Museo Virgilio: a Mantova nasce un nuovo polo culturale, dedicato al poeta latino, originario proprio di questi luoghi
Clicca qui per il commento a cura di Giuseppe Fraccalvieri (6 dicembre 2024)
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commento a cura a cura di Giuseppe Fraccalvieri (6 dicembre 2024)
Inaugura il 7 dicembre 2024 (dalle 20 alle 24) a Mantova, in Piazza Erbe, il nuovo Museo Virgilio, con apertura gratuita alla cittadinanza.
Abbiamo avuto la possibilità di farcelo spiegare da chi è stato parte attiva per la sua realizzazione, e cioè il sindaco Mattia Palazzi; la direttrice dei Musei Civici del Comune di Mantova, Veronica Ghizzi; il direttore della Scuola Holden, Alessandro Mari; lo scrittore e studioso d’arte Giovanni Pasetti e per l’Accademia Virgiliana il noto divulgatore locale, Stefano Scansani.
Il nuovo luogo culturale si esprime con una natura multimediale e interattiva e vuole guardare al futuro, di modo che il poeta latino possa parlare non solo al glorioso passato, ma alle nuove generazioni. Non solo agli studiosi, ma pure ai curiosi.
Un albero per il presente e il futuro
La leggenda narra di un sogno premonitore alla nascita di Virgilio: un albero, che in brevissimo tempo diventa già grande. Non a caso proprio l’albero è stato scelto come simbolo di questo Museo, un simbolo che è stato ben integrato negli allestimenti, con creatività e colore.
Questo presagio dell’albero già ci parla di Virgilio e del suo immenso successo, di un poeta che già in antichità fu celebre e poi per secoli famoso, per usare le parole di Pasetti.
Come ha spiegato il direttore Mari, il poeta latino dal suo seggio sembra guardarci, e potrebbe essere facile sentirci inadeguati. Uno degli aspetti fondamentali in questo Museo Virgilio è stato quindi quello di renderlo aperto a quante più fette di pubblico possibile. Coinvolgendo gli studiosi come i curiosi, per usare le parole del sindaco.
La direttrice Ghizzi ha spiegato che non si è trattato di un compito semplice, ad ogni modo, che ha richiesto la più piena collaborazione tra le parti in causa.
Questo sguardo al futuro è stato sottolineato a più riprese dai succitati protagonisti, e in effetti pare presupposto necessario perché un Museo possa avere qualcosa da dire ai nostri tempi, a maggior ragione nel panorama di una offerta culturale ricchissima, come quella di una città come Mantova.
Si fa presto a dire Virgilio
Poeta, vate, mago, profeta, guida. Virgilio è stato nei secoli tutto questo, e per molti versi lo è tuttora. Una complessa ma ben strutturata infografica negli allestimenti permette di apprezzarne tutti questi aspetti.
Il poeta latino, in grado di primeggiare in diverse forme di letteratura, vede così le otto sale che costituiscono l’allestimento dedicate alle sue tre opere più celebri come alla sua figura: Foyer, Incipit, Bucoliche, Georgiche, Intermezzo, Eneide, Leggenda di Virgilio, Gran Finale.
La letteratura è sicuramente protagonista delle otto sale, e in particolare, ovviamente, delle tre dedicate a Bucoliche, Georgiche ed Eneide: lì troveremo anche codici tra i più preziosi.
La natura multimediale del Museo (fruibile più facilmente anche coi QR Code e la app My Virgilio) si esplica attraverso le diverse opere presenti: sculture, affreschi, volumi, monete. Ciascuna viene corredata dalle didascalie e da spiegazioni più generali, sia audio che video. Insomma, c’è molto da guardare, ma pure da leggere e da ascoltare. C’è anche da giocare, con quiz e altre applicazioni.
Molto interessante, in particolare, la mappa interattiva dei luoghi virgiliani nel globo, che permetterà a chi voglia di proseguire il suo viaggio alla scoperta dei luoghi del multiforme poeta latino.
