L’ARA COM’ERA

Mercoledì 7 e giovedì 8 dicembre

aperture straordinarie per la Festa dell’Immacolata

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Prosegue, a due mesi dal lancio, lo straordinario successo di numeri ed entusiasmo di pubblico per L’ARA COM’ERA, la visita immersiva e multisensoriale dell’Ara Pacis. Per soddisfare le crescenti richieste, in occasione del ponte per la festività dell’Immacolata, cittadini e turisti potranno assistere all’innovativo archeoshow anche mercoledì 7 e giovedì 8 dicembre, in aggiunta alla data già prevista di venerdì 9 dicembre, dalle 19.30 alle 24 (ultimo ingresso ore 23). Chiusura straordinaria sabato 10 dicembre.

Il progetto è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è organizzato  da Zètema Progetto Cultura. E’ stato affidato ad ETT SpA attraverso un bando di gara a cui hanno partecipato 23 proposte.

In un racconto che unisce storia e tecnologia, L’ARA COM’ERA è il primo intervento sistematico di valorizzazione in realtà aumentata e virtuale del patrimonio culturale di Roma Capitale, nello specifico di uno dei più importanti capolavori dell’arte romana, costruito tra il 13 e il 9 a.C. per celebrare la Pace instaurata da Augusto sui territori dell’impero.

INFO TECNICHE

L’ARA COM’ERA presenta una innovativa esperienza di Augmented Reality (Realtà Aumentata) unica nel suo genere. Utilizzando particolari visori AR (Samsung GearVR) e la fotocamera dei device in essi inseriti, elementi virtuali ed elementi reali si fondono direttamente nel campo visivo dei visitatori. La particolare applicazione AR riconosce la tridimensionalità dei bassorilievi e delle sculture, effettuando un tracking in tempo reale. I contenuti virtuali appaiono al visitatore come “ancorati” agli oggetti reali, contribuendo all’efficacia, all’immersività e al senso di magia dell’intera esperienza.

L’interpretazione dei personaggi è affidata alle voci di Luca Ward e Manuela Mandracchia.

IL PERCORSO DI VISITA

Il percorso, suddiviso in 9 punti di interesse (POI), inizia davanti al plastico del Campo Marzio Settentrionale (POI 1). Osservando il plastico ricostruttivo dell’Ara Pacis (POI 2) è possibile assistere al rito sacro, raccontato nel dettaglio sulla base di diverse fonti letterarie e delle rappresentazioni nella scultura antica. Secondo la tradizione dell’epoca, infatti, le interiora della vittima immolata, dopo essere state lette e interpretate, erano offerte alla divinità. Il plastico del monumento consente di mostrare, inoltre, le trasformazioni e i danni che l’altare ha subito nel corso dei secoli, dalla sua costruzione fino alla sua totale scomparsa sotto spessi strati di terreno su cui furono costruiti gli edifici della Roma medievale e rinascimentale.

Infine si ammirano i dettagli dell’Ara Pacis (POI 3-9).

Il passato mitico dell’Urbe prende vita attraverso la restituzione del colore sui marmi del monumento, ricostruito in via ipotetica ma con la massima approssimazione consentita, sulla base di uno studio e di una sperimentazione realizzati dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali nel corso di oltre un decennio.

Pochi monumenti sono riusciti a trasmettere, come fa l’Ara Pacis, storia, credenze, ideali e ambizioni di un’intera epoca. A partire dai rilievi con la raffigurazione del sacrificio di Enea e a quelli con la nascita di Romolo e Remo, personaggi, gesti, divinità e animali illustreranno le origini di Roma e della famiglia di Augusto.

Osservando i diversi restauri sulle lastre con raffigurazioni di sacerdoti rivolte verso il Lungotevere, è invece possibile ripercorrere le complesse vicende subite dal monumento in tempi moderni. Dal loro ritrovamento nel ‘500 al trasporto a Firenze fino alla ricomposizione di tutti i frammenti poco prima della seconda guerra mondiale.

Si passa poi ad ammirare la dea Tellus, portatrice di prosperità, e la dea Roma, seduta sulle armi dei vinti, due immagini rappresentative del mondo trasformato dalla pace augustea. Qui il colore rende chiari funzioni e significati di personaggi e oggetti rappresentati.

Ricco di simboli è anche lo splendido fregio vegetale composto da una moltitudine di piante che nascono da cespi d’acanto, simbolo d’immortalità. Attraverso la colorazione del pannello sotto il quadro della dea Roma, una natura ordinata e rigogliosa, abitata da animali e insetti, potrà essere interpretata così come facevano gli antichi romani, che in questo giardino lussureggiante erano invitati a dimenticare gli orrori della guerra.

Al termine del percorso, lungo la processione rivolta ora verso il Mausoleo, tra gli augures, i littori, i sacerdoti, appare Augusto seguito dalla sua famiglia. Il corteo solenne accompagna l’imperatore, lo circonda e lo protegge mentre compie il gesto sacro. Qui si ritrova non la semplice rappresentazione di un rito di Stato, ma l’immagine del presente e del futuro di Roma che vive attraverso le sue istituzioni, Augusto e la sua famiglia, inclusi i bambini, rappresentati tutti insieme per la prima volta nella storia su un monumento pubblico.

MUSEO DELL’ARA PACIS

Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli)

Apertura al pubblico (in piccoli gruppi contingentati)

fino al 17 dicembre, venerdì e  sabato dalle 19.30 alle 24

(aperture straordinarie mercoledì 7 e giovedì 8 dicembre dalle 19.30 alle 24;

chiusura straordinaria sabato 10 dicembre)

dal 23 dicembre all’8 gennaio, tutte le sere dalle 19.30 alle 24

dal 13 gennaio al 25 marzo: venerdì e sabato dalle 19.30 alle 24

dal 31 marzo al 15 aprile: venerdì e sabato dalle 20 alle 24

dal 21 aprile al 31 ottobre, tutte le sere dalle 20 alle 24

ultimo ingresso ore 23

Durata circa 45 minuti

Disponibile in 5 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco)

Biglietti Intero: € 12 //Ridotto: € 10

Prenotazione consigliata allo +39 060608

Info

Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

www.arapacis.it; #ARAcomera

Testo e immagini da Ufficio stampa Zètema Progetto Cultura

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