Una vita in fuga (Flag Day) è l’ultimo film diretto e interpretato da Sean Penn presentato al Festival di Cannes 2021. Dopo la proiezione durante il festival francese più famoso al mondo, la distribuzione del film ha dovuto subire un rallentamento, dovuto al mancato acquisto del film e alle disposizioni anti COVID. Dopo quasi un anno di attesa, finalmente la pellicola arriva nelle  nostre sale.

Una vita in fuga: la trama

John Vogler (Sean Penn) è un uomo che crede fermamente ad ogni sua bugia. Nel 1975 Si sposa con Patty (Katheryn Winnick) per poi avere due figli: Jennifer (Dylan Penn) estremamente legata al padre e Nick (Hopper Jack). Dopo aver divorziato dalla moglie, John vaga per gli USA alla ricerca di finanziatori per le sue folli idee. Jennifer cresce prevalentemente con la madre, una donna alcolizzata sposata con un uomo a sua volta alcolista. Divenuta adolescente, Jennifer fugge dalle cure materne per cercare il padre e iniziare una nuova vita con lui. Questa scelta influenzerà per sempre la sua crescita.

 

Lo sguardo del cinema indipendente

Il cinema indie americano è noto per le sue tematiche, ovvero occuparsi prevalentemente di argomenti sociali i quali, tendenzialmente, riguardano un tipo specifico di povertà urbana. Una vita in fuga non è da meno.

Un altro elemento che permette alla pellicola di inserirsi egregiamente nel filone dell’indie USA è la veridicità della storia. Infatti, Sean Penn e Katheryn Winnick (entrambi produttori esecutivi) hanno tratto il film dal libro autobiografico Flim-Flam Man scritto dalla vera Jennifer Vogler.

Una vita in fuga Tuttavia, è doveroso ricordarsi che Sean Penn è un artista del cinema a tutto tondo. Non parliamo di certo di un attore/regista alle prime armi. Le sua regia sfrutta i canoni del cinema indipendente (molti primi piani e tantissima camera a mano) e aggiunge l’autorialità con il materiale di cui è fatto il cinema: la pellicola.

L’intero film è in pellicola da 16 mm, formato utilizzato prevalentemente tra gli anni ’70 e ’80. Questa scelta artistica riesce a consegnare allo spettatore un vero e proprio pezzo di storia, poiché intorno a noi non vedremo mai elementi che ci facciano pienamente comprendere il periodo storico in cui si svolgono le vicende. A fare ciò ci pensa il 16 mm.

Una vita in fuga

Una vita in fuga: la tematica della famiglia

Una vita in fuga è a tutti gli effetti un dramma famigliare. Le due figure genitoriali non riescono ad essere mai totalmente positive. Probabilmente solo il personaggio di Patty riesce a riprendersi, diventando un punto fermo e sicuro per Nick e Jennifer.

Una vita in fuga

Per quanto riguarda la figura del protagonista, ovvero del padre, non vi è barlume di speranza. Il personaggio che ci viene mostrato su grande schermo è un uomo avvezzo alla menzogna, tanto da credere egli stesso alle sue bugie. Questo atteggiamento nasce prevalentemente dalla volontà di John di lasciare il segno, di diventare qualcuno e, diciamolo, di accarezzarsi continuamente un ego ferito da quell’America che tanto lo ha deluso.

Una vita in fuga

Da contraltare troviamo Jennifer, la figlia che fino all’ultimo ha creduto in una possibile redenzione del padre, quasi perdendoci la salute mentale. Tuttavia, anche nel momento della resa dei conti, Jennifer perdona e a tratti giustifica gli abusi e gli atteggiamenti del padre, poiché il legame padre figlia è più forte di tutto questo.

Ora, tutti noi siamo a conoscenza dell’irritante buonismo che Hollywood tenta di spargere in tutti i suoi film, soprattutto quando si tocca la sacra sfera famigliare, ma quando questo diventa irreale e pericoloso? Non avendo letto il libro, questo giudizio si basa puramente su quella che è stata la resa filmica di Sean Penn. Perché giustificare un uomo nocivo e tossico?

Il concetto di famiglia del Mulino Bianco dovrebbe essere morta da tempo, soprattutto a livello cinematografico considerando che dagli anni ’60 (soprattutto in Europa) il concetto di famiglia come luogo sicuro è ampiamente distrutto.

Però, pare proprio che negli USA queste dinamiche abbiano ancora una loro sacralità e, per tale motivo, non possono essere sradicate a favore di una narrazione reale e cruda. E questo è un vero peccato, soprattutto considerando il percorso (in questo caso positivo) svolto da Jennifer per liberarsi dell’ingombrante figura paterna.

La locandina del film Una vita in fuga, diretto da Sean Penn e distribuito in Italia da Lucky Red (2022)

 

Video e tutte le immagini Copyright 2020 LUCKY RED S.r.l. tutti i diritti riservati.

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