3ª edizione del Festival di cortometraggi

MEMORIA CORTA

Dedicato alle tematiche della memoria storica e contemporanea italiana

Casa della Memoria e della Storia

30 novembre 2016 ore 20.00

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La storia del nostro paese e le storie delle persone che hanno contribuito alla crescita morale e civile della nazione. Questo è il tema che unisce le opere presentate per la terza edizione del Festival di cortometraggi Memoria Corta, concorso dedicato alle tematiche della memoria storica e contemporanea italiana.

Le 8 opere finaliste del concorso saranno proiettate mercoledì 30 novembre 2016 alle ore 20 alla Casa della Memoria e della Storia, dopo essere state selezionate da una giuria composta dalla regista Elisabetta Pandimiglio, in qualità di presidente, dal regista Andrea Adriatico, da Annabella Gioia dell’IRSIFAR – Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla resistenza, dall’autore e regista Angelo Loy e dal giornalista del Daily Cinecittà News Stefano Stefanutto Rosa.

Il vincitore del concorso sarà proclamato al termine delle proiezioni e si aggiudicherà una scultura in bronzo dell’artista Orietta Rossi oltre a un buono libri da 200 euro.

Per il terzo anno, dunque, il Festival Memoria Corta invita a riflettere, ancora una volta, sul concetto di memoria attraverso lo strumento del cortometraggio, nei differenti modi di raccontare che la narrazione filmica permette. Il video rappresenta un prezioso strumento di ricerca e osservazione e la lente dell’immagine creativa o documentaria filtra, rappresentandola, una memoria viva nella società contemporanea. Un’occasione parallela alle tante iniziative – mostre, seminari, presentazioni di libri, dibattiti, convegni, letture – che la Casa della Memoria propone per verificare quali segni e quale eredità ha lasciato la storia del Novecento nel nostro paese e quale lettura ci restituisce rispetto alle vicissitudini attuali che lo attraversano. Nella forma del documentario, le opere selezionate si possono leggere come uno spaccato della società odierna, in via di cambiamento persino antropologico; il passato e il presente sembrano rincorrersi ponendo nuove domande che richiedono nuovi sguardi e nuove interpretazioni per tentare di capire il presente.

L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Dipartimento Attività culturali – Direzione organismi partecipati e spazi culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

LE OPERE FINALISTE

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Regia e soggetto: Massimiliano Pacifico; Sceneggiatura: Walter Di Majo; Fotografia: Francesca Amitrano; Interpreti: Lello Serao, Maddalena Stornaiuolo, Dario De Natale, Vincenzo Fabricino, Lorenzo Liparulo, Mariarosa Prisco, Stefano Stellino; Produzione: Axelotil Film Di Arcopinto Gianluca & C. Sas; Anno di produzione: 2015; Durata: 11’

Come in una convergenza obbligata verso un punto di fuga, 5 personaggi si ritrovano nella stessa stanza per offrire il loro personale sguardo su una delle vicende più dolorose della città di Napoli, la morte della innocente Gelsomina Verde, vittima numero centoquattordici della camorra nel 2004.

Massimiliano Pacifico si laurea nel 2001 in Film e Tv Studies presso l’Università del Surrey di Londra. Vive e lavora a Napoli dove ha collaborato con registi come Paolo Sorrentino, Ivan Cotroneo, Pippo Delbono, Antonio Capuano, Vincenzo Marra, Susanne Bier, Valeria Bruni Tedeschi e molti altri. Ha realizzato una serie di filmati sulle opere-installazioni di Mimmo Paladino di cui ha anche montato il lungometraggio Quijote, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2006. Ha diretto Cricket Cup, documentario sulla comunità Srilankese di Napoli, presentato in numerosi festival internazionali e trasmesso da BBC World. E’ inoltre autore, con Paolo Sorrentino e Pietro Marcello fra gli altri, del film collettivo Napoli 24 presentato al Torino Film Festival 2010. Ha realizzato numerosi documentari sia come regista che come montatore, collaborando, tra gli altri, con Marcello Sannino e Giovanni Cioni. Ha diretto il film 394 Trilogia nel mondo che racconta la tournée dell’attore Toni Servillo, presentato al Torino Film Festival 2011 e edito da Feltrinelli nel Marzo 2013.

