24 Aprile 2015

Forma Urbis. In edicola il mensile archeologico sulle donne nell’antichità

Si riporta l’editoriale e il sommario del n. 3/Marzo 2015 curato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio (dott.ssa Elena Calandra e dott.ssa Giuseppina Ghini).
Il fascicolo è attualmente in edicola
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Editoriale: Donne nell’antichità. Evocazioni, riflessioni, visioni
Lo scorso anno, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e la Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale (con l’Associazione Culturale La Bifernina e l’Associazione
Zonta International) hanno organizzato due incontri di studio (l’8 marzo 2014 presso il Museo delle Navi Romane di Nemi e il 14 marzo 2014 in Campidoglio, nella sala Pietro da Cortona) da cui il presente numero di Forma Urbis ha tratto e pubblicato alcuni articoli con il fine, anche quest’anno, di far riflettere e sensibilizzare
quanto più possibile il suo pubblico di lettori a problematiche legate al mondo femminile, affrontate con un’ottica diacronica che dall’antichità giunge ai giorni nostri.
L’intento delle Istituzioni e di Forma Urbis è quello di inquadrare questa Giornata commemorativa – che in Italia si celebra dall’8 marzo 1922 – in una visione culturale più ampia che non si limiti a ricordare gli aspetti puramente cronachistici – legali o giudiziari – relativi a una attualità in Italia sempre più spesso tragica ma che utilizzi le scienze dell’antichità come filo rosso per tracciare una storia delle condizioni e delle problematiche femminili alla ricerca di soluzioni e, possibilmente, di un superamento della drammaticità attuale proprio per il tramite della riflessione culturale.
L’intreccio tra mito e realtà, evidente nei due convegni, costringe, in effetti, a un confronto storico, poetico e filosofico di straordinaria suggestione. E il tentativo che sta alla base di questo progetto, abbracciato con entusiasmo dal nostro giornale, induce a riflettere sull’eternità dei miti per il loro valore simbolico e sulla eredità universale di alcune figure realmente esistite. Ed effettivamente sono proprio le donne a incarnare e sintetizzare maggiormente i caratteri archetipici – duraturi e replicabili anche oggi – nei quali affonda le sue radici la cultura occidentale. Da queste eroine mitistoriche, la cui vita è un modello esemplificativo
da sempre e per sempre scolpito nella memoria e nella coscienza dell’umanità, si parte per parlare di ognuna di noi, oggi.
Le due giornate di convegno – dai cui contributi è apparso dolorosamente evidente un inasprimento di atteggiamenti violenti (da varie forme di discriminazione allo stalking
al “femminicidio”) nei confronti delle donne – sono state un’occasione per esporre problematiche e cercare di dare risposte, ma anche per prendere coscienza di ciò che accade e della reale possibilità di un cambiamento.
In questa visione, lo studio e l’approfondimento, la riscoperta e la rivisitazione di alcune tragiche vicende femminili dell’antichità aiutano a comprendere meglio il presente.
Non si tratta, infatti, di un approccio al passato che induce a rifuggire la realtà che circonda l’uomo contemporaneo.
Bensì della consapevolezza che la conoscenza profonda di ciò che ha contribuito a creare la civiltà e la cultura occidentali può indubbiamente concorrere a una più cosciente costruzione del futuro. Da qui l’idea di coinvolgere nell’evento convegnistico artisti di differente formazione con una esposizione delle sculture dei contemporanei Nino Mandrici e Stefania Di Lino, particolarmente sensibili alle tematiche affrontate; con un intermezzo e commento ai temi trattati dell’attrice Rosalba Caramoni che ha letto alcuni brani scelti tratti dalle fonti e dalla letteratura moderna; con una performance musicale di Mariella Nava, a cui sono seguite “Musiche di scena dal teatro di Dacia Maraini” fino alla conclusione della giornata con un’installazione audio-visiva di Willy Becherelli e Paul Harden: “AmoreAmaromareaWeb”.
Insomma un evento culturale eterogeneo a mostrare come nella contemporaneità ci sia, per fortuna, ancora spazio per suggestioni artistiche capaci, con le loro evocazioni
ataviche, di fornire una lettura più completa del presente e uno stimolo a una più consapevole e condivisa visione del futuro. Tutti insieme. Donne e uomini.
Simona Sanchirico, Direttore editoriale di Forma Urbis
Fondazione Dià Cultura

 
Documentazione: Editoriale e Sommario del n. 3
Come da MIBACT, Redattore Renzo De Simone

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