“più eccellente che nissuno altro”: a Palazzo Ducale di Mantova la mostra “Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente”, mentre si restituisce al percorso di visita il Cortile della Cavallerizza

Commento a cura di Alice Ferrari e Giuseppe Fraccalvieri

Grazie alle ultime iniziative di Palazzo Ducale, possiamo finalmente riscoprire sia percorsi tanto amati dai mantovani, quali quelli che affacciano sul lago e sul Cortile della Cavallerizza, sia un’importante figura del panorama cinquecentesco, quella di Giovan Battista Scultori, artista poliedrico oggi poco noto, ma sicuramente degno della massima attenzione.

Cortile della Cavallerizza visto dal Corridore
Cortile della Cavallerizza visto dal Corridore. Foto di Giuseppe Fraccalvieri

Viene infatti restituito al percorso di visita il Corridore con vista sul cortile della Cavallerizza, anche detto “della Mostra”, dove nel Cinquecento si allestivano spettacoli ed eventi, comprese appunto le esposizioni (“la mostra”) di cavalli. Il cortile è oggi noto ai più – si diceva – come cortile della Cavallerizza, nome che prese a partire dal 1701, quando fu adibito a maneggio dal duca Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers.
Ad ogni modo, una vista sempre sorprendente che nasce anche dai dettagli delle colonne tortili, del bugnato e dello stemma frammentario col putto, dettagli che è possibile apprezzare anche grazie al binocolo in sala.

Abbiamo chiesto al Direttore di Palazzo Ducale, Stefano L’Occaso, se Il cortile della Cavallerizza tornerà ad essere fruibile, e anche per eventi non strettamente legati alle iniziative di Palazzo Ducale, come avveniva in passato. Ci ha risposto che

“potrebbe esserlo, compatibilmente con la tutela dello spazio; certamente vogliamo che sia uno spazio vissuto dal pubblico”.

Palazzina della Rustica
Interni della Palazzina della Rustica. Foto di Giuseppe Fraccalvieri

Al contempo, torna fruibile anche una parte della palazzina della Rustica, dove si tiene l’esposizione temporanea dedicata Giovan Battista Scultori.

Incisioni e bulini giustamente occupano la maggior parte degli spazi nelle due sale di questa esposizione temporanea. Uno dei pregi della mostra è anche quello di spiegare nei dettagli la tecnica utilizzata all’epoca.
Altro pregio è quello di evidenziare il contesto storico e le ispirazioni di Scultori, che vanno dal maestro Giulio Romano, ai classici, agli artisti nordici come Albrecht Dürer e Albrecht Altdorfer. La grandezza di Scultori fu evidenziata da Giorgio Vasari che coglie nelle sue stampe

“invenzione, disegno e grazia straordinaria”.

Ampio spazio nel nucleo di stampe esposte è rappresentato da quelle con la sigla IBM (Ioannes Baptista Mantuanus), testimonianza dell’importanza della collaborazione con Giovan Battista Bertani, anche lui allievo del Pippi.
Il gioco delle sigle ha fatto molto discutere la critica sull’attribuzione delle opere: il percorso espositivo permette di fruire delle loro variazioni e di interrogarsi su questo vivace mondo artistico mantovano del Cinquecento.
L’eredità di Giovan Battista Scultori, nell’incisione e nell’oreficeria, passò oltre che ai figli (l’esposizione mostra una stampa della figlia Diana col commento del padre), a Giorgio Ghisi, il quale rielaborò alcuni disegni originali del primo, realizzandone nuove incisioni.

L’anima artistica di Giovan Battista Scultori fu però multiforme, di scultore (ad esempio, a Palazzo Te) e orefice (ad esempio, presso il Duomo di Verona). La sua abilità in questo fu sottolineata da Pietro Carnesecchi che lo descrive come

“quello che fa crocifissi di rilievo più eccellente che nissuno altro scultore di tempi nostri”.

Molto di lui è anche andato perso: ad esempio non possiamo oggi fruire dei suoi apparati effimeri, scenografie, che Bertani definiva “senza pari in tutta Italia” e che allietavano gli eventi e le feste gonzaghesche.

Sulle tracce di questo artista, ci siamo fatti guidare dal Direttore di Palazzo Ducale, Stefano L’Occaso, che ringraziamo per averci spiegato che

“il suo catalogo è abbastanza ampio, ma moltissime delle sue opere sono inamovibili: grandi sculture in marmo, i bronzi sul tornacoro del duomo veronese, gli stucchi di Palazzo Te, gli stucchi trentini e veneziani…
A mio parere, alcune sue opere – come i crocifissi, per i quali era celebre – si potranno rintracciare in futuro, con un po’ di fortuna. Una prima ipotesi è suggerita in relazione a un bel Crocifisso dorato che oggi si conserva a Vienna, ma al momento non c’è certezza. La questione è resa complessa da ambiguità e omonimie, dalle sue rare firme, dalla poliedricità del suo genio e dalle influenze degli artisti con cui poté collaborare”.

