13 Novembre 2015
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DOMANI RIAPRONO IL MUSEO CIVICO E CASA PICCINNI:

ALLE 17.30 LA CERIMONIA APERTA ALLA CITTÀ

 Domani, sabato 14 novembre, alle ore 17.30, riaprono al pubblico il Museo Civico e Casa Piccinni. A salutare la restituzione dei due importanti contenitori culturali alla città il sindaco Antonio Decaro, il segretario regionale del MIBACT Eugenia Vantaggiato, l’assessore alle Culture e Turismo Silvio Maselli e il direttore della ripartizione Cultura Paola Bibbò.
In contemporanea con la riapertura degli ambienti situati al piano terra di Casa Piccinni, il Museo Civico di Bari, collocato in un affascinante complesso fortificato medievale del borgo antico, riapre al pubblico i suoi spazi in un rinnovato allestimento curato dall’ATS composta da Consorzio Idria e ArTA, aggiudicataria del bando di affidamento in gestione pubblicato dall’assessorato alle Culture. 
Al piano terra della casa in cui il grande musicista Niccolò Piccinni, il barese più illustre di tutti i tempi, ha abitato dal 1738 al 1753 – dunque da quando aveva dieci anni e già si esercitava nella Basilica di San Nicola dove il padre Onofrio era violinista – sarà ospitata una mostra documentaria permanente dedicata alla memoria del compositore di fama mondiale (Bari, 1728 – Parigi, 1800), artista decisivo nel processo di maturazione del melodramma europeo. I visitatori troveranno anche a disposizione un pianoforte verticale, risalente agli anni ‘30, recentemente donato alla città da una famiglia barese.
Domani, in occasione della riapertura di Casa Piccinni, l’Ensemble Il Mondo della Luna, diretto dal M° Grazia Bonasia, offrirà una breve e leggera lettura della storia barese di Niccolò Piccinni (a cura di Vincenzo Longo) accompagnata al pianoforte da brani della tradizione della musica pugliese del XVIII secolo. Voce narrante: Davide De Marco, pianoforte: Paolo Romano.
 
Il Museo Civico, attraverso un nuovo percorso multimediale con pannelli esplicativi in doppia lingua (italiano/inglese), si rivela alla città per offrire a tutti i visitatori un’esperienza coinvolgente di conoscenza ed approfondimento delle tante storie che hanno attraversato Bari, conducendo il pubblico alla scoperta della storia cittadina dal Rinascimento ai giorni nostri.
Un viaggio ricco di suggestioni, che evoca memorie di personaggi, luoghi, palazzi, piazze, strade trasformate dallo scorrere del tempo: una “immersione”, in particolare, nella Bari tra Ottocento e Novecento, animata dai suoi caffè letterari e dalle attività del nuovo Teatro Margherita, attraversata e travolta dagli eventi bellici del primo conflitto mondiale e della guerra coloniale del 1935-36.
La donazione di dipinti della Famiglia Tanzi, le pregiate caricature satiriche realizzate da “Frate” Menotti assieme alle ottocentesche matrici in legno delle “carte baresi” di Guglielmo Murari e le rarissime vedute panoramiche della città d’inizio Novecento del prezioso fondo fotografico di Liborio Antonelli, costituiscono pezzi di particolare interesse e curiosità.
Questo nuovo allestimento è solo un primo passo nella strategia di valorizzazione dei beni culturali di Bari, che passa attraverso l’impegno e la capacità dei luoghi culturali cittadini (musei, castelli, chiese, teatri, ipogei) di fare rete comune, di generare inedite connessioni, di attrarre pubblici nuovi ed eterogenei.
Facendo leva sulla ricomposizione delle storie e delle antiche identità cittadine, il Museo Civico di Bari potrà divenire un luogo aperto alla città, capace di fare comunità e di ampliare il suo percorso narrativo, anche grazie all’attivazione di collaborazioni e partenariati con altre istituzioni culturali e formative.
 
Domani pomeriggio, dalla postazione allestita per l’occasione sulla loggia del Museo Civico, Radio PoPizz – che vuole essere la voce degli eventi importanti della città di Bari – trasmetterà i momenti salienti della cerimonia inaugurale, accompagnati da una selezione musicale anni ‘30, ‘40 e ‘50.
 
