Infagottato dal tenue abbraccio delle montagne dell’Inghilterra del Nord-Ovest e dai laghi che tanto ispirarono Wordsworth, Coleridge e De Quincey, Daemon Reade vive a stretto contatto con la sensibility del mondo poetico dei Lake District. Il ritiro filologico-spirituale di Reade è volto a isolarsi dalle turbolenze dei grandi centri cittadini britannici e soprattutto a affinare uno stile di vita meditativo, contemplativo e visceralmente legato agli scritti di un leggendario poeta, William Blake.

La tranquillità incantata in cui vive Reade viene improvvisamente turbata dall’arrivo di un poliziotto che sta indagando sul conto di un curioso serial killer: sul luogo del delitto infatti l’assassino lascia diverse citazioni di William Blake. La polizia ha bisogno del più grande esegeta del poeta e Daemon Reade si lascia magnetizzare dal fascino atavico e misterioso di questo cultore di Blake, nonché spietato assassino al pari di Jack lo Squartatore. Perciò si lascia “arruolare” nell’impresa e ricopre i panni dell’investigatore letterato.

“A Suspicious Character”. Colin Wilson si interessò durante l’arco della sua vita ai crimini di Jack lo Squartatore. Immagine dall’Illustrated London News, in pubblico dominio. L’immagine fa parte di una serie pubblicata dall’Illustrated London News (13 Ottobre 1888) con il titolo generale “With the Vigilance Committee in the East End”.

La Gabbia di Vetro (1966) di Colin Wilson eredita gli stilemi, l’ambientazione e l’architettura narrativa di Riti Notturni (1960) ma si arricchisce di una connotazione alquanto singolare, rifugiandosi in un potentissimo interrogativo: può un uomo che ama e conosce così tanto la poesia essere l’autore di una carneficina? È davvero così malvagio o è il mondo ad esserlo?

Siamo sempre in quella swinging London degli anni sessanta (cfr. Franco Pezzini), tronfia di positivismo borghese e ricca di intrattenimenti vari, dai lucenti locali traboccanti di alcool ai club privati in cui ballare fino all’alba e sedurre chiunque capiti a tiro. Reade si ritrova catapultato in una iper-realtà dei sensi e delle pulsioni dell’uomo, letteralmente schiacciato da questa Sodoma e Gomorra, da questa Londra promiscua e progressista, così agli antipodi alla quiete poetica del nord. Ma non nasce in lui un odio verso questo otherworld metropolitano, bensì una curiosità latente perché in questa gabbia di vetro gli uomini possono vivere tranquillamente quando hanno soddisfatto i loro appetiti, ma diventano letali e famelici quando il richiamo della carne si fa sempre più impellente. E il vetro della cella si incrina, si rompe e l’animale è libero di cacciare. C’è la sensazione che Reade non stia semplicemente indagando per scoprire chi sia il responsabile di questi omicidi, ma che stia costruendo un’esegesi socio-poetica dell’uomo contemporaneo, dell’outsider e dell’uomo qualunque.

Colin Wilson, personificato in Daemon Reade, tratteggia mirabilmente un’antropologia poetica dell’uomo, inteso come ente filosofico, metafisico e particella letteraria. Questa disamina è volta mostrare la natura dualistica della natura umana, da un lato passivo ingranaggio di una società arrugginita e dall’altro forza ferina, struggente e indomabile dell’outsider che usa la sua forza nei modi più grotteschi. È il matrimonio del cielo e dell’inferno, postulato da Blake e reso vivo dal serial killer di Wilson, in costante bilico tra le due forze contrapposte. E badate bene, non sappiamo quale sia l’inferno e il paradiso. Il dubbio è tutto nostro, Wilson ci dona un carnevale di interrogativi. Il bello è proprio questo.

Un libro da divorare in un solo giorno, una storia da assorbire immediatamente e da rileggere per collezionare con calma citazioni, aneddoti e sfumature del mondo poetico ed esoterico di Blake-Wilson. La Carbonio si conferma una realtà editoriale a tutto tondo che offre un catalogo di livello e vario, lasciatevi intrappolare dalla sua gabbia di vetro. Perché non importa dove voi siate, siamo tutti dei prigionieri, nei Lake District o a Londra.

La gabbia di vetro Colin Wilson
La copertina del romanzo La gabbia di vetro di Colin Wilson, edito da Carbonio Editore nella collana Cielo stellato

 

Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.

Ama i gatti e il pistacchio, non importa quale libro stia leggendo, inizierà sempre a contestualizzarlo dall'ascesa di Alessandro Magno. Laureato in storia con una spiccata propensione per la letteratura dell'immaginario e le letterature comparate. Autore presso: https://hyperborea.live/ Redattore presso: https://n3rdcore.it/

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