Non una mostra blockbuster, ma sicuramente di grande rilievo per l’importanza storica di questa figura, assai apprezzata nel suo tempo e oggi quasi dimenticata.


Apre la mostra Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente a Palazzo Ducale di Mantova, che si rinnova a conclusione del restauro della Cavallerizza

Con la conclusione del restauro della Cavallerizza e l’apertura della nuova mostra in Rustica si arricchisce ancor di più il percorso di visita di Palazzo Ducale di Mantova

Sabato 20 aprile è il giorno di apertura della mostra “Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente” a Palazzo Ducale di Mantova. Allestita nella Camera di Bacco e nella Stanza delle Due Colonne della Palazzina della Rustica, edificata da Giulio Romano, che fu maestro di Scultori, la mostra ospita un nucleo di opere composto da venticinque stampe, tre lastre su rame dell’artista e oggetti d’oreficeria. L’esposizione è compresa nel percorso di visita di Palazzo Ducale, ora arricchito dallo splendido passaggio lungo il corridore della Cavallerizza appena restaurato con meraviglioso panorama sui laghi. L’offerta museale della reggia dei Gonzaga – senza alcuna modifica del costo del biglietto del museo – si amplia ulteriormente e costituisce ancor più un’occasione unica per turisti, famiglie, studiosi e appassionati d’arte.

Giovanni Battista Scultori (1503-1575) è una figura di eccezionale interesse per la nascita della scuola mantovana d’incisione del XVI secolo e la sua importanza è oggi sconosciuta al grande pubblico. Nell’Italia del Cinquecento, lo Scultori era noto in tutta la penisola e le sue vicende private – come l’arresto nel 1567 da parte dell’Inquisizione – destarono scalpore. Artista di multiforme talento, lo Scultori è citato da Giorgio Vasari nel Cinquecento soprattutto come incisore “discepolo di Giulio Romano” e autore di prove grafiche “molto capricciose” e di “invenzione, disegno e grazia straordinaria”. Lo storiografo aretino riconosce allo Scultori le virtù attribuite allo stesso Giulio, laddove “capriccio” in quel contesto è sinonimo di eccezionale ingegno e sicurezza del fare. La mostra di Palazzo Ducale si pone nel solco di una serie di proposte espositive che illustrano e approfondiscono momenti del passato gonzaghesco meno noti ma meritevoli di studio. Scultori è una di quelle figure, solo apparentemente minori, che ruotano intorno a Giulio Romano e che permettono di comprendere meglio il complesso sistema di produzione artistica messo in atto dal maestro. Molti gli enigmi sul tavolo degli storici dell’arte, alcuni dei quali risolti: il rapporto tra maestro e allievo, ossia tra Giulio e Scultori, il ruolo nell’invenzione delle stampe di un altro importante protagonista del XVI secolo, Giovan Battista Bertani, le finalità ultime delle stampe stesse, forse concepite più come prova di abilità, come biglietto da visita, che non con effettive finalità commerciali. Le incisioni di Scultori, lungi dall’essere un prodotto “popolare”, sono oggi rare e non esiste un solo istituto museale che raccolga tutte le stampe accreditate all’artista. Esse sono qui esposte per la prima volta, grazie alla fondamentale collaborazione dell’Istituto centrale per la Grafica, insieme ad altre solo dubitativamente riferite a Scultori e ad alcune di Giorgio Ghisi, abilissimo allievo dello Scultori.

La produzione grafica di Scultori – afferma il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – è alla base della nascita della “scuola mantovana” del Cinquecento: la scuola che vide l’affermarsi di Ghisi (certamente uno dei grandi protagonisti dell’incisione cinquecentesca) e dei figli di Giovan Battista Adamo e Diana, la quale meriterà una mostra analoga a quella ora dedicata al padre. Con il suo talento proteiforme – fu abile stuccatore ma anche scultore della pietra, incisore, intagliatore, bronzista – Giovan Battista Scultori diffuse l’arte mantovana in vari centri italiani e non solo. Lavorò a Verona, Trento, Venezia, Roma e forse anche in Germania, operando per duchi e vescovi, ma anche per l’imperatore Carlo V. Scultori, definito ai suoi tempi “più eccellente che nissuno altro” nella sua arte, permette quindi di esplorare un mondo, quello della grafica e dell’incisione, che amplia ulteriormente il ventaglio di iniziative e di valorizzazione del patrimonio portato avanti dal museo di Palazzo Ducale di Mantova, grazie a uno straordinario impegno del suo personale, al quale va la mia più profonda gratitudine”.

