Afrodite: mille volti, una sola verità – Intervista a Galatea Vaglio
Articolo a cura di Gianluca Colazzo e Mariano Rizzo
“Tutto quello che credete di sapere su di me è falso”, annuncia senza giri di parole la protagonista dell’ultimo libro di Galatea Vaglio, uscito per Giunti qualche settimana fa; dichiarazione notevole, visto che a parlare è Afrodite.
Proprio Lei, la dea che, nella mitologia greca, sovrintendeva all’amore e alla bellezza: musa di poeti e bersaglio di esegeti, protagonista di film, serie TV, cartoni animati e perfino videogiochi, la Venus romana che Botticelli immortalò (cosa piuttosto pleonastica, trattandosi di una divinità) nel momento della sua leggendaria Nascita è conosciuta davvero da tutti, anche da chi di mitologia non se ne intende; e invece adesso, attraverso l’acuta penna di Galatea Vaglio, questa celeberrima dea dichiara al lettore contemporaneo che tutto ciò che si pensava di sapere a proposito di lei è falso.
Una presa di posizione netta, un vero e proprio manifesto richiamato anche nel sottotitolo del libro, la verità della Dea; una verità che i lettori scopriranno leggendo il libro, variopinto mosaico di informazioni, storie e mitologici colpi di scena che Galatea Vaglio ricostruisce con sapienza e passione.
Romanzo di vorticosa ironia, ma anche saggio abilmente camuffato da fiction, il racconto della scrittrice triestina si svolge lungo tutta la storia dell’Umanità e mette simultaneamente in scena i mille volti che la nostra celestiale eroina ha avuto in questo mastodontico lasso di tempo, portando lettrici e lettori a divertirsi, imparare, sorprendersi e soprattutto riflettere, poiché le avventure di Afrodite hanno molto, molto a che fare con la nostra natura più intima.
Abbiamo avuto modo di ritrovare la verve della protagonista nelle parole dell’autrice, nel corso di una divertente chiacchierata.
Da qualche anno vanno di moda i retelling, romanzi che riscrivono le storie mitologiche per il pubblico contemporaneo: chi si approccia al tuo Afrodite – la verità della Dea potrebbe in effetti aspettarsi un libro appartenente a questa categoria. È davvero così?
Sì, direi proprio di sì, è un retelling mitologico, e io ne vado molto orgogliosa. Temo che qualcuno intenda oggi il termine come dispregiativo, pensando che sia un genere di moda adatto solo ai lettori e alle lettrici giovani che si informano su TikTok, che vengono guardati con una certa sufficienza come se fossero dei ragazzi superficiali. A parte che io guardo tantissimo TikTok nonostante sia ormai una cinquantenne quasi boomer, e trovo moltissimi dei booktoker ragazzi e ragazze deliziosə, questa puzza sotto al naso non la capisco. Il retelling è un genere antichissimo. Per dire, Omero nell’Iliade e nell’Odissea narrava storie di dei ed eroi più antiche di lui, Virgilio nell’Eneide pure. Se questi sono i precedenti, direi che sono orgogliosissima di aver scritto un libro di un genere che ha una così alta tradizione alle spalle. E se le giovani lettrici e lettori di TikTok si appassionassero ad Afrodite ne sarei felicissima.
Il titolo del libro indica come protagonista Afrodite; tuttavia basta scorrere l’indice per rendersi conto che sarebbe opportuno parlare di protagoniste, al plurale. Di chi si tratta?
Afrodite è il nome di una delle incarnazioni di una figura divina femminile presente fin dall’inizio del mondo. È la forza primordiale della coesione che tiene insieme l’universo, la Dea Madre che era venerata come unica figura divina nella Preistoria. Quindi diventa Inanna, la più potente dea guerriera della Mesopotamia, fondatrice di imperi e protettrice di città, e poi Afrodite in Grecia, ma anche Venere nel Lazio…
…E ancora Ishtar, Iside, Astarte, fino ad arrivare alla Maria della cristianità… e oltre. Cosa significa analizzare in simultanea queste figure e riassumerle tutte in poco meno di 300 pagine?
‘Na faticaccia! L’idea di base del libro è che volevo presentare una figura divina trasversale a varie epoche, e le cui avventure sono spesso causate dai suoi attriti con gli dèi maschi, che impediscono alla “mia” dea di cercare di realizzare sé stessa, di essere libera e poter fare le sue scelte. Volevo portare i miei lettori e le mie lettrici a fare un lunghissimo viaggio attraverso la storia, con Afrodite che li tiene per mano. Mi sono letta o riletta saggi, articoli, tomi di storia delle religioni, ma mi è piaciuto tantissimo perché man mano scoprivo dettagli per rendere meglio il carattere della mia protagonista e spiegare le sue scelte di vita.
Quando e in che modo hai avuto l’idea per questo libro?
In realtà la mia casa editrice, Giunti, mi ha proposto di pensare ad un libro su una figura femminile della mitologia. Abbiamo valutato diverse ipotesi perché negli ultimi anni in pratica tutti si sono buttati su questo filone e quindi avevano scritto libri praticamente su ogni eroina greca. Ma Afrodite non c’era ancora, e io ho pensato che dovesse essere lei la mia protagonista, perché era sempre stata la mia dea preferita.
Molti dei tuoi precedenti lavori sono in effetti retelling delle biografie di noti personaggi storici: Didone, Teodora, Giulio Cesare. Con Afrodite, pur rimanendo nell’alveo della storiografia, sconfini negli studi preistorici, nella letteratura del mito, perfino nell’antropologia. Com’è stato il confronto con queste discipline?
Molto interessante. Ho letto tanto per fare le ricerche preliminari, affrontando anche periodi, come la preistoria, che non avevo mai studiato approfonditamente prima. Poi io sono curiosa: se mi danno da studiare cose nuove mi diverto, quindi ero felicissima. Peraltro sono sempre stata fin da piccolina una grande appassionata di mitologia, quindi ero anche nel mio elemento.
Il lettore attento non potrà non accorgersi che, tra le righe, Afrodite è una celebrazione della femminilità nella Storia fino ai giorni nostri. In che modo il mito della Dea è presente nella nostra epoca?
Afrodite è la dea della spinta vitale che fa nascere e mantiene vivo l’universo. Non può essere cacciata o ridotta al silenzio. Come tutte le donne, è sempre presente ovunque, senza di noi la specie si estinguerebbe e ciao. Certo, pochi si rendono conto che anche una parte delle storie che riguardano la Madonna hanno la loro origine nel culto di Afrodite, e che noi ancora oggi invochiamo Maria con i nomi che sono stati suoi: Stella Maris, salvatrice dei mortali, signora della luce, donna dalla corona di stelle. Nessuno può mettere nell’angolo Afrodite.
Sulle tue pagine social Pillole di Storia, spesso vieni presa di mira da haters con discutibili argomenti sessisti: non è possibile, secondo la loro visione, che una donna parli di Storia. O di qualunque altra cosa. Come risponderebbe Afrodite a queste accuse?
Contando il carattere spiccio e determinato che ha (è dell’Ariete, la ragazza, come me) non si farebbe gran problemi a mandarli dove meritano. Per l’eternità, suppongo, visto che è una dea.
Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.