Anche il suo ritratto ci appare sfuggente: attribuirgli un’opera o dei lineamenti non è mai cosa semplice. Talvolta lo troviamo rappresentato giovane e con tratti efebici. Nelle sue raffigurazioni in età adulta ci troviamo in terreni assai incerti: intanto, in pochi metri attorno e all’interno del Palazzo, di queste ultime ne ritroviamo ben tre.
Questa natura multimaterica e multimediale pare ben sposarsi alla multiforme figura di Virgilio, e permette di cogliere un’impressione del suo ampio e duraturo impatto culturale. Regina resta però sempre in questo caso la letteratura, ricevendo ampio spazio e mostrando come si possa parlare di questa materia in modo innovativo.
Non è qualcosa di scontato, perché se è vero che esistono sicuramente musei dedicati ai grandi letterati, probabilmente la maggior parte di noi, nel pensare ai musei, vedrà il suo pensiero correre all’arte o all’archeologia.
Un palazzo restituito alla cittadinanza
Il Museo Virgilio ha sede presso il Palazzo del Podestà, e di tanti luoghi che si sarebbe potuto scegliere, questo è senza dubbio quello per il quale il collegamento a Virgilio viene logico e naturale, innanzitutto da un punto di vista storico.
Il Palazzo del Podestà sorge nel Duecento per opera di Laudarengo Martinengo, e sull’edificio ritroviamo una scultura e una iscrizione, entrambe dedicate al poeta latino. Siamo nell’età comunale, in una città che scopre la libertà e la democrazia, e il palazzo ricopre anche il ruolo di luogo dove viene amministrata la giustizia.
Ci spiega la direttrice Ghizzi di come Virgilio abbia qui ricoperto la figura quasi di un santo laico, dai tratti idealizzati. Col Rinascimento e i Gonzaga, questo luogo viene poi denominato proprio Palazzo di Virgilio.
Questa però è solo una faccia della medaglia: l’altra faccia ci racconta di un edificio pesantemente colpito dal terremoto del 2012, e che, come ha spiegato il sindaco Palazzi – grazie a un piano ventennale posto in essere nel 2016, anno di Mantova come capitale italiana della cultura – ha permesso di attuarne lo straordinario recupero e quindi la creazione del Museo. I presenti hanno quindi ricordato l’architetto Italo Rota, che aveva lavorato per recuperarlo e collegarlo a Palazzo della Ragione.
Questo Museo Virgilio permette anche la fruizione dello stesso Palazzo del Podestà: straordinari innanzitutto i lacerti di affreschi ritrovati dopo il terremoto del 2012, nella sala dove si è posto il trono di Virgilio del II secolo a. C., in marmo di Chio. Data la recente scoperta, questi affreschi li stanno ancora studiando. Rappresentano da una parte i mesi con vivide storie stagionali, mentre dall’altra abbiamo scene di guerra. Da non perdere anche lo stemma del Podestà di origine fiorentina Gabriele Ginori (1493-97).
Oltre a questo, è possibile fruire di nuovi scorci e nuove viste incantevoli sulla città, che siamo sicuri presto diverranno scatti sui social network. Non solo panorama, però: vicino alle finestre, un pannello spiega i palazzi che costituiscono la visuale.
Pare altresì necessario – a parere di chi scrive – porre l’attenzione sul fatto che finalmente questo palazzo, dalla grande rilevanza storica per la città, torni dopo un tempo quasi imprecisato ad essere pienamente e facilmente visitabile dal pubblico.
Grande attenzione è stata posta al tema dell’accessibilità: purtroppo il luogo non era di quelli che si prestassero maggiormente allo scopo e in alcuni casi ci si è dovuti arrendere (in alternativa si sarebbe dovuto operare in maniera permanente sulla struttura). Vi è quindi un ascensore che permette di fruire dei diversi piani del Palazzo, mentre le audioguide raccontano nel dettaglio quanto viene esposto. E anche quanto nella stanza successiva, quando l’accessibilità viene meno.
