23 – 24 Novembre 2015
Di cosa erano fatte le Bibbie tascabili del tredicesimo secolo, con le loro pagine sottilissime? La questione è alla base di discussioni di lunga data sulla materia. Tradizionalmente si spiega che erano di vellum, o pergamena uterina: si tratterebbe di quella di prima qualità, ottenuta da vitelli nati morti o da feti. O perlomeno, l’utilizzo del termine latino abortivum avrebbe spinto alcuni studiosi a pensarla così. D’altra parte, si è obiettato che l’utilizzo esclusivo di animali non nati sarebbe stato assolutamente insostenibile dal punto di vista dell’allevamento e delle economie rurali, anche considerando la produzione su vasta scala di Bibbie all’epoca.
Una nuova ricerca, che ha estratto le proteine da 513 pergamene dell’epoca, è giunta a una conclusione diversa: le caratteristiche del vellum sarebbero state determinate soprattutto dalla tecnologia utilizzata. Non si tratterebbe perciò necessariamente di feti, e non vi sarebbero neppure prove relative ad altre specie come conigli o scoiattoli. Sono state invece ritrovate tracce che indicherebbero l’impiego di diverse specie di mammiferi: secondo le disponibilità locali, insomma. Ovviamente le pelli degli individui più giovani erano quelle ottimali, ma sarebbe stata soprattutto la tecnologia a conferire quindi la sottigliezza.
Lo studio è di interesse anche per i metodi di campionamento non invasivi che sono stati utilizzati. Si è utilizzata la carica elettrostatica prodotta strofinando gentilmente gomma per cancellare in PVC sulla membrana della pergamena, al fine di ricavare le proteine per l’esame. I 513 campioni provengono da 72 Bibbie tascabili dell’epoca e da altre 293 pergamene ulteriori, con uno spessore variabile da 0,03 a 0,28 mm.
Lo studio “Animal origin of 13th-century uterine vellum revealed using noninvasive peptide fingerprinting”, di Sarah Fiddyment, Bruce Holsinger, Chiara Ruzzier, Alexander Devine, Annelise Binois, Umberto Albarella, Roman Fischer, Emma Nichols, Antoinette Curtis, Edward Cheese, Matthew D. Teasdale, Caroline Checkley-Scott, Stephen J. Milner, Kathryn M. Rudy, Eric J. Johnson, Jiří Vnouček, Mary Garrison, Simon McGrory, Daniel G. Bradley, e Matthew J. Collins, è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America.
Link: PNAS; University of York; Science; Washington Post; The Guardian; Daily Mail; The History Blog; Past Horizons; Discovery News.
Una copia della Magna Carta in vellum presso la British Library, foto da Wikipedia, Pubblico Dominio, caricata da Earthsound ( ).