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Regia: Francesco Faralli; Soggetto: Francesco Faralli, classi III A, III B, III C Istituto Comprensivo Martiri di Civitella; Sceneggiatura: Francesco Faralli; Fotografia: N. Santi Amantini; Interpreti: Matteo Sbragi, Claudia Manini, Moreno Bassi, Bruno Casucci, Matilda Gambini; Produzione: Francesco Faralli, Istituto Comprensivo Martiri di Civitella; Anno di produzione: 2015; Durata: 7’
Un anziano signore ripensa alla sua infanzia e al giorno in cui i nazisti entrarono in paese, il 29 giugno del 1944.

Francesco Faralli nasce ad Arezzo nel 1976. Frequenta per 5 anni l’”Accademia Internazionali per le Arti e le Scienze dell’Immagine” de L’Aquila. Nella sua carriera di videomaker freelance ha realizzato spot, videoclip, cortometraggi e documentari. Diversi suoi lavori sono stati selezionati in festival nazionali ed internazionali. Tra i vari premi ricevuti negli anni si possono annoverare il Premio Alberto Manzi, il I premio a Raccorti Sociali, il Best Short Doc. al Festival Cinetrofa in Portogallo.

ANTONIO CEDERNA. LA TUTELA INFINITA

Regia e soggetto: Adriano Sacco; Sceneggiatura: Andrea Bocchieri, Adriano Sacco; Fotografia: Tommaso Perrone, Giulio Porzi, Adriano Sacco; Interpreti: Gherardo Dino Ruggiero, Andrada Blajinu; Produzione: Amos Production; Anno di produzione: 2016; Durata: 14’40’’

La biografia di un uomo decisivo per la storia del nostro paese, simbolo della difesa del patrimonio storico-artistico italiano. Un uomo che non ha mai voluto né cercato la fama. Cederna ci ha fornito una testimonianza indelebile del suo operato con i profetici articoli di giornale, che oggi si rivelano più attuali che mai.

Adriano Sacco nasce a Roma il 23 Marzo 1996. Vive per quattro anni a Milano, nell’età compresa tra i nove e i tredici anni. Dopo le medie frequenta il liceo scientifico e, dopo essersi diplomato, si iscrive al DAMS di RomaTre. Fino ad oggi ha girato, come regista, due documentari e una serie di cortometraggi. Ha inoltre lavorato come assistente alla regia nel film d’esordio “Maria Per Roma” di Karen Di Porto.

FAMIGLIA RAVETTO

Regia, soggetto, sceneggiatura e fotografia: Laura Giovanna Bevione; Interpreti: Diomira Bellone; Anno di produzione: 2015; Durata: 4’

Ispirato al Carme di Ugo Foscolo Dei Sepolcri, il cortometraggio è una riflessione sulla funzione che il monumento funebre svolge nel mantenere viva la memoria degli estinti.

In Famiglia Ravetto, l’immortalità è un compito affidato ai posteri, a coloro che per amore, rispetto o amicizia raccontano o scrivono; una memoria fragile che, se non attentamente conservata, è destinata a dissolversi, come la fotografia di Pietro Ravetto.

Laura Giovanna Bevione nasce a Torino nel 1969. Vive e lavora a Castel Gandolfo. Interessata alla relazione che intercorre tra immortalità e linguaggio, analizza le potenzialità dei linguaggi indiretti, spesso utilizzando come strumento espressivo la video-narrazione, inserita in video sculture ed installazioni che prevedono l’uso di tecnologie digitali quali il Qrcode, il codice ASCI e la fotografia digitale. É cofondatrice di “Colori Urbani”, direttrice di “SpazioELLE” e redattore di “Eventi Urbani”.

OVUNQUE PROTEGGI

Regia: Massimo Bondielli; Soggetto e sceneggiatura: Massimo Bondielli, Luigi Martella; Fotografia: Matteo Castelli; Interpreti: Marco Piagentini, Daniela Rombi; Produzione: Caravanserraglio Film Factory; Anno di produzione: 2015; Durata: 11’30’’

Stazione ferroviaria di Viareggio, 29 giugno 2009 ore 23.50. Un incidente sul lavoro provoca un disastro che si trasforma in una strage. 32 persone perdono la vita, molte di esse bruciate vive nelle proprie case: ognuna di queste vittime ha una storia che merita di essere raccontata.

