ZEN MOVIE e NUOVO IMAIE
presentano

BANGARANG, un film documentario di Giulio Mastromauro

Bangarang

prodotto da Zen Movie con Nuovo IMAIE

con il supporto di Apulia Film Commission
con la partecipazione di Dispàrte

Bangarang di Giulio Mastromauro è l’unico documentario in concorso ad Alice nella Città, Festa del Cinema di Roma 2023.

Bangarang
il poster del film

Sinossi
I bambini sanno essere chiassosi, spensierati, giocosi, inconsapevoli, violenti. Anche a Taranto, una città industriale del Sud Italia che ospita dagli anni sessanta la più grande acciaieria in Europa. Osservandone i gesti e ascoltandone le emozioni, entriamo nel mondo dell’infanzia e allo stesso tempo ci immergiamo nel presente di questo territorio, teatro di uno dei più gravi disastri sanitari e ambientali della storia italiana ed europea. Bangarang è una parola giamaicana e significa tumulto, disordine, caos.

“Gli ultimi due anni di lavoro (e di vita) sono legati a nodo stretto ad una città, Taranto, che ho ascoltato, osservato ed imparato ad amare come si ama una seconda casa. Da questo intenso rapporto, e al legame profondo con i bambini del territorio, è nato BANGARANG, un film che ha un valore molto speciale per me e che potrà finalmente essere mostrato al pubblico. BANGARANG è l’unico documentario tra i 18 film in concorso ad Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, in programma dal 18 al 29 Ottobre. E io sono felicissimo di poterlo presentare in anteprima a Roma, nella capitale. Perché, anche se non ho mai pensato di realizzare un film politico, mi auguro possa contribuire a sensibilizzare su un tema che non deve riguardare solo Taranto ma appartiene a tutti noi.”
Giulio Mastromauro

27 ottobre 2023 – All’indomani dell’anteprima all’Auditorium della Conciliazione, cui erano presenti circa 400 persone, la notizia della vittoria di BANGARANG di Giulio Mastromauro nella sezione Panorama Italia di Alice nella città, diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini.

Il documentario, prodotto da Zen Movie con Nuovo Imaie, con il supporto di Apulia Film Commission e con la partecipazione di Dispàrte, vince il Premio speciale della giuria composta da Tarak Ben AmmarFrancesco MottaIvan SilvestriniYle VianelloAlessandra De Tommasi e Riccardo Milani (Presidente onorario).

Questa la motivazione della giuria: “L’unico documentario in concorso merita un’attenzione e una menzione speciale per la capacità emotiva di aver colto le sfumature del vissuto dei bambini di Taranto, raccontate dalle loro stesse parole. A volte confuse, tendono a imitare gli atteggiamenti degli adulti e quindi vivono il caos, il “bangarang” del titolo, che il regista ha saputo raccogliere così bene. Giulio Mastromauro non lo ha trasformato in altro, non lo ha edulcorato né ha forzato la spontaneità dei giovanissimi interlocutori. Anzi ha saputo fare un passo indietro con grande incisività”.

“È un premio totalmente inaspettato. Bangarang è un film libero e sono felice che la giuria abbia percepito l’amore, il coraggio e l’ostinazione con cui è stato realizzato questo film – commenta il regista, sceneggiatore e produttore Giulio Mastromauro – È un premio che sento di dover condividere con tutta la crew perché questo viaggio lo abbiamo fatto insieme. Dedico questo premio alla città di Taranto e ai suoi bambini.”


Bangarang di Giulio Mastromauro vince il Premio FIPRESCI al Beyond Borders di Kastellorizo

12 settembre 2024 – Dopo essere stato presentato in anteprima mondiale lo scorso anno ad Alice nella città – dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria – ed essere stato finalista ai Nastri d’Argento e candidato ai Globi d’Oro, il film Bangarang di Giulio Mastromauro ha ricevuto il prestigioso Premio FIPRESCI al Beyond Borders Documentary Film Festival di Kastellorizo (Grecia), confermandosi tra i documentari più apprezzati dell’anno.

La giuria della Fédération Internationale de la Presse Cinématographique (FIPRESCI) per il concorso, composta da Marina Kostova (North Macedonia), Peter Kremski (Germany), Georgios Papadimitriou (Greece) ha assegnato il Premio della Critica Internazionale a Giulio Mastromauro con la seguente motivazione: «per aver creato un saggio visivo eccezionale sull’innocenza e sui momenti spensierati in mezzo a un disastro ecologico in corso, nascosto alla vista comune. La giuria ha elogiato la sua magistrale rappresentazione di un paesaggio urbano in decadenza e il senso di una fiaba dura con protagonisti i ’bambini perduti’ di Taranto, libera da giudizi semplicistici o spiegazioni inutili.”

Un altro importante riconoscimento per il film, che ha recentemente ottenuto anche l’eleggibilità per concorrere all’European Young Audience Award degli EFA European Film Awards e che nelle prossime settimane continuerà il suo fortunato tour internazionale facendo tappa negli Stati Uniti e in Sudamerica.