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
 
Orari Museo Civico e Casa Piccinni

  • lunedì – mercoledì – giovedì 10.00-18.00
  • venerdì e sabato 10.00-19.00
  • domenica 10.00-14.00
  • martedì chiuso

Biglietti Museo

  • 2,50 € intero
  • 1,50 € ridotto

Ingresso a Casa Piccinni

  • gratuito

Contatti

  • 080/5772362
  • fb: Museo Civico Bari

 
Soggetti Gestori
ATS Consorzio Idria e ArTA
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MUSEO CIVICO DI BARI

Il Museo Civico di Bari, collocato nel cosiddetto “Isolato 49”, affascinante complesso fortificato medievale, riapre alla città i suoi spazi in un rinnovato allestimento. Un nuovo percorso multimediale con pannelli esplicativi in doppia lingua conduce il visitatore alla scoperta della storia cittadina dal Rinascimento ai giorni nostri.
Un suggestivo viaggio, un'”immersione” nella Bari a cavallo tra Ottocento e Novecento con i suoi caffè letterari, il nuovo Teatro Margherita, gli eventi bellici del primo conflitto mondiale e la guerra coloniale del 1935-36.
La donazione di dipinti della Famiglia Tanzi, le pregiate caricature satiriche realizzate da Frate Menotti assieme alle ottocentesche matrici in legno delle “carte baresi” di Guglielmo Murari e le rarissime vedute panoramiche della città d’inizio Novecento del prezioso fondo fotografico di Liborio Antonelli costituiscono i beni di maggior interesse e curiosità.

