12 Giugno 2015
Un nuovo studio prende in esame migliaia di strumenti litici provenienti dal sito di Mughr el-Hamamah (una grotta in Giordania). Questi dimostrano una variabilità tecnologica maggiore rispetto ad altre località nel Vicino Oriente per il Paleolitico Superiore. Per produrre punte, lame, raschietti e schegge erano difatti necessarie diverse tecniche.
Un altro punto di grande importanza è però dato dal fatto che questa ricchezza di strumenti litici ha fatto pensare gli studiosi all’emersione di strutture sociali organizzate e legate alla divisione del lavoro nel Paleolitico Superiore.
Gli studiosi non sanno ancora se a produrre gli strumenti litici della grotta siano stati i Neanderthal o moderni umani: l’epoca in questione vede infatti il declino dei primi mentre i secondi si diffondevano dall’Africa nel Vicino Oriente. Non è ancora noto se i pochi frammenti d’ossa ritrovati permetteranno un’analisi del DNA. Il sito domina dall’alto la Valle del Giordano, dall’altro lato rispetto alle montagne di Nablus in Cisgiordania.
Lo studio “Early Upper Paleolithic chronology in the Levant: new ABOx-SC accelerator mass spectrometry results from the Mughr el-Hamamah Site, Jordan”, di Aaron Jonas Stutz, John J. Shea, Jason A. Rech, Jeffrey S. Pigati, Jim Wilson, Miriam Belmaker, Rosa Maria Albert, Trina Arpin, Dan Cabanes, Jamie L. Clark, Gideon Hartman, Fuad Hourani, Chantel E. White, Liv Nilsson Stutz, è stato pubblicato sul Journal of Human Evolution
Link: Journal of Human Evolution; Emory University – eScience Commons
Immagine satellitare della Giordania nel 2003, opera della da Wikipedia, Pubblico Dominio, caricata da Hautala.