16 Marzo 2016
Scienziati investigano un cimitero dell’élite vecchio di millenni

È qui che gli archeologi hanno scoperto la spada più antica in territorio polacco. Era in una delle tombe appartenenti alle élite della comunità che abitava la valle del medio Oder, 3.600 anni fa. Ora, un progetto di ricerca più ampio permetterà di espandere la conoscenza della vita quotidiana della comunità.
Secondo gli archeologi, c’erano grandi movimenti di popolazioni nell’Europa Centrale della metà del secondo millennio a. C. Si crede che le comunità locali legate all’agricoltura e all’allevamento fossero attaccate da popolazioni nomadi. Tracce di questi eventi vengono scoperte durante gli studi degli insediamenti di quel periodo – sotto forma di distruzioni e incendi. Dallo stesso periodo provengono tesori ritrovati in gran quantità, probabilmente nascosti in fretta e per paura degli invasori.

La spada più antica della Polonia, nota dal contesto funerario. È lunga circa 52 cm. Foto di T. Kulik
A Górzyca (provincia di Lubusz), nel 2008, gli archeologi cominciarono le ricerche per il recupero, in connessione con un progetto di costruzione in programma. Scoprirono un esteso cimitero di guerrieri nomadi che nella prima metà del secondo millennio preoccupavano i popoli dell’Europa. Gli archeologi definiscono questa comunità come la cultura dei tumuli.
Finora, nel medio Oder (NdT: in polacco, Odra) solo pochi cimiteri noti e tombe individuali erano associati a questa cultura. Ecco perché la scoperta a Górzyca è molto importante per i ricercatori. Nel 2008-2010, durante tre stagioni di ricerca, gli archeologi hanno scoperto 35 tombe.
“Il cimitero è unico non solo per il numero di sepolture. Abbiamo anche notato un’ampia varietà di forme di costruzione delle tombe, che può indicare lo status sociale dei morti sepolti in queste tombe” – così ha spiegato Krzysztof Socha, un archeologo che ha guidato gli scavi a Górzyca.

PAP © 2016 /
Alcune tombe avevano la forma di scatole di pietra, altre erano rivestite da pietre pavimentarie. Gli archeologi hanno anche ritrovato estese case dei morti – strutture costruite in pietra e legno, che copiavano le case contemporanee. È interessante che i riti funerari fossero pure differenti – i defunti ritrovati a Górzyca erano inumati o cremati. La cremazione fu probabilmente favorita nel periodo successivo.
Nella necropoli riposavano le élite della comunità, alle quali gli archeologi si riferiscono come “aristocrazia militare”, che consisteva in un gruppo di guerrieri e nelle loro famiglie. Secondo i ricercatori, il cimitero di Górzyca era probabilmente il luogo di sepoltura di diverse generazioni di famiglie.
Tra i beni funerari gli archeologi hanno scoperto un gran numero di oggetti fatti di bronzo – un totale di oltre 100 oggetti o loro frammenti. Questi sono principalmente armi, strumenti, ornamenti del corpo o dei vestiti. Tra questi c’è la più antica spada della Polonia, nota dal contesto funerario, ma ci sono anche pugnali e asce.
“Siamo a metà strada nel progetto, nel quale abbiamo condotto molte analisi specializzate. Di conseguenza, e tra le altre cose, sapremo l’origine dei morti seppelliti nel cimitero – l’analisi del contenuto di isotopi di stronzo è assolutamente pioneristica per le sepolture in territorio polacco da quel periodo – l’Età del Bronzo” – ha affermato Socha.
Gli studi programmati comprendono pure i dettagli circa il periodo in cui il cimiterò fu operativo – le analisi al C14 di materiale osseo e di carbone dalle tombe saranno effettuate. “Questo ci fornirà la più grande serie di datazioni al radiocarbonio per un cimitero da quel periodo in Polonia” – ha aggiunto Socha.
I ricercatori daranno anche uno sguardo più da vicino ai frammenti di ceramica, agli oggetti in selce e bronzo – spiegheranno il loro scopo e l’origine delle materie prime utilizzate. I naturalisti sono stati pure invitati a lavorare a questo progetto. La ricerca geologica, geomorfologica e palinologica delle immediate vicinanze del sito permetterà di ricostruire l’ambiente geografico e naturale originale.
Alla fine dell’anno, i risultati delle analisi saranno pubblicati e resi disponibili per il download, senza costi, in formato PDF.
Il progetto è portato avanti dalla filiale di Lubusz dell’Associazione Scientifica degli Archeologi Polacchi, che ha ricevuto finanziamenti per questo compito dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Culturale Nazionale. Il finanziamento è in cooperazione con il Comune di Górzyca e il Museo della Fortezza di Kostrzyn.
Traduzione da PAP – Science & Scholarship in Poland. PAP non è responsabile dell’accuratezza della traduzione.