Storia del Museo

1913
Gioacchino Murat, nel 1813, aveva fondato la città nuova, ponendo la prima pietra del borgo murattiano. Alla caduta della dominazione francese, i Borbone avevano ampliato il progetto di Murat, definendo l’assetto urbanistico del nuovo quartiere.
Cento anni dopo, il prof. Francesco Nitti e un gruppo di intellettuali baresi raccolgono documenti e materiali per celebrare la Bari dell’Ottocento e l’Unità d’Italia. Si crea così l”Esposizione Storica del XIX secolo”, inaugurata nell’edificio scolastico «Giuseppe Garibaldi».
1919
Per festeggiare la fine della Prima Guerra Mondiale, l’Amministrazione Civica decide di dar vita ad un “Museo Storico”, allestito nelle sale del Teatro Margherita. Alla precedente Esposizione Storica del XIX secolo, si aggiunge adesso una corposa Esposizione di guerra.
1943
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Teatro Margherita viene sequestrato dalle truppe anglo-americane e diventa un circolo ricreativo per militari. Tutto il patrimonio museale viene trasferito nei sotterranei del Castello Normanno-Svevo di Bari.
La confusione e la fretta causano perdite e furti nella collezione museale, che viene accatastata alla rinfusa fino alla fine della guerra, quando il museo riapre per alcuni anni in locali di fortuna del Comune di Bari in Largo Urbano II, nei pressi della Basilica di San Nicola.
1976-1977
La collezione del Museo viene trasferita nell’attuale sede.
2015
Oggi il Museo riapre grazie alla volontà dell’Amministrazione Comunale, con una nuova gestione affidata a privati e un nuovo progetto di allestimento, che include installazioni multimediali.
Concessionaria della struttura museale è la ATS costituista dal Consorzio Idria e dall’Associazione di Promozione Sociale ArTA, a seguito del bando “AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE DEL MUSEO CIVICO DI BARI E DELLA CASA NATALE DI NICOLÒ PICCINNI” emanato dall’Assessorato alle Culture del Comune di Bari nel gennaio 2015.
Il Museo Civico si apre alla città aspirando a diventare un luogo di riferimento della storia e della memoria di Bari, nonché un contenitore culturale dinamico animato costantemente da mostre temporanee, laboratori didattici, eventi e piccole rappresentazioni.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Pianterreno
I cimeli della mostra storica di Bari e Provincia del 1913
Della ricchissima collezione di cimeli esposti nel 1913 sono pervenuti solo poche testimonianze, pertinenti quasi tutte all’ambito bellico. Fra i materiali conservati si segnalano pregevoli esemplari di armi bianche e di armi da fuoco del periodo borbonico, della Guardia Nazionale, del brigantaggio, del periodo moderno.
Le testimonianze della Grande Guerra
Elmetti, maschere antigas, lanterne: i materiali indossati dagli uomini al fronte.
Le campagne d’Africa
Nel 1882 l’Italia inizia l’espansione territoriale in Eritrea, una lontana regione sulle coste del Mar Rosso. Ma la conquista si arresta presto, perchè l’Italia si trova di fronte l’Etiopia, un impero millenario ben organizzato che gli Italiani ribattezzano Abissinia.
Nel 1887 Francesco Crispi riprende la politica coloniale perchè vuole fare dell’Italia una grande potenza. E nel 1889 l’Italia occupa la città di Asmara, che costituisce il primo nucleo della colonia Eritrea. La politica coloniale di Crispi termina con la sconfitta nella battaglia di Adua, nel 1896.
Nel 1911 l’Italia di Giolitti continua l’avventura coloniale e entra in guerra con l’Impero Ottomano, che controllava Tripolitania e Cirenaica, poi unificate nella Libia. La guerra è più dura di quanto previsto e solo nell’ottobre del 1912 viene stipulata la pace e riconosciuta la piena sovranità dell’Italia sulla Libia.
Nel 1935 Mussolini si lancia alla conquista dell’Etiopia. Nonostante l’opposizione della Società delle Nazioni e delle grandi potenze europee, nel 1936 viene occupata Addis Abeba e il 9 maggio Mussolini proclama la costituzione dell’Impero Italiano d’Etiopia, di cui Vittorio Emanuele III viene incoronato Imperatore.
I materiali conservati nel Museo sono frutto di numerose donazioni, soprattutto da parte di generali e militari tornati dalle campagne, come il Generale De Bernardis. Si tratta perlopiù di trofei bellici, portati in Italia come souvenir o come doni esotici. Nel dipinto di Asmara si ritrovano molti dei materiali esposti nella vetrina.
Il primo libro stampato a Bari – XVI secolo “Operette del Partenopeo Suavio”. Primo libro stampato a Bari il 15 ottobre 1535 ad opera del tipografo francese Gilberto Nehou. Per l’occasione Nehou installa, probabilmente presso “le case del Santo Nicola”, la sua stamperia.
Le carte da gioco di Murari – XIX secolo
Matrici in legno e zinco utilizzate per la stampa litografica di carte da gioco. I bozzetti originali e le copie riprodotte illustrano le carte da gioco che la fabbrica Murari stampava a Bari a fine Ottocento.
Le caricature di Frate Menotti
Menotti Bianchi nasce a Bari il 24 settembre 1863. Caricaturista satirico talentuoso, racconta la città con il suo tratto preciso e pungente. Deriva dalla sua esperienza con il giornale umoristico cittadino “Fra Melitone” la sua abitudinte a firmarsi Frate Menotti, seguendo un’usanza anticlericale in voga tra i giornalisti e i caricaturisti dell’epoca. Disegna anche per altre importanti testate, come “Figaro”, “Don Ferrante”, “l’Oggi”.
Primo piano
Donazione Tanzi
La famiglia Tanzi, di origine francese e vissuta a Milano, si trasferisce a Bari, nel XVI secolo, al seguito di Isabella Sforza d’Aragona. Il Museo conserva beni artistici e documentari appartenuti alla famiglia, donati al Museo Storico nel 1935. Sono esposti i ritratti di alcuni membri illustri della famiglia, l’albero genealogico e la veduta di Piazza Ferrarese dell’artista Michele Pepe.
Fondo Antonelli
Il Museo possiede un ricco e prezioso archivio fotografico, nel quale si distingue il prestigioso nucleo del fotografo barese Liborio Antonelli Matteucci. Il Fondo Antonelli è costituito da numerose immagini di chiese e monumenti pugliesi, presentati nella “Esposizione Storica di Bari del XIX secolo” del 1913, e dall’album sulla “Esposizione di Guerra” del 1919, fonte preziosa di fotografie degli ambienti espositivi dell’epoca. A questa raccolta appartiene anche la riproduzione del famoso aeroplano austriaco “Lohener” (riprodotto nella Sala al Pianterreno). Sono conservati inoltre 500 negativi su lastra di
vetro, molti dei quali corrispondenti alle stampe di fotografie del fondo stesso. In esposizione due panoramiche e alcuni scorci di particolare suggestione di Bari Vecchia e del Borgo Murattiano.
INFO
Orari
lunedì-mercoledì-giovedì 10.00-18.00
venerdì e sabato 10.00-19.00
domenica 10.00-14.00
martedì chiuso
Biglietti
Intero 2.50€
Ridotto 1.50€
(previa esibizione di documento attestante una delle seguenti condizioni): visitatori dai 6 ai 25 anni e oltre i 65 anni; membri ICOM e ICCROM; docenti e studenti iscritti alle Accademie delle Belle Arti o a corrispondenti Istituti dell’Unione Europea; docenti e studenti dei corsi di laurea, laurea specialistica, perfezionamento post-universitario e dottorato di ricerca delle facoltà di architettura, conservazione dei beni culturali, scienze della formazione, lettere e filosofia con indirizzo archeologico o storico-artistico; docenti di storia dell’arte degli istituti d’istruzione secondaria superiore; direttori dei musei degli enti locali e dei musei privati.
Gratuito: minori di 6 anni, disabili e accompagnatori, insegnanti che accompagnano le classi in visita, giornalisti in possesso del tesserino, guide turistiche abilitate.
Inaugurazione 14 novembre 2015 ore 17.30
 
Testi dall’Ufficio Stampa Comune di Bari
Niccolò Piccinni, da WikipediaPubblico Dominio, caricata da Oos~commonswiki.
 

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

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