A proposito di restituzioni di spazi, il sindaco Mattia Palazzi ha colto l’occasione per annunciare le prossime, ovvero le fruttiere di Palazzo Te e un altro museo di arte contemporanea, per una città che punta sempre più a un’offerta turistica di carattere internazionale.
Una città, un poeta
Come mai soltanto adesso? Se a qualcuno venisse anche solo di pensare che la città lombarda magari non ci tenesse molto al poeta a cui ha dato i natali, consiglierei di guardare meglio attorno. Non solo a lui è dedicato l’illustre Liceo Classico, ma il nome di Virgilio campeggia letteralmente ovunque: nelle località, nei boschi, oltre che nei marchi delle aziende, come ha ricordato anche il divulgatore Stefano Scansani.
Lo stesso Palazzo del Podestà che ospita il Museo era dal Quattrocento, come si è visto, Palazzo di Virgilio. E allora perché soltanto adesso un Museo dedicato a Virgilio? Non pare facilissimo dirlo: probabilmente a ciò avrà contribuito una eredità culturale non esclusivamente legata a un unico luogo; o forse la natura innanzitutto letteraria del contributo culturale di Virgilio oppure ancora perché le sue tracce archeologiche ed artistiche sono sparse un po’ ovunque nel mondo.
Le tanto bistrattate nuove tecnologie vengono qui in nostro soccorso, riuscendo a ridurre le distanze e i secoli, e a permettere di riunire – per quanto ragionevolmente possibile – il tutto in un unico contenitore.
Quali che siano le ragioni, Pasetti spiega che si tratta di un grande regalo che Mantova fa a se stessa, facendo ritornare Virgilio al centro di una città che spesso lo ha celebrato, ma che non aveva ancora un polo dedicato.
Il latino
Qualcuno potrebbe notare come si sarebbe potuto dare maggior spazio negli allestimenti al latino, ad esempio sui pannelli. È una domanda che ci siamo posti anche noi, e l’abbiamo girata proprio alla direttrice dei Musei Civici, Veronica Ghizzi, che ci ha spiegato come si sia trattato di una scelta di maggior condivisione e inclusione, per permettere a tutti di fruire immediatamente dei versi di Virgilio: il latino non è però certo assente, e lo ritroviamo non solo nelle audioguide, ma pure nello spazio sonoro del Museo. Ad ogni modo, i testi di Virgilio sono facilmente reperibili online, e i riferimenti delle citazioni sui pannelli permettono di ritrovarli rapidamente, per cui a parere di chi scrive si tratta di un falso problema.
Un punto di partenza
L’apertura di un Museo è sempre una buona notizia, come sottolineato dal sindaco Palazzi, e a maggior ragione in tempi di risorse non infinite.
Per quanto l’esperienza del Museo Virgilio sia sicuramente entusiasmante, per l’importante riscoperta e recupero di questi magnifici spazi cittadini e per la dedicazione finalmente di un museo alla figura del grande poeta latino, si tratta di un punto di partenza, come ci ha spiegato la direttrice dei Musei Civici, Veronica Ghizzi.
Il Museo è qui un servizio ai cittadini, e non è stato semplice, anche nel creare un allestimento che fosse reversibile.
Ogni tre mesi, ad esempio, le biblioteche locali si alterneranno nel prestare i loro volumi al Museo, mentre le nuove tecnologie permetteranno aggiornamenti anche rapidi. A parere di chi scrive, molte altre iniziative avranno sicuramente luogo qui, e nel contesto di grande collaborazione tra tutte le istituzioni culturali e politiche, cittadine e regionali, questo Museo saprà sicuramente trovare il suo spazio nella ricchissima offerta culturale mantovana.
