta, e per fortuna, solo la Domus.
Mariarosaria Barbera
Soprintendente per i beni archeologici di Roma
Come da MIBACT, Redattrice Sandra Terranova