13 Novembre 2015

Gli antichi Greci in Ucraina

Scavi e rilevamenti della resistenza elettrica. Foto di M. Matera
Scavi e rilevamenti della resistenza elettrica. Foto di M. Matera
Utilizzando fotografie aeree e rilevamenti geofisici, gli Archeologi di Varsavia non solo hanno confermato la collocazione dell’insediamento datato a più di duemila anni fa a Respublikaniec (Oblast’ di Cherson), ma hanno pure scoperto strutture precedentemente ignote nell’area – così nella sintesi della ricerca effettuata dagli scienziati dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Varsavia.
“In aggiunta alle ricerche non invasive, abbiamo pure cominciato regolari scavi – ha affermato Marcin Matera dell’Istituto di Arcehologia dell’Università di Varsavia, coordinatore polacco del progetto. – Come risultato abbiamo ottenuto materiale archeologico che chiarisce la datazione della posizione”. Coloro che hanno dato inizio alla cooperazione degli archeologi polacchi e ucraini sono la dott.ssa Nadezda Gavryljuk, e il direttore delle ricerche  dal lato ucraino – Dmytro Nykonenko.
Rilevamenti della resistenza elettrica. Foto di M. Matera
Rilevamenti della resistenza elettrica. Foto di M. Matera

Gli archeologi hanno determinato che l’insediamento fu forse fondato nel secondo secolo a. C. I ricercatori hanno anche scoperto l’esatto contorno delle sue fortificazioni – muri difensivi e fossati. Oltre che a funzioni difensive, il luogo serviva come sede di commerci tra i residenti delle steppe del Dnepr e il mondo antico, rappresentato dalla vicina colonia greca – Olbia. L’insediamento potrebbe aver giocato un ruolo nel difendere la via d’acqua lungo il Dnepr.

“La nostra ricerca si è concentrata nel preparare la documentazione archeologica dell’insediamento e nel tentare di trovare tracce degli antichi Greci, qui nel profondo della steppa barbarica” – ha aggiunto il dott. Matera. Le fotografie aeree, scattate con un aquilone, e le misure GPS hanno permesso agli archeologi di preparare velocemente e in modo preciso la pianta del sito. A sua volta, i rilevamenti geofisici hanno permesso di scoprire parecchie anomalie magnetiche e fluttuazioni della resistenza all’interno dell’insediamento, che potrebbero indicare l’esistenza di elementi di infrastrutture al di sotto della superficie. L’anno prossimo, gli archeologi intendono portare avanti gli scavi nelle aree più promettenti, rilevate da questa tecnologia.
“Oltre una dozzina di insediamenti simili sono stati finora identificati nel basso Dnepr. Se riusciremo ad ottenere finanziamenti adeguati, è nei nostri programmi di condurre le ricerche su una scala più ampia. In primo luogo vorrei fare del lavoro documentario e rilevamenti geofisici per entrambi gli insediamenti, perché sono oggetto di scavi illegali intesi al saccheggio, in maniera sistematica. Inoltre, non sono mai stati rilevati in maniera completa” – ha notato il dott. Matera.
La ricerca a Respublikaniec è attualmente l’unico lavoro in corso in Ucraina da parte degli archeologi dell’Università di Varsavia. Precedenti lavori polacchi ebbero luogo principalmente nell’area occupata dai Russi, nella penisola di Crimea (compresi i siti nelle vicinanze di Balaklava e Kerch). Gli insediamenti da questo periodo nell’area dell’Ucraina meridionale e sud-occidentale sono anche obiettivo di scavi da parte degli archeologi dell’Istituto di Preistoria dell’Università Adam Mickiewicz a Poznań e dell’Accademia delle Scienze dell’Ucraina a Kiev, che stanno studiando le fortezze nella regione della Podolia.
La ricerca a Respublikaniec, che ha avuto luogo in Agosto e Settembre, ha coinvolto scienziati dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Varsavia, del Centro di Ricerca delle Antichità dell’Europa Sud-Orientale dell’Università di Varsavia, dell’Istituto di Archeologia dell’Accademia Nazionale Ucraina delle Scienze e lo staff del museo-riserva “Khortytsia”.

 
Traduzione da PAP – Science & Scholarship in Poland. PAP non è responsabile dell’accuratezza della traduzione.

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