La mostra è l’occasione per consentire al pubblico di visitare lo straordinario Cortile della Cavallerizza appena uscito da un accurato intervento di restauro. Realizzato con fondi del Piano Stralcio Cultura e Turismo nell’ambito di un ampio finanziamento teso al recupero di ambienti e spazi attualmente non accessibili al pubblico, l’intervento è stato seguito dall’Ufficio Progetti di Palazzo Ducale, coordinato dall’arch. Antonio Giovanni Mazzeri (con la collaborazione dell’arch. Alice Festa), e realizzato dalla ditta BRC S.p.A. di Genova, con l’impegno, tra gli altri, della ditta Carena e Ragazzoni. Si devono all’arch. Daniela Lattanzi (Segretariato Regionale per la Lombardia) la direzione lavori e alla dott.ssa Daniela Marzia Mazzaglia la direzione operativa per gli interventi di restauro delle superfici, mentre il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione è del geom. Antonio Fabbri. Il cortile – uno degli episodi architettonici più sorprendenti del grande complesso gonzaghesco – appare oggi in tutta la sua straordinaria inventiva, con la restituzione delle originarie cromie che conferiscono vivacità al contesto monumentale dei fronti. I presupposti per la genesi della Cavallerizza vanno collocati intorno al 1540, quando si pensò a un “corridore” per collegare la “Loggia dei Marmi” alla Palazzina della Rustica. La realizzazione della Cavallerizza come spazio chiuso su quattro lati sarebbe stata ultimata solo con Giovanni Battista Bertani, l’architetto che succedette a Giulio Romano nel ruolo di prefetto delle fabbriche gonzaghesche, anche se l’attuale aspetto si deve con ogni probabilità alla fine del XVI secolo. Nel frattempo, lo spazio aveva acquisito una funzione specifica: qui erano messi in mostra – da cui la denominazione originaria di “Cortile della Mostra” – i famosi cavalli dei Gonzaga; qui, per esempio, nel 1575 si intrattennero ospiti illustri con «esibizioni dei cavalli di razza e gli esercizi a tale scopo predisposti» (nobilium equorum saltus et apparata in eum finem).

mostra Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente
A Palazzo Ducale di Mantova, la mostra Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente

Mostra Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente e il Cortile della Cavallerizza restaurato 

Partono da sabato 4 maggio 2024 le visite accompagnate a cura del personale di accoglienza e vigilanza di Palazzo Ducale

L’offerta culturale di Palazzo Ducale si amplia ulteriormente con l’attivazione di un servizio di visite accompagnate alla scoperta della mostra appena inaugurata Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente, allestita nella Camera di Bacco e nella Stanza delle Due Colonne della Palazzina della Rustica, e del nuovo percorso di visita che include lo splendido passaggio nel corridore della Cavallerizza sospeso tra il prato del Cortile e i laghi.

Tutti i sabato di maggio (4, 11, 18 e 25) in quattro orari (9.30, 11.30, 14.30 e 16.30) il personale di accoglienza e vigilanza di Palazzo Ducale accompagnerà il pubblico in un itinerario che attraverserà la Loggia di Eleonora e il Corridore della Cavallerizza per giungere nella Palazzina della Rustica e visitare la mostra su Giovan Battista Scultori, dopodiché si proseguirà scendendo al piano terra della Rustica per vedere le stanze decorate all’epoca di Giulio Romano e ammirare il Cortile della Cavallerizza da un diverso punto di vista. L’uscita è prevista dal Giardino dei Semplici.

La visita dura all’incirca un’ora e un quarto, è necessaria la prenotazione all’infopoint tel. 0376 352100 (da martedì a domenica dalle 8.30 alle 13.30), gruppi da 20 persone. La partecipazione alla visita è possibile con biglietto didattica da € 5. Coloro che sono in possesso di biglietto ordinario del museo o abbonamento potranno partecipare senza costi aggiuntivi.

Ritrovo ingresso piazza Castello. Il percorso presenta barriere architettoniche.

dal 20 aprile al 21 luglio 2024

Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente

Palazzina della Rustica, Palazzo Ducale di Mantova

Una mostra a cura di Stefano L’Occaso

in collaborazione con il Ministero della Cultura, Istituto Centrale per la Grafica

con il supporto di Mantova Village

e il patrocinio di Accademia Nazionale Virgiliana, Comune di Mantova

Comunicazioni ufficiali e, ove non indicato diversamente, immagini dall’Ufficio promozione e comunicazione di Palazzo Ducale Mantova. Aggiornato il 29 aprile 2024.

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