Nuove prove, provenienti dai mortai in pietra dalla grotta di Raqefetnel distretto israeliano di Haifa, suggeriscono che le pratiche di preparazione della birra nel Mediterraneo Orientale possano datarsi addirittura a 13 mila anni fa.

Così secondo un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Archaeological Science: Reports, che sposterebbe quindi queste pratiche di birrificazione a più di cinquemila anni da quelle che fino ad oggi erano considerate le più antiche prove in merito. Le collocherebbe pure a migliaia di anni prima della fondazione di villaggi sedentari e dell’agricoltura cerealicola.

Le bevande alcoliche e fermentate giocarono un ruolo fondamentale nelle feste e negli eventi sociali delle società agricole e urbane del passato, ma le loro origini continuano ad essere elusive. Si è persino speculato a lungo, in passato, sul fatto che proprio il bisogno di birra sia stato lo stimolo dietro la domesticazione dei cereali, ma si tratta di ipotesi controverse.

Nel caso in questione i ricercatori hanno esaminato tre mortai in pietra da un sito con sepolture risalenti alla cultura Natufiana, presso la grotta di Raqefet (13.700-11.700 anni prima del tempo presente), frequentata da un gruppo di foraggiatori semi-nomade. I risultati delle analisi rilevano che i Natufiani sfruttavano almeno sette taxa vegetali, comprendenti: frumento od orzo, avena comune, legumi, e piante dalle quali ricavavano fibre come il lino. In particolare, le analisi hanno dimostrato che i tre mortai erano impiegati per la conservazione dei cibi e per la preparazione della birra a partire da frumento/orzo. I cibi erano probabilmente collocati all’interno di ceste in fibra.

In conclusione, questa comunità raccoglieva piante che si trovavano in loco, conservava chicchi per il malto e utilizzava la birra come parte dei suoi rituali. “I resti natufiani nella Grotta di Raqefet non smettono mai di sorprenderci”, ha concluso il professor Dani Nadel dell’Università di Haifa. Dopo cinque stagioni di scavi e ricerche di natura differente (che spaziano dalle sepolture con fiori, agli strumenti litici, all’analisi del DNA), con questa nuova scoperta abbiamo un quadro molto vivo dell’esistenza dei Natufiani.

 

Credits: Elsevier, Journal of Archaeological Science: Reports; Credits per le foto: Dror Maayan; Graphic design: Anat Regev-Gisis

Lo studio Fermented beverage and food storage in 13,000 y-old stone mortars at Raqefet Cave, Israel: Investigating Natufian ritual feasting, di Li Liu, Jiajing Wang, Danny Rosenberg, Hao Zhao, György Lengyel, Dani Nadele, è stato pubblicato su Journal of Archaeological Science: Reports (Volume 21, Ottobre 2018, pp. 783-793).

Þegi þú, Týr, þú kunnir aldregi bera tilt með tveim; handar innar hægri mun ek hinnar geta, er þér sleit Fenrir frá.

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