MUSEO VIRGILIO
Palazzo del Podestà – Mantova
Inaugurazione: sabato 7 dicembre 2024
A Mantova nasce uno spazio culturale nuovo, multimediale e innovativo, dedicato a Virgilio
Per cominciare c’è il meraviglioso Palazzo del Podestà nel pieno centro di Mantova, che sabato 7 dicembre 2024 finalmente riapre alla popolazione dopo un sofisticato processo di consolidamento e restauro. E poi, proprio in questo palazzo storico, c’è il nuovo spazio culturale e innovativo intitolato a Virgilio, il grande poeta latino, che la città ha deciso di dedicargli.
Del resto, il legame tra Palazzo del Podestà e Virgilio è tanto profondo quanto vivo: non è un caso che il palazzo, a partire dal Quattrocento, fosse conosciuto appunto con l’appellativo “Palazzo di Virgilio”. E adesso il palazzo riapre inaugurando un percorso spazio-temporale nell’opera e nella leggenda del poeta che, per Mantova, è stato figlio e amico, vate e modello.
Lo storytelling e il design di Museo Virgilio sono stati realizzati da Scuola Holden, che li ha pensati come un’esperienza di scoperta che mette al centro visitatrici e visitatori. Si parte da una domanda piuttosto elementare, eppure vertiginosa: chi c’è dietro a questo nome che ci insegnano fin dai primi anni di scuola? Chi era davvero quest’uomo? La risposta si snoda in otto sale che, come singoli capitoli di una storia, accompagnano e immergono i visitatori nella vita e nella scrittura di Virgilio, nella sua sensibilità e nelle sue idee, nella sua epoca, ma anche nella nostra: Foyer, Incipit, Bucoliche, Georgiche, Intermezzo, Eneide, Leggenda di Virgilio, Gran Finale.
«Riconoscere, rendere vitali le basi storiche e il sentimento su cui si è formata la “civiltà mantovana” è un tema sul quale il Comune di Mantova sta lavorando molto. Connettiamo esperienze, intelligenze. Costruiamo alleanze, nazionali e internazionali. E lo faremo anche tornando a ragionare di Virgilio, perché è un dovere farlo, da mantovani, e perché ritroviamo oggi, in questo tempo, valori e messaggi universali sui quali ancora si gioca parte del futuro di questa terra» dichiara Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova.
«Oggi i musei sono spazi di dialogo critico sul passato ma proiettati al futuro. Sono luoghi per la salvaguardia dei ricordi, per le generazioni future, ma anche il posto dove prendere atto delle sfide del presente. I musei sono fatti così: possono essere musei di tutti solo se promuovono la conoscenza, il pensiero critico, la partecipazione e il benessere della comunità» dice Veronica Ghizzi, Direttrice dei Musei Civici di Mantova, nel Comitato Scientifico di Museo Virgilio.
L’APP MUSEO VIRGILIO
Museo Virgilio vive nella cornice di un luogo eccezionale, non c’è dubbio, ma potremmo dire che non si accontenta dello spazio fisico: è stato infatti sviluppato anche un ambiente digitale ad hoc, una app che consente di accedere a contenuti multimediali che aumentano in maniera significativa l’esperienza di visita. Basta un semplice gesto per scaricare l’app Museo Virgilio sullo smartphone e ritrovarsi protagonisti, decidere quali storie o informazioni approfondire, saperne di più sul Palazzo e sulle meraviglie che custodisce. Ogni pannello, ogni postazione, ogni teca è affiancata da un QR Code che spalanca dettagli, curiosità, studi, esperienze sonore e visive, con un’offerta che ha un piano di aggiornamenti continuo.
