Nei depositi delle Terme di Diocleziano sono conservati ricchi corredi funerari provenienti dalle necropoli di Castel di Decima e della Laurentina, databili all’VIII e VII secolo a.C. Tra questi quello della cosiddetta Fanciulla nata con Roma.

In questi ultimi anni il Museo Nazionale Romano ha avviato un lavoro sistematico di catalogazione e restauro di un patrimonio unico e raro che permetterà di conoscere meglio alcuni aspetti legati ad un periodo ancora poco noto della storia di Roma, la sua fondazione.

Il partenariato tra il Museo Nazionale Romano, l’Istituto Centrale per il Restauro e la Fondazione Paola Droghetti Onlus ha permesso di recuperare uno dei corredi funerari più importanti della necropoli di Castel di Decima. Si tratta di quello della tomba 359, scoperta nel 1991, prelevata in un grande pane di terra e rinchiusa in un deposito del museo, dentro una cassa di legno, fino al 2021.

La fanciulla nata con Roma
Tomba 359 da Castel di Decima, dopo il restauro. Deposizione femminile in tronco d’albero

La Fondazione Paola Droghetti ha finanziato una Borsa di studio per una giovane restauratrice Carla Torrisi laureata presso l’Istituto Centrale per il Restauro, che ha effettuato lo scavo e il restauro della tomba, sotto la guida delle restauratrici e degli archeologi del Museo Nazionale Romano, in sinergia con la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma e con la Direzione regionale Musei del Lazio. Questa sponsorizzazione ha permesso anche di pubblicare una monografia sulla tomba e produrre un video che racconta la riscoperta, il restauro e lo studio.

L’intera sepoltura è stata asportata in blocco dallo scavo, esigenza dettata dalla presenza di numerosi oggetti del corredo ma anche dalla particolarità della sepoltura avvenuta all’interno di un tronco d’albero.

La fanciulla nata con Roma
Anfora biconica in lamina di bronzo decorata a sbalzo schiacciata dal crollo della copertura della tomba

Il delicato lavoro di microscavo e restauro ha così permesso di non danneggiare i reperti, caratterizzati da avanzati fenomeni di degrado e di preservare anche i resti umani della defunta ritenuti fino ad oggi dissolti nel terreno.

Il restauro ha riservato una sorpresa. Il corredo è risultato composto da un numero superiore di reperti rispetto a quelli identificati negli anni ’90. Inoltre lo studio dei resti umani ha permesso di stabilire l’età della giovane tra i 18 e i 24 anni, morta intorno al 730 a.C.

Da qui il nome della mostra La fanciulla nata con Roma in quanto secondo la data tradizionale Roma fu fondata intorno al 753 a.C. data approssimativa anche della nascita della defunta.

La fanciulla nata con Roma
ornamenti

La fanciulla è stata seppellita dentro un tronco di albero con un vestito ricoperto di gioielli. Tra questi una collana di pendenti di bronzo a forma di animali e di figure umane, una serie di grandi anelli fissati al vestito con delle fibule di bronzo e d’ambra, degli ornamenti in argento per i capelli, ecc. Era accompagnata da un servizio da banchetto con coltelli per il sacrificio, spiedi per la cottura della carne, vasi di bronzo e di ceramica per il consumo del vino.

La fanciulla nata con Roma
Pendente antropomorfo in bronzo

Accanto alle produzioni di Roma e del Latium Vetus, si riconoscono degli oggetti etruschi della zona di Tarquinia e dei vasi di ispirazione greca e orientale di origine campana. L’ambra invece proviene dal mar Baltico. Questo eccezionale contesto permette agli studiosi di ricostruire anche le prime reti di scambi sviluppate da Roma già al momento della fondazione della città.

La mostra è organizzata nell’aula XI bis delle Terme di Diocleziano e vuole presentare i risultati del restauro della tomba e delle attività di ricerca, anche attraverso l’accostamento con vari altri reperti importanti conservati nei depositi del Museo Nazionale Romano.

Sarà aperta per tutta l’estate 2023.

Credits: Museo Nazionale Romano

 

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