Massimo Bondielli è un regista formatosi presso la scuola d’Arte Cinematografica di Genova. Ha realizzato varie opere video ricevendo diversi riconoscimenti tra i quali il Premio Chatwin nel 2009 e il premio Best Documentary al Global Short Film Awards 2016 di New York. Il suo ultimo lavoro Ovunque proteggi ha ricevuto interessamenti da parte di media e giornali nazionali. Da alcuni anni si è avvicinato al documentario cercando di raccontare storie che vale la pena vivere.

PAROLE DI CARTA – PER NON DIMENTICARE

Regia, soggetto e sceneggiatura: Luca Lancise; Fotografia: Luca Lancise; Paolo Modugno; Fabio Brizi; Anno di produzione: 2015; Durata: 10’16’’

Un viaggio nella memoria della città di Roma attraverso alcune epigrafi e monumenti che ricordano soldati caduti, civili deportati, conflitti persi o vinti: simboli e parole di pietra esposte in luoghi pubblici ma “invisibili” a chi passa e ignorati, fino alle parole di carta e ai disegni “scolpiti” dai bambini in memoria di un’altra guerra italiana da non dimenticare: quella alla mafia. Un viaggio visivo e sonoro, nelle parole e nei suoni che, dal Pigneto al Quadraro, da corso Francia a piazza Vittorio, dal Tiburtino alla Nomentana, raccontano episodi centrali del passato ma “al margine” della vita quotidiana.. Un viaggio nella memoria che torna centrale, nei disegni e nelle voci gioiose dei bambini della scuola “Falcone e Borsellino” e del loro sguardo al futuro.

Luca Lancise nasce a Roma il 24 marzo del 1974. Agli studi di cinema e alla laurea in Filosofia, ha affiancato da subito l’attività professionale di autore documentaristico ma anche di reporter professionista, scrivendo articoli e scripts televisivi e lavorando su numerosi documentari, docu-fiction, reportage e inchieste di sua ideazione, scrittura e realizzazione, prodotte, tra gli altri, da Magnolia, Freemantle, Fox-Sky, La7, GA&A o autoprodotte per Rai 3, Rai Cultura, Rai Storia, ricevendo diversi riconoscimenti.

SOPRA IL PONTE
Regia: Andrea Mainardi; Soggetto: Alessandra Fontanesi; Sceneggiatura e fotografia: Andrea Mainardi; Interpreti: Insegnanti e alunni della scuola G.Marconi di Vezzano sul Crostolo (RE) e della scuola San Vincenzo dè Paoli (RE); Produzione: Istoreco; Anno di produzione: 2015; Durata: 12’40’’
A conclusione di un laboratorio condotto dall’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Reggio Emilia (Istoreco), studenti e alunni delle scuole medie ed elementari si incontrano a Bettola, luogo di un’efferata strage nazifascista sull’Appennino reggiano, per ricordare insieme quei tragici eventi.
Andrea Mainardi nasce nel 1968. Vive e lavora a Reggio Emilia. Di professione videomaker, da anni si occupa di storia e memoria del territorio e non solo. Tra i lavori svolti su questo tema, tutti reperibili gratuitamente sul web, si vogliono ricordare: Sentieri partigiani, Viaggio della Memoria Reggio-Berlino, En plain air e Hai visto che storia.

VOGLIO ESSERE LIBERO

Regia e soggetto: Carmelo Segreto; Sceneggiatura: Carmelo Segreto, Francesca De Luca; Fotografia: Carmelo Segreto, Salvatore Sclafani; Interpreti: Pina Maisano, Pino Maniaci, Michelangelo Gaglio, Sergio Valastro, Giouseppe Enrico di Trapani; Anno di Produzione: 2015; Durata: 12’

Libero Grassi è un imprenditore siciliano che durante gli anni 80 si rifiuta di pagare il pizzo alla mafia e decide di denunciare pubblicamente i suoi estorsori. Attraverso le testimonianze della moglie Pina Maisano e di altri esponenti dell’antimafia siciliana come Pino Maniaci e il Comitato AddioPizzo il cortometraggio ripercorre le vicende che hanno portato all’omicidio dell’imprenditore, ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991.