UNA STORIA, TANTE STORIE
Museo Virgilio è una storia che si basa anzitutto sulle parole, sulla poesia, sulle pagine di Virgilio che ciascuno di noi, almeno una volta, ha incontrato nella vita. Per questo, le tre sale principali del museo sono dedicate alle tre opere virgiliane, tra le più famose e influenti della letteratura latina: Bucoliche, Georgiche ed Eneide. L’occasione per chi si avventura in queste sale è scoprire (e riscoprire) le tre opere leggendo, ascoltando installazioni sonore e contenuti audio, guardando video, interagendo con postazioni touchscreen e scegliendo cosa portare via con sé grazie all’app Museo Virgilio. Inoltre, c’è sempre la possibilità di approfondire le quattro dimensioni che ciascuna opera condensa: Vivere, che fa immergere nel contesto storico in cui l’opera è nata; Pensare, che entra nel cuore delle idee e delle filosofie dietro le parole; Scrivere, che esplora modelli letterari e stile; Restare, che proietta le opere virgiliane nei secoli, fino al nostro presente, indagando l’eco e il dialogo che hanno generato e generano ancora oggi.
LA LEGGENDA DI VIRGILIO
Oltre alle tre opere di Virgilio che fanno da perno del percorso museale c’è poi la cosiddetta Leggenda di Virgilio, ossia in quanti e quali modi la figura del poeta è stata reinterpretata da studiosi, pensatori, scrittori che lo hanno eletto ora a Profeta, ora a Mago, ora a Guida e, per Mantova, Vate. La sala propriamente dedicata alla leggenda ospita una grande mappa che si sforza di catturare la “magnitudo” e la complessità della fortuna virgiliana nei secoli – in altre parole, la vitalità che Virgilio ha provocato dopo la sua morte. Ci si trova di fronte a una quarantina di opere tra letterarie e artistiche che raccontano il “Virgilio dopo Virgilio” dal Medioevo fino ad oggi. E grazie alla postazione interattiva dedicata, chi vuole può soffermarsi su ciascuna opera per saperne di più.
I REPERTI E LO SPAZIO RACCONTA
Ovviamente, nella storia che il museo racconta hanno un ruolo preminente anche i Reperti virgiliani che si incontrano sala dopo sala, alcuni dei quali di particolare rilievo: dal Virgilio in Cattedra databile tra XII e XIII secolo al cosiddetto Trono di Virgilio del II secolo a.C., dalle monete gonzaghesche con effige di Virgilio del XV e XVI secolo a un frammento di affresco con il volto del poeta del 1540, dal Busto di Virgilio della prima metà del XVI ai volumi antichi delle sue opere: tutte testimonianze concrete di come noi umani non abbiamo mai smesso di guardare al poeta, di sentirlo vicino, di alimentare la sua leggenda. Testimonianze che trovano in Museo Virgilio dimora definitiva.
Ma anche il palazzo che ospita il museo è, di per sé, un monumentale reperto che sa raccontarci, nelle sue tante stratificazioni, la storia di una città e di un’umanità che continua a evolvere. Ecco perché, lungo il percorso, s’incontrano approfondimenti specifici intitolati Lo spazio racconta dove, se ci si mette pazientemente a osservare o ascoltare, si possono scoprire gli inestimabili segreti del Palazzo. Il più rilevante è senz’altro il ciclo degli affreschi che decora la Sala Intermezzo, un soppalco di nuova costruzione che ci porta alla giusta altezza e alla giusta distanza per apprezzare degli affreschi medioevali che nessuno aveva mai potuto ammirare fino al 2012, quando i lavori di consolidamento del palazzo dopo un terremoto li hanno riportati alla luce lasciando a bocca aperta esperti e appassionati.
