Il Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità ha annunciato l’avvio della seconda fase del progetto di recupero, conservazione e rimontaggio della seconda barca solare di Cheope, che prevede il trasferimento al Grand Egyptian Museum di Giza in prossimità delle piramidi e accanto alla prima barca solare, l’altra imbarcazione che in occasione dei riti funebri riservati al faraone ne traghettò presumibilmente i resti accompagnando idealmente il sovrano verso l’aldilà.

seconda barca solare cheope
Le autorità presenti all’annuncio dell’avvio della nuova fase operativa del recupero della seconda barca solare di Cheope. Credits: Ministero egiziano del Turismo e delle antichità

Un’operazione complessa ormai giunta alle battute conclusive al termine di un iter decisamente lungo e articolato, inaugurato nell’ormai lontano 1992 con la presentazione del progetto di estrazione, restauro e rimontaggio della seconda nave individuata nel 1987 grazie all’utilizzo del georadar ma poi effettivamente attuato solo a partire dal 2008, quando nel frattempo i progressi tecnologici misero il team di lavoro nelle condizioni di poter operare al meglio.

Dopo una serie di analisi volte a indagare la composizione dell’ambiente e la dovuta pulizia – con annesso consolidamento – del legno di cedro del Libano, nel 2013 hanno poi avuto inizio i lavori di trattamento e restauro dell’imbarcazione. Gli ultimi aggiornamenti sullo stato delle operazioni risalivano invece al giugno 2021, quando il team giapponese coordinato dall’egittologo Sakuji Yoshimura della Waseda University ha annunciato di aver raccolto tutti i 1700 frammenti dell’imbarcazione.

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Credits: Ministero egiziano del Turismo e delle antichità

In occasione della visita di Oka Hiroshi, ambasciatore giapponese in Egitto, al Grand Egyptian Museum di Giza, lo scorso 31 agosto il Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità ha dunque annunciato l’avvio della fase dedicata all’estrazione, al restauro conclusivo e all’assemblaggio dei frammenti per poter procedere, nel giro di circa 4 anni, al trasferimento e all’esposizione nel complesso museale di Giza, chiudendo così un cerchio tracciato ormai 25 anni fa.

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Credits: Ministero egiziano del Turismo e delle antichità

Grande soddisfazione espressa da parte di tutte le autorità egiziane presenti all’incontro con l’ambasciatore Hiroshi, nel segno di una cooperazione tra istituzioni locali e comunità scientifica giapponese che tra qualche anno porterà finalmente a restituire al mondo uno dei simboli dell’Egitto dei faraoni.

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Credits: Ministero egiziano del Turismo e delle antichità

Foto e materiali: Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità

Fonti: Ahram Online; Djed Medu 1, 2, 3; See.news

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