A 2 km di profondità nel mar Nero, al largo della costa della Bulgaria, gli archeologi hanno ritrovato un relitto rimasto incredibilmente intatto dopo 2.400 anni. La nave di legno si compone di elementi strutturali, fra cui l’albero e i banchi per i rematori, che prima di questa scoperta non erano mai stati trovati in altri esemplari, attestando così il relitto bulgaro come uno dei più completi ritrovati sino ad oggi. La scoperta è stata annunciata lo scorso anno dagli esperti del Black Sea Maritime Archaeology Project che nel corso di varie esplorazioni nel Mar Nero durate tre anni hanno già scoperto più di 60 relitti storici.

La nave raggiunge una lunghezza di circa 23 metri ed è stata attentamente documentata grazie ad un sottomarino a comando remoto dotato di telecamere. Un piccolo frammento di relitto è stato analizzato con il metodo del radiocarbonio ed è databile al V secolo a.C., epoca in cui le poleis greche avevano intensi e proficui rapporti commerciali lungo il Mediterraneo e con le coste del Mar Nero. Dalle immagini acquisite, inoltre, l’imbarcazione appare simile a quelle riprodotte su molti vasi greci.

Bulgaria, nel Mar Nero il più antico relitto intatto del mondo
Bulgaria, nel Mar Nero il più antico relitto intatto del mondo

L’eccezionale stato di conservazione si deve alla composizione chimica dell’acqua, piuttosto insolita, e alla mancanza di ossigeno al di sotto dei 180 metri di profondità che ha così permesso la conservazione della nave che ha appunto circa 2.400 anni. Questo stato chimico dell’acqua, cioè privo di ossigeno, ha  evitato il decadimento degli organici e così la conservazione dopo tutti questi secoli.

L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” è l’unico riconoscimento mondiale dedicato agli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio.

Il Direttore della Borsa Ugo Picarelli e il Direttore di Archeo Andreas Steiner hanno condiviso questo cammino in comune, consapevoli che “le civiltà e le culture del passato e le loro relazioni con l’ambiente circostante assumono oggi sempre più un’importanza legata alla riscoperta delle identità, in una società globale che disperde sempre più i suoi valori”. Il Premio, dunque, si caratterizza per divulgare uno scambio di esperienze, rappresentato dalle scoperte internazionali, anche come buona prassi di dialogo interculturale.

La Cerimonia di Consegna si svolgerà venerdì 15 novembre in occasione della XXII BMTA, a Paestum dal 14 al 17 novembre 2019.

Inoltre, sarà attribuito online uno “Special Award” alla scoperta archeologica che avrà ricevuto il maggior consenso dal grande pubblico attraverso la pagina Facebook della Borsa dal 17 giugno al 30 settembre.

Le cinque scoperte archeologiche del 2018 candidate per la vittoria della quinta edizione sono:

  • Bulgaria: nel Mar Nero il più antico relitto intatto del mondo;
  • Egitto: a sud del Cairo un laboratorio di mummificazione;
  • Giordania: il pane più antico del mondo;
  • Italia: iscrizione e dimore di pregio scoperte a Pompei;
  • Svizzera: la più antica mano in metallo ritrovata in Europa.

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