Carmelo Segreto nasce in Sicilia nel 1991. E’ uno sceneggiatore, attore e regista. La sua formazione cinematografica avviene presso il Centro Studi “Duse International” di Francesca De Sapio e Vito Vinci. Inoltre è laurendo in Cinema presso il Dams di Bologna. Le sue esperienze lavorative come attore sono nel film I Figli di Maam diretto da Paolo Consorti, 40 Minuti di Paolo Valentini, La Maladolescenza di Vincenzo Campisi e a teatro con lo spettacolo Dormi che è ancora notte regia di Simone Petralia. Voglio essere Libero è la sua opera prima come regista.

NOTA D’ARTISTA sulla scultura di Orietta Rossi, Premio al vincitore del Concorso MEMORIA CORTA

“È un lavoro che sembra costruito per sovrapposizione e accostamento di elementi diversi ma il termine più giusto per descriverne il senso è germinazione. Brani di pellicola trattati come lamine che hanno origine da un finto suolo, convergono verso un punto sospeso a mezza altezza per poi liberarsi protendendosi all’esterno secondo direzioni diverse. Sono come delle narrazioni, espansioni portatrici di memoria che affondano in un passato spesso tormentato, come suggerisce il trattamento della base. L’incontro di questi frammenti di storia, che il tempo non ha cancellato, si traduce in energia vitale che trasforma lo spazio fisico in spazio della libertà e della condivisione dove la Casa della Memoria e della Storia, rappresentata dal logo, testimonia la nuova condizione”.

Opera in bronzo fuso con la tecnica della cera persa e patinato, con base di legno, 20 cm x 8 cm x 8,5 cm

Orietta Rossi è nata nel 1968 a Roma, dove vive e lavora come scultrice, medaglista e cerista orafa.

Ha al suo attivo molti lavori di scultura, campo in cui ha esordito con diverse riproduzioni di opere monumentali dell’Antichità (in collaborazione), come: la copia del monumento equestre di Marco Aurelio, commissionata da Roma Capitale e collocata nella piazza del Campidoglio; la copia in scala della Colonna Antonina commissionata dall’I.P.Z.S., esposta nella sede centrale dell’ACEA di Roma.

Tra i lavori originali si segnalano i quattro grandi pannelli in resina, su temi del medagliere romano antico, oggi nel Museo Nazionale Romano, eseguiti per il MIBACT e i quattro pannelli bronzei per la porta Paolina nella Basilica di San Paolo fuori le mura.

Dal 1987 a oggi ha eseguito numerose medaglie e monete per la Città del Vaticano, la FAO e per altre

istituzioni e società, nazionali ed estere.

Medaglie e modelli di monete sono esposti in forma permanente presso il Nuovo Museo Filatelico e Numismatico dei Musei Vaticani, il Museo della Cattedrale di Medina (Malta) e il Medagliere Vaticano.

Ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni di monete e medaglie: Percorsi d’artista (Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci”, Roma), Il mediterraneo e i luoghi della memoria (Taranto, mostra celebrativa del Centenario dell’Arsenale), Monete e medaglie, 2300 anni di storia e arte (Osaka, Giappone), Biennale Dantesca di Ravenna (edizioni IX-XI), Mostra della medaglia e della placchetta d’arte (edizioni VIII-XI, Roma).

Progetta e realizza gioielli, sia su commissione sia per eventi e mostre, tra le quali si segnalano Illustrativa 91 (Casa della città di Roma) e il recente Artistar Project: il gioiello artistico contemporaneo (Fondazione Maimeri, Milano).

Casa della Memoria e della Storia
Via Francesco di Sales, 5 (Trastevere)
ingresso libero fino ad esaurimento posti
Facebook/Culturaroma
www.comune.roma.it/cultura
 
Testo e immagine da Ufficio Stampa Zètema – Progetto Cultura

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