HOLY SPIDER, un film per la regia di ALI ABBASI
con
MEHDI BAJESTANI e ZAR AMIR EBRAHIMI

Paese: Danimarca, Germania, Svezia, Francia
Lingua: Farsi

Durata: 117 Minuti
Distribuzione: Academy Two

DAL 16 Febbraio 2023 nei cinema

Holy Spider Ali Abbasi
Il poster del film Holy Spider

SINOSSI

Iran, 2001. Raihimi, una giornalista di base a Teheran, si sposta nella città santa di Mashhad per indagare su un serial killer che uccide le prostitute convinto di liberare le strade dai peccatori per conto di Dio.

Nonostante il numero delle vittime continui ad aumentare, le autorità locali non sembrano aver fretta di risolvere il caso e Raihimi si renderà presto conto che potrà contare solo sulle proprie forze.

Il film è basato sulla storia vera dello “Spider Killer” Saeed Hanaei che ha ucciso 16 donne tra il 2000 e il 2001.

NOTE DI REGIA

HOLY SPIDER è un film sull’ascesa e sulla caduta di uno dei più noti serial killer dell’Iran: Saeed Hanaei.

In senso più ampio, il film è una critica alla società iraniana perché il killer è un uomo molto religioso e un cittadino molto rispettato.

Vivevo ancora in Iran all’inizio degli anni 2000, nei giorni in cui Saeed Hanaei uccideva le prostitute di strada nella città santa di Mashhad. Era riuscito ad uccidere 16 donne prima di essere arrestato e processato e la storia catturò davvero la mia attenzione durante il suo processo. In un mondo normale non ci sarebbero dubbi che un uomo che ha ucciso 16 persone venga visto come colpevole. Ma qui in Iran era diverso: una parte del pubblico e dei media conservatori iniziò a celebrare Hanaei come un eroe. Sostenevano l’idea che Hanaei avesse semplicemente voluto adempiere al suo dovere di persona religiosa ripulendo le strade della città con l’uccisione di queste donne impure. Fu allora che mi venne l’idea di realizzare questo film.

La mia intenzione non era quella di girare un film su un serial killer ma su una società killer seriale. Volevo parlare della misoginia profondamente radicata nella società iraniana, una misoginia che non è specificamente religiosa o politica ma culturale. La misoginia ovunque nel mondo si tramanda attraverso le abitudini delle persone. In Iran abbiamo una tradizione di odio verso le donne. Nella storia di Saeed Hanaei quest’odio è manifestato apertamente e la sua posizione così esplicita scatena reazioni opposte esemplificative della gamma di opinioni della società iraniana: quelle a suo favore e quelle contro di lui.

Saeed Hanaei è al tempo stesso una vittima e un criminale. Come soldato in prima linea nella guerra Iran-Iraq ha sacrificato la gioventù per il paese, per renderlo migliore e dare significato alla propria vita. Ma poi si è reso conto che alla società non importa nulla di lui e che i suoi sacrifici durante la guerra non hanno cambiato nulla. Si ritrova in un vuoto esistenziale nonostante la sua fede in Dio. Saeed si reca alla moschea, piange nella casa di Dio e trova una nuova missione, una missione in nome di Allah.

HOLY SPIDER non vuole fare dichiarazioni politiche contro il governo iraniano. Non incarna l’ennesima critica alle società corrotte del Medio Oriente. La disumanizzazione di gruppi di persone, specialmente la disumanizzazione delle donne, non è qualcosa che succede solo in Iran ma si può ritrovare con diverse variazioni in ogni angolo del mondo.

Ho immaginato il film come una storia specifica con personaggi specifici, non un film “a tema” su determinati problemi sociali. Non mi interessava fare l’ennesimo film sui diversi modi in cui un uomo può assassinare e mutilare una donna, volevo sottolineare la complessità del problema e mostrare le situazioni vissute da entrambe le parti, soprattutto per restituire umanità alle vittime. La storia di Rahimi è altrettanto importante di quella di Saeed. Ho scelto di avvicinarmi a lei e capire come ha affrontato, mentre segue questo caso, i conflitti con se stessa e quelli con la sua famiglia e con la società.

Le vittime di Hanaei non erano genericamente delle donne di strada. Erano donne ognuna con una propria personalità e la mia speranza è quella di restituire loro una parte della dignità e dell’umanità di cui sono state private. Non come fossero delle sante, non come vittime sfortunate, ma come esseri umani come noi.

Holy Spider Ali Abbasi
Il poster del film Holy Spider

CAST ARTISTICO

SAEED Mehdi Bajestani
RAHIMI Zar Amir Ebrahimi
SHARIFI Arash Ashtiani
FATIMA Forouzan Jamshidnejad
SOMAYEH Alice Rahimi
ZINAB Sara Fazilat
ROSTAMI Sina Parvaneh
ZINAB Sara Fazilat
JUDGE Nima Akbarpour
ALI Mesbah Taleb

CAST TECNICO

Regia Ali Abbasi

Sceneggiatura Ali Abbasi & Afshin Kamran Bahrami

Fotografia Nadim Carlsen (DFF)

Montaggio Olivia Neergaard-Holm

Scenografie Lina Nordqvist

Costumi Hanadi Khurma

Trucco Farah Jadaane

Musiche Martin Dirkov

Casting Zar Amir Ebrahimi

Prodotto da Sol Bondy, Jacob Jarek

Produttore Ali Abbasi

Coproduttori Eva Åkergren, Calle Marthin, Peter Possne, Fred Burle, Vincent Maraval, Pascal Caucheteux, Gregoire Sorlat, Olivier Père, Rémi Burah

Produttori Holger Stern, Alexander Bohr, Barbara Häbe, Zar Amir Ebrahimi Produttori esecutivi Ditte Milsted, Christoph Lange

Prodotto da Profile Pictures, One Two Films in coproduzione con Nordisk Film Production, Wild Bunch International, Film i Väst, Why Not Productions, ZDF/ARTE, ARTE France Cinéma in collaborazione con DR Danish Broadcasting Corporation e SVT in associazione con The Imaginarium Films, Rotor Film con il supporto di Danish Film Institute, Eurimages, Medienboard Berlin-Brandenburg, Filmförderungsanstalt, Swedish Film Institute, DFFF, Nordisk Film & TV Fond, MOIN Filmförderung Hamburg Schleswig-Holstein DENMARK, GERMANY, SWEDEN, FRANCE.

Con il supporto di The Creative Europe Programme – MEDIA of the European Union

Testo, video e immagini da Academy Two

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