3 – 4 Novembre 2015
National_Museum_of_Natural_History_(8587341141)
Nuova datazione per i resti di due Neanderthal ritrovati a Saccopastore, nella valle del fiume Aniene, e attualmente nella parte nord-orientale di Roma. Sulla base di una nuova analisi dei depositi sedimentari nei quali si trovavano i resti, questi ultimi risalirebbero a 250 mila anni fa: oltre 100 mila in più di quanto ritenuto finora.
È conseguentemente a quell’epoca che bisogna riferire l’arrivo dei primi Neanderthal in Italia, un arrivo che risulta ora contemporaneo a quello nell’Europa Centrale e Settentrionale. D’altra parte, per Fabrizio Marra gli utensili ritrovati presenterebbero caratteristiche ben più antiche di una datazione a 125 mila anni fa. I Neanderthal furono ritrovati nella cava di ghiaia di Saccopastore tra il 1929 e il 1935. Fino a pochi mesi fa, il Neanderthal più antico in Italia era quello dell’Uomo di Altamura, dalla caverna di origine carsica di Lamalunga, nell’Alta Murgia pugliese.

Lo studio “A new age within MIS 7 for the Homo neanderthalensis of Saccopastore in the glacio-eustatically forced sedimentary successions of the Aniene River Valley, Rome”, di Fabrizio Marra, Piero Ceruleo, Brian Jicha, Luca Pandolfi, Carmelo Petronio, Leonardo Salari, è stato pubblicato su Quaternary Science Reviews.
Link: Quaternary Science Reviews; ANSARAI News; Il MessaggeroCorriere; Repubblica; The Local.it.
Calco del cranio 1 di Saccopastore, foto di Adam Foster (National Museum of Natural History), da WikipediaCC BY 2.0, caricata da Nachosan.
 

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