 


Note di regia

L’infanzia è un momento della vita che ha sempre acceso in me curiosità e stupore.L’infanzia è spensierata, giocosa, inconsapevole, ma anche arrogante e violenta. Durantedei sopralluoghi a Taranto per il mio prossimo film, sono rimasto incantato dai bambini diquesta città, conosciuta principalmente per le tristi vicende legate all’acciaieria, la piùgrande in Europa, attiva dai primi anni Sessanta e teatro di uno dei più gravi disastrisanitari e ambientali della storia italiana ed europea. Ho sentito l’esigenza di raccontarequesti bambini, ma non ho mai voluto speculare sulla tragedia. In “Bangarang” hocercato di osservare e di ascoltare l’infanzia del luogo, con affetto profondo. Senza moralismo, in un modo autentico. Dando voce esclusiva – non ci sono adulti nel film – allemovenze, allo sguardo, alle emozioni degli esseri umani più piccoli. Li ho circondati dianimali straordinari – delfini, cavalli, fenicotteri, cavallucci marini – che per certi versiriconducono al loro immaginario e che donano al film una visione a tratti quasi fiabesca.Ho scoperto che la Natura di quel luogo ha una forza disarmante, una vera necessità di autoconservarsi e di riconquistare i suoi ecosistemi disastrati per far splendere la propriabellezza e unicità. La forza dei bambini che abitano quello stesso territorio è la medesima, ed è stata per me una constatazione potente. Durante le settimane a Taranto, stando a stretto contatto con i bambini della città, ho scoperto la loro energia incontenibile, liberatoria e a tratti violenta. Non ho mai cercato un solo interprete o protagonista, una voce assoluta attraverso cui raccontare. Era la loro energia collettiva ad avermi catturato, l’anima di una generazione. Il tempo mi è stato amico nello sviluppo del film, che si è plasmato da solo. Tutto è nato dalla semplice osservazione. E spesso il mio stato d’animo ha vacillato. Ho provato delle emozioni e sensazioni costanti e contrastanti. Passavo da momenti di euforia a momenti di profonda inquietudine. Ogni scena, anche la più quotidiana, diventava per me metafora di qualcosa di più grande. Scoprivo tutto lentamente: le abitudini dei bambini, la loro amicizia, il legame con la città. Il contrastocontinuo tra quello che per loro è un vero parco giochi a cielo aperto e il pericolo costante che genera la vicinanza all’acciaieria. Attigua alle abitazioni, alle scuole.
Qualunque fosse il mio punto di osservazione, “Lei” c’era. È parte integrante di questo paesaggio urbano, come lo sono il mare e il cielo. Eppure loro sembrano esserne addirittura inconsapevoli. In me però qualcosa è cambiato quando, nel quartiere Tramontone, mi sono trovato difronte il gigantesco murales che raffigura il volto del piccolo Giorgio Di Ponzio, morto a 15anni a causa di un sarcoma ai tessuti molli. Sono rimasto ad osservarlo per ore. Quel momento ha cambiato il mio rapporto con il film, e forse ha cambiato per sempre anche me. Quello che mi interessava era mettere in scena una sorta di zibaldone leopardiano, una mistura di pensieri sul rapporto tra la Natura e l’uomo nei primi anni di vita. Ma questo “incontro” con Giorgio ha dato al film una lettura più profonda. Non ho mai voluto realizzare un film politico, “Bangarang” non è un’inchiesta sul disastro ambientale e sociale, sulla tragedia umana. Ma una testimonianza e al tempo stesso un incoraggiamento, rivolto ai più piccoli, a restare rumorosi e resistenti rispetto alle difficoltà della vita. Di qui il titolo, che in dialetto giamaicano vuol dire tumulto, disordine… casino!

Info tecniche

Titolo Originale: Bangarang
Titolo Inglese: Bangarang
Genere: Documentario
Lingua Originale: Italiano, Dialetto tarantino
Sottotitoli: Inglese, Italiano
Anno di Produzione: 2023
Paese di Produzione: Italia
Aspect Ratio: 1:66
Frame Rate: 25 fps
Colore/Bianco e Nero: Colore
Audio: 5.1
Durata: 75′

Regista: Giulio Mastromauro
Produzione: Zen Movie con Nuovo IMAIE
Con il supporto di: Apulia Film Commission
Con la partecipazione di: Dispàrte
Produttori: Virginia Gherardini, Giulio Mastromauro
Distribuzione: Zen Movie
Sceneggiatura: Giulio Mastromauro
Fotografia: Sandro Chessa
Montaggio: Gianluca Scarpa, Cristina Barillari
Musica: Bruno Falanga
Suono Presa
Diretta: Gaspare Sammartano
Sound Editing: Matteo Lugara
Sound Mix: Rachele De Salvo

 

 

Testi, video e immagini dall’Ufficio Stampa Ali & Colapietro. Aggiornato il 23, il 27, il 28 ottobre 2023 e il 12 settembre 2024.

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