GRAN FINALE: MY VIRGILIO E VIRGILIO GLOCAL
Nel Gran Finale, ossia l’ultima sala del Museo, ci si ritrova di fronte a un’installazione che è conclusione ideale e, al tempo stesso, apertura a tutto quel che esiste al di fuori delle mura di Palazzo del Podestà. Infatti, grazie all’app del museo, visitatrici e visitatori hanno costantemente la possibilità di costruirsi un’idea personale di Virgilio attraverso il percorso My Virgilio: QR Code che, chiedendoci di esprimere quanta vicinanza sentiamo rispetto ad alcuni tratti del poeta, a poco a poco ci permettono di definirne un profilo. Il Virgilio Nascosto, riflessivo, che sceglie di vivere in disparte per trovare pace; il Virgilio Maestro, studioso, che scrive e sperimenta e inconsapevolmente prepara la propria immortalità, diventando guida e vate per chi viene dopo di lui; il Virgilio Epico, che decide di votarsi a uno scopo più grande, diventa voce della Storia e dello Stato, con il sogno di fare del pubblico una comunità; e il Virgilio Umano, che sa guardare dentro gli esseri umani e che nobilita le passioni, i turbamenti, le fragilità, gli ideali. Ma non solo. Se è vero che c’è un po’ di Virgilio dentro ognuno di noi, è altrettanto vero che Virgilio esiste al di fuori di Palazzo del Podestà, che semmai ha l’ambizione di diventare un punto di aggregazione di contenuti e luoghi virgiliani. Ecco perché, accanto all’installazione del Gran Finale, troviamo anche il Virgilio Glocal, cioè una mappa interattiva che suggerisce a visitatrici e visitatori quali luoghi virgiliani possono esplorare a Mantova, in Italia e nel mondo, anche utilizzando come filtro il profilo che si è scelto durante il percorso: Luoghi d’infanzia e Dimore (Virgilio Nascosto); Opere e Reperti a Mantova (Virgilio Maestro); Musei e Palazzi che raccontano il mito di Virgilio e la Rotta di Enea (Virgilio Epico); Piazze, Statue e Monumenti (Virgilio Umano).
VISITATRICI E VISITATORI
Il senso dell’esperienza museale, anzi di questa storia museale, vuole che chi entra a Palazzo del Podestà diventi parte attiva e integrante della visita, o meglio che diventi un protagonista della storia. Sono tanti e diversi i modi in cui visitatrici e visitatori possono interagire coi contenuti nella misura in cui desiderano, e approfondendoli in base ai propri interessi e alle proprie curiosità. E le audio-descrizioni e gli approfondimenti testuali, visivi e uditivi a cui si accede attraverso l’app del museo lo rendono non soltanto interattivo: ne fanno uno spazio accessibile a tutti, per coinvolgere a 360 gradi ogni tipologia di visitatore.
Uno spazio che, negli anni, si arricchirà senz’altro di nuovi contenuti, sale, implementazioni e aggiornamenti – perché la volontà non è inaugurarlo, ma tenerlo vivo. Per chi, adulto o bambino, sente un legame con Virgilio e con Mantova.
Il progetto è promosso dal Comune di Mantova, in collaborazione con il Comitato Virgilio, con il sostegno di Fondazione Banca Agricola Mantovana, Regione Lombardia, Gruppo Tea.
7 dicembre 2024: apertura gratuita alla cittadinanza dalle ore 20.00 alle ore 24.00
Giorni e orari di apertura:
Giovedì – lunedì dalle ore 9.00 alle ore 18.30
Martedì – mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 15.30
La biglietteria chiude mezz’ora prima del museo.
Biglietti:
Intero € 8
Ridotto € 5*
Ridotto speciale € 3 (studenti tra i 12 e i 18 anni)
Omaggio (bambini fino agli 11 anni)
*Per usufruire della tariffa ridotta è necessario esibire i documenti o le tessere richieste:
– Visitatori oltre i 65 anni
– Gruppi da 15 a 25 persone
– Un accompagnatore per persona con disabilità in possesso di Disability card
– Cittadini residenti nel Comune di Mantova o del Comune di BorgoVirgilio
– Possessori delle tessere soci TCI, FAI, biglietto del PARCOMUSEO VIRGILIO (valido per 3 mesi da emissione)
Per info: +39 0376 338779
Museo Virgilio
Palazzo del Podestà,
Piazza Erbe 4, Mantova
dal 7 dicembre 2024
www.museovirgilio.it
Informazioni ufficiali e foto (ove non indicato diversamente) dall’Ufficio Stampa del Comune di Mantova