A Górzyca (provincia di Lubusz), nel 2008, gli archeologi cominciarono le ricerche per il recupero, in connessione con un progetto di costruzione in programma. Scoprirono un esteso cimitero di guerrieri nomadi che nella prima metà del secondo millennio preoccupavano i popoli dell’Europa. Gli archeologi definiscono questa comunità come la cultura dei tumuli.
Finora, nel medio Oder (NdT: in polacco, Odra) solo pochi cimiteri noti e tombe individuali erano associati a questa cultura. Ecco perché la scoperta a Górzyca è molto importante per i ricercatori. Nel 2008-2010, durante tre stagioni di ricerca, gli archeologi hanno scoperto 35 tombe.
“Il cimitero è unico non solo per il numero di sepolture. Abbiamo anche notato un’ampia varietà di forme di costruzione delle tombe, che può indicare lo status sociale dei morti sepolti in queste tombe” – così ha spiegato Krzysztof Socha, un archeologo che ha guidato gli scavi a Górzyca.

Alcune tombe avevano la forma di scatole di pietra, altre erano rivestite da pietre pavimentarie. Gli archeologi hanno anche ritrovato estese case dei morti – strutture costruite in pietra e legno, che copiavano le case contemporanee. È interessante che i riti funerari fossero pure differenti – i defunti ritrovati a Górzyca erano inumati o cremati. La cremazione fu probabilmente favorita nel periodo successivo.
Nella necropoli riposavano le élite della comunità, alle quali gli archeologi si riferiscono come “aristocrazia militare”, che consisteva in un gruppo di guerrieri e nelle loro famiglie. Secondo i ricercatori, il cimitero di Górzyca era probabilmente il luogo di sepoltura di diverse generazioni di famiglie.
Tra i beni funerari gli archeologi hanno scoperto un gran numero di oggetti fatti di bronzo – un totale di oltre 100 oggetti o loro frammenti. Questi sono principalmente armi, strumenti, ornamenti del corpo o dei vestiti. Tra questi c’è la più antica spada della Polonia, nota dal contesto funerario, ma ci sono anche pugnali e asce.
“Siamo a metà strada nel progetto, nel quale abbiamo condotto molte analisi specializzate. Di conseguenza, e tra le altre cose, sapremo l’origine dei morti seppelliti nel cimitero – l’analisi del contenuto di isotopi di stronzo è assolutamente pioneristica per le sepolture in territorio polacco da quel periodo – l’Età del Bronzo” – ha affermato Socha.
Gli studi programmati comprendono pure i dettagli circa il periodo in cui il cimiterò fu operativo – le analisi al C14 di materiale osseo e di carbone dalle tombe saranno effettuate. “Questo ci fornirà la più grande serie di datazioni al radiocarbonio per un cimitero da quel periodo in Polonia” – ha aggiunto Socha.
I ricercatori daranno anche uno sguardo più da vicino ai frammenti di ceramica, agli oggetti in selce e bronzo – spiegheranno il loro scopo e l’origine delle materie prime utilizzate. I naturalisti sono stati pure invitati a lavorare a questo progetto. La ricerca geologica, geomorfologica e palinologica delle immediate vicinanze del sito permetterà di ricostruire l’ambiente geografico e naturale originale.
Alla fine dell’anno, i risultati delle analisi saranno pubblicati e resi disponibili per il download, senza costi, in formato PDF.
Il progetto è portato avanti dalla filiale di Lubusz dell’Associazione Scientifica degli Archeologi Polacchi, che ha ricevuto finanziamenti per questo compito dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Culturale Nazionale. Il finanziamento è in cooperazione con il Comune di Górzyca e il Museo della Fortezza di Kostrzyn.
Traduzione da PAP – Science & Scholarship in Poland. PAP non è responsabile dell’accuratezza della traduzione.